Questo articolo [en, come i link seguenti] di Nan Lwin Hnin Pwint e Zaw Zaw, pubblicato da The Irrawaddy, un sito web di notizie indipendente di Myanmar, è stato revisionato e ripubblicato su Global Voices come parte di un accordo di condivisione dei contenuti.
Dopo lo smottamento mortale di luglio, nella regione della miniera di giada di Hpakant nello Stato Kachin – che ha ucciso quasi 200 cercatori, le autorità locali hanno diramato un'allerta a tutte le famiglie che vivono vicino alla miniera collassata, sollecitandole a trasferirsi il prima possibile.
Tuttavia 77 famiglie hanno ignorato l'allerta e sono rimaste in questa zona. Formano il villaggio Hka Kyan, situato proprio sopra la pendenza dove è avvenuto lo smottamento il 2 luglio, vicino a una miniera di giada dismessa nel villaggio di Waikhar in Hpakant.
Secondo i testimoni, un cumulo di terra di scarto, alto 30 metri, è crollato in un lago sottostante, formatosi dall'acqua che aveva riempito una cava in disuso. Un'enorme onda, innescata dallo smottamento, è piombata sulle pendenze limitrofe, spazzando via i cercatori informali che vi lavorano. The Irrawaddy è stato testimone di altri smottamenti presso la miniera di giada, come conseguenza del crollo iniziale.
Dieci anni fa, Hka Kyan e l'area circostante erano zone collinose e boschive. Oggi, invece, la zona è priva di alberi e sembra piuttosto un paesaggio lunare con pendii aridi, alti fino a 300 metri.
I funzionari dell'amministrazione generale della municipalità di Hpakant hanno svolto un'inchiesta, dopo il recente disastro, e chiesto a 77 famiglie residenti a Hka Kyan di trasferirsi il prima possibile, avvertendole che le loro case rischiano di essere distrutte dagli smottamenti.
I residenti vivono adesso nella paura e ansia, dopo aver perso quasi 200 abitanti limitrofi in una notte. Hanno detto a The Irrawaddy che non riescono a dormire tranquillamente, temendo di essere spazzati via da uno smottamento se piove di notte.
Non possono tuttavia permettersi di trasferirsi altrove. Sperano che il governo e le società minerarie si assumano le loro responsabilità e li evacuino in tempo.