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Milada Horáková: 70 anni dopo il suo processo farsa ed esecuzione, i cechi riflettono sul loro passato comunista

Categorie: Europa centrale & orientale, Repubblica Ceca, Censorship, Citizen Media, Libertà d'espressione, Politica, Protesta, Storia

Poster raffigurante Milada Horáková e riportante la frase “Zavražděna komunisty” (“Assassinata dai comunisti”). Questo è appeso sulla Piazza della Città Vecchia di Praga. Foto di Filip Noubel, riprodotta con autorizzazione.

Il 27 giugno è un giorno importante nella Repubblica Ceca: vengono commemorate, infatti, le vittime del regime comunista (Den památky obětí komunistického režimu [1] [cs]).

Quest'anno la commemorazione è stata celebrata con maggior entusiasmo perché esattamente 70 anni fa, il 27 giugno del 1950, Milada Horáková, un’avvocata, politica e oppositrice del regime nazista, fu giustiziata ed impiccata con altri detenuti, a seguito di un processo truccato ordinato dal dittatore sovietico Iosif Stalin.

La data della Giornata della Memoria, inaugurata nel 2003 [2] [cs], fu scelta proprio in onore di Milada Horáková.

Femminista, partigiana, sopravvissuta

Fumetto pubblicato nel 2020 per commemorare il 70° anniversario della morte di Milada Horáková, realizzato da Zdeněk Ležák e Štěpánka Jislová. Foto di Filip Noubel, riprodotta con autorizzazione.

La biografia di Milada Horáková [3] [it, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] è degna di un film hollywoodiano. La donna nacque nel 1901, durante quello che era ancora l'impero austro-ungarico degli Asburgo, in una famiglia della classe media. Studiò legge, cosa che pochissime donne hanno fatto durante questo periodo, e partecipò attivamente ai movimenti di emancipazione delle donne.

La Cecoslovacchia, emersa nel 1918 dall'Impero asburgico, garantì alle donne il diritto di voto già nel 1920 [4] [en], molto prima di altri paesi europei, grazie alla senatrice Františka Plamínková [5]. Quest’ultima fu fondatrice del Consiglio nazionale delle donne [6] [en], per il quale Milada Horáková iniziò a lavorare nel 1924.

A partire dal 1927, lavorò nel Dipartimento per le attività sociali, dove promosse riforme per l'uguaglianza delle donne. Durante la seconda guerra mondiale si unì, insieme al marito, al movimento di resistenza. Entrambi furono arrestati nell'agosto 1941.

Dopo quattro anni trascorsi in campi di concentramento e campi di prigionia, Horáková riuscì a rappresentarsi nel suo stesso processo evitando, così, la pena di morte. Ritornò al lavoro nel 1945 e accettò di candidarsi come parlamentare per il Partito socialista nazionale cecoslovacco [7]. Tuttavia, a causa delle aperte critiche da lei esposte nei confronti degli ideali comunisti di limitare la libertà democratica nella Cecoslovacchia postbellica, divenne ben presto un bersaglio.

Fu poi arrestata il 27 settembre 1949, insieme a suo marito e ad altri, e fu accusata di tradimento nel giugno 1950 in un finto processo inteso a dimostrare che il nuovo regime era pronto a tutto, incluso condannare a morte una donna, per imporre le sue politiche senza tollerare la minima critica. Il processo si svolse imitando la forma [8] di giustizia in uso nell'Unione Sovietica.

Milada Horáková tenne il suo ultimo discorso l'8 giugno 1950, durante il suo processo, in cui sfidò le accuse di tradimento con immancabile determinazione. Ecco parte del suo discorso in questo video in ceco:

Alla fine fu condannata a morte. Il 27 giugno, gli furono concessi 20 minuti per andare a trovare sua sorella e sua figlia, prima dell’impiccagione. Fu assolta postuma da tutte le accuse nel 1991, quando il presidente Václav Havel le conferì l’Ordine di Tomáš Garrigue Masaryk [9], il massimo onore datole in riconoscimento dei contributi eccezionali apportati allo sviluppo della democrazia, dell'umanità e dei diritti umani.

