I candidati e i partiti del Myanmar si rivolgono al nazionalismo religioso in vista delle elezioni

Questo è il poster della campagna elettorale del candidato indipendente U Kyaw Soe Htut a Yangon. Il manifesto promette di risolvere pacificamente il problema della sicurezza nazionale con lo slogan “No ai Rohingya.” Sono state fatte delle denunce contro il messaggio “No ai Rohingya”, ma il corpo elettivo finora non è intervenuto. Fonte: Pagina Facebook non verificata di U Kyaw Soe Htut

I supervisori elettorali del Myanmar hanno identificato [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] l'uso di una comunicazione religioso-nazionalista dai principali partiti e candidati con l'avvicinamento delle elezioni dell'8 novembre.

Il Codice di Condotta per i Partiti Politici e i Candidati della Commissione dell'Unione Elettorale afferma chiaramente che sono proibiti messaggi razziali e religiosi nelle campagne elettorali. Tuttavia, i candidati dei partiti hanno usato la religione per persuadere i votanti durante i loro discorsi fuori rete così come nelle loro pagine Facebook ufficiali.Il Myanmar ha una maggioranza buddhista birmana e un gran numero di minoranze etniche.

Ci sono 90 partiti che competono nell'elezione ma i due maggiori contendenti sono il partito di governo della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), guidata dal leader de-facto del paese Aung San Suu Kyi, e dal Partito di Unione Solidarietà e Sviluppo (USDP), guidata dall'ex generale militare Than Htay.

Questa è la terza elezione del Myanmar dalla transizione democratica nel 2010. USDP ha preso il potere 2011 sotto la presidenza dell'ex generale militare, Thein Sein. Una serie di conflitti islamico-buddhisti è scoppiata tra il 2012 e il 2014, principalmente nello stato occidentale di Arakan.

Nel 2015, NLD ha ottenuto una vittoria schiacciante durante le seconde elezioni generali sotto la leadership di Aung San Suu Kyi. Nel 2017, l'esercito del Myanmar ha condotto un'operazione di pulizia contro l'Armata Rohingya di Salvezza di Arakan (ARSA), dislocando centinaia di migliaia di Rohingya e costringendoli a cercare rifugio nel paese limitrofo del Bangladesh. Nel 2019, il Gambia ha presentato alla Corte di Giustizia (ICJ) un caso di genocidio per come l'esercito ha trattato la minoranza musulmana dei Rohingya. Il governo del Myanmar ha negato che è stato commesso un genocidio.

I Rohingya non sono riconosciuti come un gruppo etnico sotto l'attuale discriminatoria legge di cittadinanza Myanmar. Di fatto, il governo ha persistentemente rifiutato di usare la parola Rohingya, e invece adotta la parola “bengalese” per denotare che sono migranti illegali dal Bangladesh. Nelle elezioni di quest'anno un milione di Rohingya sono stati privati del diritto di voto.

‘Vota per difendere la tua religione’

Molti dei candidati e dei sostenitori dei due partiti hanno messo in evidenza del buddhismo nei loro messaggi online e offline, mentre alcuni frequentatori dei comizi elettorali hanno usato esplicitamente degli slogan come “vota per difendere la tua religione.”

In un resoconto mensile online di verifica dei profili ufficiali delle elezioni e delle pagine su Facebook di Loka Ahlinn [my], l'organizazzione ha trovato che l'USDP, la NLD, e il Partito Pioniere del Popolo (PPP) hanno rilasciato i messaggi più religiosi attraverso i canali ufficiali nel periodo tra l'8 settembre e il 7 ottobre. Il resoconto sottolinea che il nazionalismo religioso appare in termini di candidati che si autodipingono come patroni del buddhismo, o esplicitamente richiamando azioni nazionaliste in difesa del buddhismo.

