Lo staff del primo ministro giapponese “limita” una giornalista per “aver diffuso disinformazione” sui danni ambientali

Progetto di riempimento del governo nella baia di Henoko a Okinawa. Domande sull'uso nel progetto della terra rossa, dannosa per l'ambiente, hanno portato alla richiesta che una giornalista fosse esclusa dalle conferenze stampa. Immagine ampiamente condivisa sui social media.

La decisione dei funzionari del governo giapponese di “limitare” le domande di un reporter (che non viene nominato) durante le conferenze stampa ha provocato le proteste degli altri giornalisti.

La controversia ha sollevato nuovamente interrogativi di vecchia data sull'impatto ambientale di una discussa nuova base per i Marines statunitensi in costruzione nella prefettura sud-occidentale di Okinawa.

All'inizio del 2019, i funzionari del Gabinetto (il ministero del governo che coordina le operazioni del primo ministro Abe Shinzo) hanno ordinato al circolo della stampa [en] che si occupava del Gabinetto di “limitare” le domande di un certo giornalista durante le conferenze stampa quotidiane che riguardano il primo ministro giapponese. Il Gabinetto ha anche accusato il giornalista di “diffondere disinformazione” sull'impatto ambientale del riempimento.

Il reporter senza nome in questione è molto probabilmente Mochizuki Isoko [ja, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], una giornalista del quotidiano Tokyo Shinbun, nota per le sue domande difficili.

In Giappone, le testate giornalistiche hanno solitamente accesso a politici e funzionari governativi attraverso i circoli della stampa, che regolano le attività dei membri e possono persino escludere giornalisti o organi di stampa. A loro volta le fonti, come i dipartimenti governativi, possono negare o limitare l'accesso ai club della stampa. Ma è insolito vietare o limitare le attività dei giornalisti di organi di stampa come il Tokyo Shinbun [it], un importante quotidiano noto per il suo approccio da cane da guardia alle attività del governo.

Una giornalista ha messo in discussione gli effetti ambientali della costruzione della base dei Marines statunitensi

Mochizuki, a quanto pare, ha fatto arrabbiare l'Ufficio di Gabinetto durante una conferenza stampa del 26 dicembre, quando ha chiesto dei rischi di contaminazione ambientale in un controverso cantiere di Okinawa [en].

Al fine di costruire una base pianificata a lungo [en] per i Marines statunitensi permanentemente di stanza a Okinawa, si sta utilizzando un riempimento di sabbia e roccia per costruire un'isola artificiale in una baia al largo di Henoko, una cittadina a circa 65 km a nord di Naha, Okinawa.

Il progetto di costruzione sta distruggendo e letteralmente asfaltando l'habitat corallino tropicale esistente nella baia. È stato denunciato che il progetto di costruzione sta usando un riempimento poco costoso in terra rossa, invece della ghiaia preventivata nel progetto e pagata dal governo, nel tentativo di risparmiare. Ci sono anche sospetti che gli appaltatori edili, inclusa la Ryukyu Cement, si stiano intascando la differenza.

L'uso della terra rossa come riempimento per i progetti di costruzione marittima è specificamente proibito dalla legge di Okinawa, anche se il progetto di Henoko ha il sostegno diretto del governo centrale di Tokyo. La terra rossa, essendo ricca di ferro, contamina l'acqua marina circostante ed è mortale per i coralli di quest'area. Attivisti locali come l’Osprey Fuan Club dicono che il riempimento probabilmente contaminerà anche le colonie di corallo sopravvissute nelle vicinanze.

Vergognoso.

La conservazione dell'habitat corallino rimosso o distrutto dal progetto di Henoko è stata una questione controversa e potenzialmente imbarazzante per il governo negli ultimi mesi, con il Primo Ministro Abe che ha persino affermato [en] che i coralli sarebbero stati in qualche modo allontanati dal sito di riempimento e trapiantati in una nuova posizione.

Giornalista accusata di porre domande che “diffonderebbero disinformazione”

Quando Mochizuki ha posto una serie di domande mirate sui possibili danni del progetto in una conferenza stampa del 26 dicembre, ha colpito un nervo scoperto del personale addetto alle relazioni con i media presso l'Ufficio di Gabinetto.

