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Crisi governativa in Zimbabwe: arresti per corruzione sulla COVID-19 e proteste pianificate

Categorie: Africa sub-sahariana, Zimbabwe, Censorship, Citizen Media, Diritti umani, Governance, Media & Giornalismi, Politica, Protesta, Salute, COVID-19

Zimbabwe – Operatori sanitari in fila per un autobus diretto alla città di Bulawayo da Nketa. Molti dei lavoratori essenziali  hanno riferito di essere rimasti attivi a Bulawayo, anche se privi di abbigliamento DPI, 20 aprile 2020.
Credito: KB Mpofu / ILO via Flickr CC BY-NC-ND 2.0.

Ad innalzare il livello della crisi del governo zimbabwese, già marcato da un declino economico senza precedenti e disordini sociali, è stato l’arresto di due figure di spicco della nazione: Hopewell Rugoho-Chino'ono, un giornalista, e Jacob Ngarivhume, leader di un piccolo partito di opposizione chiamato Transform Zimbabwe.

Entrambi sono stati accusati di istigazione alla violenza per aver incoraggiato la lotta alla corruzione dei capi del governo, e anche per la loro presumibile partecipazione all’organizzazione di una protesta anti-governativa prevista per il 31 luglio.

Ngarivhu si è presentato in tribunale il 22 luglio, accusato di aver incitato alla violenza pubblica. È stato arrestato il 20 luglio, a seguito di alcuni tweet definiti dallo Stato provocatori, ed è rimasto sotto custodia nella prigione di Harare Remand senza possibilità di cauzione. Lo Stato si è basato su tweet come il seguente per considerarlo partecipe dell’organizzazione di proteste anti-governative [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione]:

Mi sono fatto avanti per far sentire la mia voce agli appelli sempre più numerosi di lotta alla corruzione e questo al Governo non piace. Questo è il libero Zimbabwe. 26 anni fa Nelson Madela diede la libertà al popolo sudafricano senza chiedere nulla in cambio. Questo è il nostro momento #31luglio

Hopewell Rugoho-Chino’ono è stato ammanettato e portato in tribunale il 22 e il 23 luglio, a seguito dell’irruzione nella sua casa del 20 luglio di due agenti statali e il conseguente sequestro di alcuni suoi averi. È stato arrestato per la presunta intenzione di incitare disordini pubblici documentata da numerosi suoi tweet. Il suo account Twitter è stato, perciò, rimosso il giorno stesso del suo arresto. Anche a Hopewell è stata negata la libertà su cauzione e il suo caso è stato rinviato al 7 agosto.

Come previsto nella Sezione 37 (1) (a) (i), tutti e due sono stati arrestati in relazione alle accuse di violazione del Comma 9:23, Sezione 187 (1) (a) della Legge sul Codice Penale (Codificazione e Riforma) con accusa di “istigazione alla violenza pubblica “. Entrambi rischiano, se condannati, fino a 10 anni di reclusione.

Tendai Biti, vicepresidente del più grande movimento di opposizione, MDC Alliance, in seguito al rinvio dei procedimenti giudiziari, ha immediatamente twittato:

Come temevamo, sia Jacob che Hope trascorreranno un'altra notte in prigione dopo essere stati rimandati in custodia durante la notte. Nel caso di Hope il tribunale si è aggiornato a causa delle regole del coprifuoco di Mnangagwa. Nel caso di Jacob, il tribunale ha dichiarato che domani pronuncerà la sentenza.

Il 22 luglio, il presidente Emmerson Mnangagwa ha imposto un coprifuoco [7] e una serie di altre misure che limitano il movimento delle persone, presumibilmente per arginare la diffusione delle infezioni da COVID-19 nel paese. Gli attivisti, però, insinuano che questa mossa fosse  chiaramente mirata a fermare le proteste antigovernative previste per il 31 luglio.

A causa del coprifuoco, i tribunali chiudono un po’ prima.

L'avvocato Doug Coltart ha risposto in un tweet che i tribunali hanno ritenuto Ngarvihume un “pericolo pubblico” a causa delle restrizioni della COVID-19:

A Jacob Ngarivhume è stato negato il rilascio su cauzione in quanto è un pericolo per gli altri. Se venisse rilasciato, il #31luglio, inciterebbe le persone ad infrangere i regolamenti per la COVID-19. L'udienza per la libertà su cauzione di Hopewell continuerà questo pomeriggio alle 14:30.

Sabato scorso il governo ha difeso con forza questi arresti, sostenendo che entrambi gli accusati stavano tramando un “colpo di stato [11]“.

Reportage sullo scandalo dei fondi per la COVID-19

Chino’ono ha denunciato in modo dettagliato [12] il giro di corruzione millenaria che ha coinvolto i fondi per la COVID-19 destinati allo Zimbabwe.