Nel 2017, la sua storia si è vista rappresentata nel film in lingua inglese diretto da David Mrnka:

Una valutazione ancora dolorosa: 40 anni di comunismo

Dopo la caduta nel 1989 del comunismo in Cecoslovacchia, le autorità si sono trovate di fronte ad una scelta difficile legata alla questione della giustizia per le vittime del regime precedente. Si è optato per un processo di purificazione extragiudiziale – l‘eliminazione [10] dei funzionari governativi – che ha impedito, almeno durante l’anno 2000, a tutti i funzionari dell'era comunista di mantenere posizioni di alto livello nella pubblica amministrazione e nell'ambito giudiziario. Questa regola è continuata fino al 1992 in Cecoslovacchia e dal 1 ° gennaio 1993 nella Repubblica ceca.

Il governo ha anche permesso al Partito comunista di rimanere attivo. Quest'ultimo, ribattezzato “Partito Comunista di Boemia e Moravia [11]” (noto in ceco dall'acronimo KSČM), rimane modesto al momento delle elezioni, ma esercita un ruolo decisivo, spostando alleanze e sostenendo apertamente l'influenza di Mosca e Pechino nella Repubblica Ceca. Attualmente detiene 15 dei 200 seggi del parlamento ceco.

Numerose forze politiche e movimenti civili hanno recentemente intensificato le proprie critiche al KSČM e all'eredità comunista nella società ceca. Quest'anno, il movimento civico Dekomunizace [12] [cs] ha lanciato una campagna visiva a Praga, la capitale, appendendo enormi poster raffiguranti Milada Horáková e portando messaggi forti come “Zavražděna komunisty” (“Assassinata dai comunisti”).

Mentre alcuni istituti di istruzione superiore e fazioni politiche sostengono la campagna, altri la vedono divisiva e fuori luogo, poiché capace di riaprire vecchie ferite.

Il critico più schietto è stato il KSČM, che in un post di Facebook [13] [cs] ha dichiarato :

Krajský výbor KSČM Praha důrazně protestuje proti zkreslování a přepisování historické pravdy a proti rozdmýchávání antikomunistické nenávisti, která je opět vyvolávána v hlavním městě.

Současná agresivní kampaň zaměřená proti KSČM zapadá do scénáře usnesení Evropského parlamentu „O významu evropské paměti pro budoucnost Evropy“, přijatého v září 2019. Toto usnesení staví na stejnou úroveň komunistickou a nacistickou ideologii, socialistické a nacistické režimy.

Il comitato regionale del KSČM a Praga protesta energicamente contro la distorsione, la riscrittura della verità storica e la diffusione dell'odio anticomunista, che viene, ancora una volta, promosso nella capitale.

L'attuale campagna aggressiva contro il KSČM si allinea allo scenario della risoluzione del Parlamento europeo “sull’'importanza della memoria europea per il futuro dell'Europa [14]“, adottata nel settembre 2019. Questa risoluzione colloca l'ideologia comunista e nazista e i regimi socialisti e nazisti su un piano di parità.

Il giornalista Petr Šabata, in un articolo [15] [cs] pubblicato sul portale di Seznam Zprávy il 26 giugno, ha scritto:

Ano, Milada Horáková byla zavražděna komunisty. Ale zúžit vzpomínku na ni jen na komunisty by bylo vůči této nezlomné ženě znovu nespravedlivé. Protože Milada Horáková byla bohatá originální osobnost a její osud má několik vrstev a nabízí mnoho inspirace.

Sì, è vero, Milada Horáková è stata uccisa dai comunisti. Ma ridurre la memoria della sua vita ai comunisti significherebbe commettere, ancora una volta, un’ingiustizia nei confronti di questa donna risoluta. Milada Horáková aveva una personalità ricca e originale e la sua vita poliedrica offre una buona fonte d’ispirazione.

Come ha spiegato Michal Gregorini, rappresentante ufficiale del Dekomunizace, in un‘intervista [16] [cs] sul portale informativo di iRozhlas il 22 giugno, lo scopo del movimento è impedire che questa memoria storica venga dimenticata:

Proč Milada Horáková? Ono je to teprve sedmdesát let. Zdá se to, jako kdyby to bylo strašně dávno, v minulém tisíciletí, ale moje máma to pamatuje, takže je to hrozně nedávno. Proto připomínáme Miladu Horákovou.

Perché Milada Horáková? È stato esattamente 70 anni fa. Può sembrare molto tempo fa, era il millennio precedente, ma se mia madre se lo ricorda, fa parte del passato recente. Ecco perché è importante che tutti la ricordino.

La campagna ha incluso, inoltre, un collage audio realizzato da estratti del suo processo che è andato in onda nella metropolitana di Praga [17] [cs] il 27 giugno.