La liberazione della studiosa britannico-australiana Kylie Moore-Gilbert, dopo oltre 800 giorni in una prigione iraniana, è stata accolta con gioia e sollievo in Australia e in tutto il mondo. Il suo rilascio è stato parte di uno scambio con tre prigionieri iraniani.
La dottoressa Moore-Gilbert era detenuta nelle carceri iraniane per presunto spionaggio da settembre 2018. Circolavano notizie [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] secondo cui Moore-Gilbert era stata arrestata e accusata di spionaggio per conto di Israele dopo che l'Iran era venuto a conoscenza della sua relazione con un cittadino israeliano.
L'Università di Melbourne, dove Moore-Gilbert era docente, ha espresso sollievo alla notizia del suo rilascio:
We're delighted and relieved that Dr Kylie Moore-Gilbert has been released from jail in Iran. VC Prof Duncan Maskell said Dr Moore-Gilbert is safe and well and in strong spirits, and the University’s first priority is her ongoing health and wellbeing. https://t.co/OQcT6ryF6m
— University of Melbourne (@unimelb) November 25, 2020
Siamo sollevati e felicissimi che la dottoressa Kylie Moore-Gilbert sia stata scarcerata in Iran. Il vicerettore Duncan Maskell ha detto che la dottoressa Moore-Gilbert è sana, salva e di ottimo umore, e la prima priorità dell'Università sono la sua salute e il suo benessere.
Anche il suo gruppo di sostegno di amici e colleghi ha twittato:
We are over the moon that our amazing friend and colleague Dr Kylie Moore-Gilbert is on her way home after 804 days in prison in Iran. An innocent woman is finally free. Today is a very bright day in Australia indeed! 1/
— Free Kylie Moore-Gilbert (@FreeKylieMG) November 25, 2020
Siamo al settimo cielo perché la nostra fantastica amica e collega, la dottoressa Kylie Moore-Gilbert, sta tornando a casa dopo 804 giorni di prigionia in Iran. Una donna innocente è finalmente libera. Oggi è davvero una bellissima giornata per l'Australia!
Global Voices ha fatto un reportage sul suo caso nell'agosto 2020: La ricercatrice melburniana Kylie Moore-Gilbert resta un “ostaggio politico” nella prigione iraniana di Qarchak [it].
C'è una preoccupazione fondata per il benessere di Moore-Gilbert una volta tornata in Australia. Jason Rezaian, che ha trascorso 544 giorni in prigione in Iran, ha espresso i suoi pensieri:
I am thrilled to see that Dr. Kylie Moore Gilbert is finally free after over 2 years as a hostage of the regime in #Iran. As happy as I am, I know the trauma and bewilderment in her face all to too well. I wish her health, recovery, privacy and patience. pic.twitter.com/SxakqDf5eh
— Jason Rezaian (@jrezaian) November 25, 2020
Sono entusiasta di vedere che la dottoressa Kylie Moore-Gilbert è finalmente libera dopo oltre 2 anni come ostaggio del regime in Iran. Ma per quanto felice, conosco fin troppo bene il trauma e lo smarrimento sul suo viso. Le auguro salute, guarigione, privacy e pazienza.
Rezaian era anche tra coloro che chiedevano la fine della cosiddetta diplomazia degli ostaggi:
It’s far past time for democratic allies — indeed all responsible governments — to work together to end state sponsored hostage taking once and for all, beginning with #Iran, long the world’s most egregious offender of this barbaric practice.
— Jason Rezaian (@jrezaian) November 25, 2020
È ormai ora che gli alleati democratici – anzi, che tutti i governi responsabili – lavorino insieme per porre fine alla cattura di ostaggi sponsorizzata dallo stato una volta per tutte, a cominciare dall'Iran, da molto tempo il colpevole principale di questa barbara pratica.
Il primo ministro australiano Scott Morrison, accogliendo con entusiasmo il suo rilascio, ha rivendicato un certo merito per aver usato una diplomazia silenziosa, che è stata criticata da alcuni degli amici e colleghi di Moore-Gilbert. Si è rifiutato di rilasciare commenti su eventuali negoziati o sul coinvolgimento di altri governi. Ha affermato che nessun prigioniero in Australia doveva essere oggetto di scambio.