I singoli sostenitori hanno anche usato gli stessi racconti per promuovere il loro partito eletto. Per esempio, l'influencer Zarni Htike, che ha più di 200,000 follower su Facebook, usa frequentemente il nazionalismo per promuovere la NLD. Nel contempo, Nanmyamya Miemie Zaw, che è il portavoce del USDP,  usa regolarmente la retorica religiosa per persuadere i votanti su Facebook. Il 24 ottobre, Nanmyamya Miemie Zaw ha scritto [my]:

ဘာသာရေးနဲ့မဲဆွယ်နေတာ
မဟုတ်ဘူး။ ကာကွယ်နေတာ။

[Non stiamo] facendo una campagna elettorale con la religione. La stiamo difendendo.

Oltre agli account ufficiali sui social media dei contendenti che mettono in evidenza il buddhismo nei loro messaggi online, esempi di nazionalismo religioso sono stati osservati nei comizi elettorali.

Il 25 ottobre, è stata fatta una denuncia dalla NLD contro l'USDP per aver usato una canzone durante un comizio che includeva versi come “vota l'USDP per evitare che la nostra religione sparisca“.

Il giorno dopo, la NLD sporge nuovamente denuncia contro le persone che frequentano i comizi elettorali USDP nella regione di Mandalay per aver messo una canzone il cui testo accusava la NLD di essere una “distruttrice della religione” e insultava allo stesso modo Aung San Suu Kyi. La canzone includeva anche un'espressione d'odio razzista verso i musulmani. “Partito distruttore della religione” o “သာသနာဖျက်ပါတီ”​ è un riflesso delle più generali cospirazioni razziste che accusano la NLD e Aung San Suu Kyi di sostenere i musulmani.

Il 3 novembre, un gruppo di nazionalisti nel Yangon e in Mandalay hanno avviato una campagna distribuendo dei volantini che contenevano il messaggio “vota chi può proteggere la razza e la religione.” I manifestanti sostenevano di non essere affiliati con alcun partito.

Allo stesso tempo, su Facebook, numerosi gruppi non ufficiali, pagine, e profili fake dei sostenitori del partito hanno esplicitamente riecheggiato messaggi di nazionalismo religioso e attaccato gli altri partiti usando delle espressioni di odio contro i musulmani. Per esempio, uno studio di Burma Human Rights Network sui discorsi d'odio durante il periodo delle elezioni ha rivelato che le cospirazioni musulmane danneggiano solitamente la NLD. Le cospirazioni vanno da Aung San Suu Kyi che vende la nazione ai musulmani alla NLD portando nel paese i “musulmani bengalesi illegali”.

‘No ai Rohingya’

Il 13 ottobre, un candidato dell’ USDP della regione Magwe ha usato informazioni false e razziste contro i Rohingya nel suo discorso elettorale. Ha detto che il governo attuale a permesso ai “bengalesi” illegali di stare nello stato di Arakan.

Parallelamente, un candidato indipendente Kyaw Soe Htut, che rappresenta Latha la circoscrizione elettorale della città di Yangon, ha pubblicamente organizzato un manifesto elettorale che dice  “No ai Rohingya.” Sebbene siano state sporte delle denunce contro il candidato, la Commissione dell'Unione Elettorale non è ancora intervenuta.

Il PPP, che è anche un contendente importante nelle elezioni di quest'anno, ha anche portato avanti una politica religioso-nazionalista durante il periodo della campagna elettorale. Il leader del partito Thet Thet Khaing ha pubblicamente usato parole razziste come “kalar,” che si riferisce ai musulmani e ai discendenti indiani in Myanmar. Ha anche detto che la politica del PPP è contro l'uso del nome Rohingya nelle sue virali video interviste.

Mentre alcuni candidati hanno usato temi religioso-nazionalisti nelle loro campagne elettorali, c'è almeno un candidato, del Partito Democratico per una Nuova Società, che ha manifestato la sua ferma opposizione contro la discrimazione e ha richiesto un emendamento delle normative sulla cittadinanza.

avvia la conversazione

login autori login »

linee-guida

  • tutti i commenti sono moderati. non inserire lo stesso commento più di una volta, altrimenti verrà interpretato come spam.
  • ricordiamoci di rispettare gli altri. commenti contenenti termini violenti, osceni o razzisti, o attacchi personali non verranno approvati.