Poco dopo, in una lettera al circolo della stampa, il Gabinetto ha negato con forza che la terra rossa venisse usata come riempimento, e poi ha affermato che anche se venisse usata, la sua presenza non contravverrebbe alle leggi della prefettura di Okinawa.

Il Gabinetto non ha nominato Mochizuki, ma ha invece affermato che un “certo giornalista” (特定 の 記者), aveva posto “domande inappropriate” (“正確でない質問に起因するやりとり”) che avrebbero “diffuso disinformazione” tra i membri del club della stampa e tra il pubblico generale (“内外の幅広い層の視聴者に誤った事実認識を拡散”). L'Ufficio ha affermato che ciò potrebbe “compromettere” il significato delle informazioni presentate durante le interazioni con la stampa dallo stesso Gabinetto (“記者会見の意義が損なわれる”).

L'ufficio di gabinetto ha quindi chiesto che il circolo della stampa “limitasse” le domande di questo giornalista senza nome durante gli eventi della stampa, per presunta diffusione di informazioni sbagliate sul riempimento utilizzato nel progetto di Henoko.

Si ritiene che la giornalista sia Mochizuki Isoko, dato che aveva sollevato il controverso argomento del riempimento della terra rossa alla conferenza del 26 dicembre.

La lettera del Gabinetto al circolo della stampa è venuta alla luce più di un mese dopo, il 1° febbraio, quando è stata pubblicata da Sentaku, un settimanale d'informazione. L'articolo di Sentaku ha generato immediatamente un infuocato dibattito.

Un parlamentare dell ‘opposizione ha commentato che “è del tutto ovvio per chiunque che è terra rossa” che viene utilizzata come riempimento nel sito di Henoko. Dopo aver letto della notizia su Sentaku, la Federazione dei Sindacati dei Giornali Giapponesi (comunemente nota come 新聞労連, Shinbun Roren) ha anche reagito pubblicamente contro l'Ufficio di Gabinetto, generando ancora più discussioni.

Il 5 febbraio, la Federazione ha presentato una rimostranza ufficiale al Gabinetto.

Per il resto della settimana, tra gli hashtag di tendenza su Twitter c'erano “Divieto di fare domande per un reporter del Tokyo Shinbun” (#京新聞記者の質問制限), “verso un paese in cui possiamo fare domande liberamente” (# 質問できる国へ) e “abbiamo il diritto di sapere” (#知る権利).

Interrogato sulla sua lettera al circolo della stampa, il Gabinetto ha negato che stesse cercando di zittire Mochizuki o qualsiasi altro giornalista:

本件申し入れは、記者の質問の権利に何らかの条件や制限を設けること等を意図していない

(Non vi è intenzione) di porre condizioni o restrizioni al diritto dei giornalisti di porre domande.

In una conferenza stampa del 7 febbraio, un portavoce del Gabinetto ha anche negato che il giornalista senza nome fosse Mochizuki, dopo che la stessa Mochizuki – imperterrita nonostante le richieste precedenti – ha chiesto al portavoce l'intenzione dietro la lettera originale del Gabinetto. Ha descritto la lettera come “una forma di pressione psicologica su di me e sulla mia azienda.”

Come giornalista, Mochizuki ha sopportato a lungo un trattamento antagonistico da parte dei funzionari governativi che potrebbe essere descritto come bullismo intenzionale.

Un articolo di Harbour Online dell'inizio di dicembre rileva che Mochizuki in genere riceve solo 2-3 secondi di risposta da funzionari governativi durante le conferenze stampa, meno delle risposte di 22 secondi e le spiegazioni che ricevono i suoi colleghi di Tokyo Shinbun, e molto meno delle risposte di 81 secondi che ricevono in media i giornalisti dell'Asahi Shinbun.

Riguardo a Mochizuki Isoko del Tokyo Shinbun, ecco un articolo pubblicato a dicembre 2018. In termini di come si comportano (il segretario capo del gabinetto e il direttore delle comunicazioni), vediamo quanto tempo è stato speso per rispondere alle sue domande.

#verso un paese in cui possiamo fare domande liberamente.

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