Si ritiene che i prigionieri iraniani scambiati siano tre uomini condannati e detenuti in Thailandia con accuse relative a un tentato omicidio di diplomatici israeliani. Inevitabilmente, sono riemerse preoccupazioni sul premiare la diplomazia degli ostaggi e intraprendere negoziati relativi al terrorismo:
Thread. Thrilled as we all are to have Kylie Moore-Gilbert released, there should be no illusions: #Iran‘s hostage-taking was just rewarded, yet again, with the release of proven killers, notably #IRGC‘s Masoud Sedaghat Zadeh, responsible for a terror spree against Jews in 2012 https://t.co/Jv3nMAPduS
— Kyle Orton (@KyleWOrton) November 25, 2020
Thread. Per quanto entusiasti che Kylie Moore-Gilbert sia stata rilasciata, non dobbiamo farci illusioni: la cattura di ostaggi da parte dell'Iran è stata appena ricompensata, ancora una volta, con la liberazione di assassini a tutti gli effetti, in particolare Masoud Sedaghat Zadeh dell'IRGC, responsabile di un attacco terroristico contro gli ebrei nel 2012.
Anche il ruolo del governo israeliano è stato messo in discussione:
Did the Australian Govt discuss the prisoner swap with Israel, given the three Iranians released in exchange for Kylie Moore-Gilbert's freedom were imprisoned over a plot to assassinate Israeli diplomats? FM @MarisePayne: “I'm not going to comment on diplomatic discussions”
— Stephen Dziedzic (@stephendziedzic) November 26, 2020
Il governo australiano ha discusso dello scambio di prigionieri con Israele, dato che i tre iraniani rilasciati in cambio della libertà di Kylie Moore-Gilbert erano imprigionati per aver tramato di assassinare diplomatici israeliani? PM @MarisePayne: “Non commenterò le discussioni diplomatiche”.
Molti australiani hanno sollevato altre questioni relative ai diritti umani, che ritengono dovrebbero essere affrontate dal governo di Scott Morrison. Delia Quigley è stata tra coloro che sui social media hanno ricordato al governo australiano il trattamento riservato ai richiedenti asilo, in particolare l'uso della detenzione a lungo termine:
There is no doubt that it is wonderful that Dr Kylie Moore-Gilbert has been released from arbitrary imprisonment in Iran.
It all just seems a bit hypocritical as our govt celebrates this whilst they hold in detention those who legally sought asylum from places like Iran ?
— Delia Quigley ?️? (@DeeQuigDJQ) November 26, 2020
È senza dubbio meraviglioso che la dottoressa Kylie Moore-Gilbert sia stata rilasciata da un'ingiusta prigionia in Iran.
È solo che sembra tutto un po’ ipocrita, visto che il nostro governo celebra questo mentre detiene coloro che hanno cercato legalmente asilo da luoghi come l'Iran ?
Karyn H, attivista per la liberazione di un altro australiano, Julian Assange, ha collegato i due casi. Ha invitato la ministra degli esteri australiana, Marise Payne, a intensificare gli sforzi per Assange:
I am happy to hear of the release of Kylie Moore-Gilbert. I also look forward to the release of Australian citizen Julian Assange. His courage and tenacity is a real inspiration. It would be expected that you would work just as hard in your efforts to release Julian. pic.twitter.com/0qggIImJyx
— Karyn H⏳? (@H11Karyn) November 25, 2020
Sono felice di sapere del rilascio di Kylie Moore-Gilbert. Attendo con impazienza anche il rilascio del cittadino australiano Julian Assange. Il suo coraggio e la sua tenacia sono una vera ispirazione. Ci si aspetterebbe che lavorasse altrettanto duramente per liberare Julian.
Moore-Gilbert ha ringraziato il governo australiano e ha elogiato il popolo iraniano in una dichiarazione dopo la sua liberazione:
I have nothing but respect, love and admiration for the great nation of Iran and its warm-hearted, generous and brave people. It is with bittersweet feelings that I depart your country, despite the injustices which I have been subjected to. I came to Iran as a friend and with friendly intentions, and depart Iran with those sentiments not only still intact, but strengthened.
Ho solo rispetto, amore e ammirazione per la grande nazione dell'Iran e per il suo popolo cordiale, generoso e coraggioso. È con sentimenti contrastanti che lascio il vostro Paese, nonostante le ingiustizie a cui sono stata sottoposta. Sono arrivata in Iran come amica e con intenzioni amichevoli, lascio l'Iran con quei sentimenti non solo ancora intatti, ma rafforzati.
Attualmente è in quarantena per la COVID-19 in un luogo non reso noto.