Lo scandalo della gara d’appalto ha comportato il licenziamento [13] dell'ex ministro della salute, Obadiah Moyo. Quest’ultimo ha – infatti – aggiudicato contratti [14] a prezzi gonfiati per l’acquisto di dispositivi di protezione personale(DPI) e di medicinali per un valore di oltre 60 milioni [15] di dollari.

Dopo aver portato alla luce questa vicenda di corruzione, Chino'ono ha usato i social media – principalmente Twitter – per avanzare la richiesta di una numerosa partecipazione alle proteste contro la corruzione della settimana successiva. Le sue macchine fotografiche e i suoi computer sono stati sequestrati dalla polizia, senza alcun mandato di perquisizione o di arresto. Non è nemmeno chiaro chi sia responsabile della rimozione del suo account Twitter.

Il portavoce del governo Nick Mangwana ha espresso la posizione dello Stato sulla questione attraverso un tweet:

Non esiste una professione al di sopra della legge.
-I giornalisti non sono al di sopra della legge.
-Gli studenti non sono al di sopra della legge
-I medici e gli infermieri non sono al di sopra della legge.
-Politici e banchieri non sono al di sopra della legge.
Chiunque sia sospettato di aver commesso un reato dovrebbe essere sottoposto ad un giusto processo.

Attacchi mediatici e preoccupazioni internazionali

Le ambasciate nello Zimbabwe hanno condannato fermamente l'arresto di Chino’ono e Jacob Ngarivhume.

Gli attivisti Hopewell Chin’ono, @jngarivhume, #MDCTrio, @VOANews’ @FrankChikowore & @263Chat’s @takawirasam hanno risposto all’appello di @edmnangagwa per porre fine alla corruzione. Tuttavia, il governo persegue loro anziché i colpevoli. Ogni dollaro perso a causa della corruzione è #undollarorubato al popolo dello Zimbabwe.

Netizen Nicole Hondo ha prontamente risposto:

Hopewell e Jacob sono stati arrestati per aver incitato le persone, il 31 luglio, a rimuovere un governo eletto costituzionalmente. Se lo Zimbabwe fosse in America, entrambi sarebbero attualmente sottoposti a torture nella Baia di Guantánamo.

L'ambasciatore olandese in Zimbabwe, Zambia e Malawi, Hellemond ha twittato:

@edmnangagwa non ha promesso “imparzialità”, “zero dogmi” e “intolleranza” nella lotta contro la corruzione nello @Zimbabwe @euinzim@263Chat@ZLHRLawyers@ZACConline

L'Unione europea ha espresso preoccupazione per l'arresto di Hopewell:

Siamo preoccupati per l'arresto di @daddyhope di questa mattina e chiediamo il suo rilascio immediato. Il giornalismo non è un crimine, ma un pilastro cruciale di qualsiasi società democratica e della lotta alla corruzione. I giornalisti e la libertà di espressione meritano protezione.

La rappresentante canadese nello Zimbabwe ha scritto in un tweet:

I giornalisti devono sentirsi liberi di documentare i fatti in maniera indipendente ed autonoma. Ecco perché l'arresto odierno di @daddyhope e altre recenti casi di giornalisti che fanno il loro lavoro sono così preoccupanti. I media hanno un ruolo importante nel difendere e rappresentare la verità.

Ma netizen Chido Matamba ha una visione diversa:

I giornalisti devono essere obiettivi e smettere di incitare le persone. Alcuni giornalisti in maniera celata incitano le folle a rimuovere un governo eletto costituzionalmente. Questi giornalisti, che vengono profumatamente pagati, diventano così un mezzo per ribellarsi al governo e al potere.

Zimbabwe sull’orlo del baratro

Lo Zimbabwe sta attraversando un periodo di declino economico senza precedenti, con un'inflazione che supera il 737% e una grave carenza di cibo, valuta estera e carburante. La valuta locale, il dollaro RTGS, introdotta lo scorso anno in sostituzione al sistema ufficiale della multi valuta, ha rapidamente perso valore rispetto al dollaro statunitense.

Banchieri, medici, infermieri e altri operatori sanitari hanno aderito alla decisione di essere pagati in dollari statunitensi in modo da salvaguardarsi dal costo della vita e da una moneta svalutata. Tuttavia, il governo di Mnangagwa non prenderà parte a tutto ciò.

La Borsa è chiusa [44] dal 28 giugno: una novità nella turbolenta storia del Paese.

Per questo motivo, i cittadini sono sempre più preoccupati per le difficoltà economiche e il governo teme la possibilità di proteste di massa – che potrebbero rovesciare Mnangagwa – come è accaduto con il defunto ex presidente Robert Mugabe nel novembre 2017.