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Cinque nuovi media digitali in Colombia che danno notizie senza censura

Categorie: America Latina, Colombia, Censorship, Citizen Media, Cyber-attivismo, Media & Giornalismi

Foto di Ahdieh Ashrafi/Flickr [1] (CC BY-NC-ND 2.0 [2])

Fare giornalismo in Colombia non è semplice poiché continua ad essere uno dei paesi più pericolosi [3] [es, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] al mondo per comunicatori e giornalisti. Quando quest'ultimi non sono minacciati [4] e aggrediti [5] da attori coinvolti nel traffico di droga e da gruppi armati, essi si autocensurano nei principali organi di comunicazione.

“In Colombia, i media hanno stretti legami con grandi aziende e politici, il che mette in pericolo la loro indipendenza editoriale e favorisce l'autocensura”, come rivelato [3] dalla pagina Reporter Senza Frontiere (RSF). In Colombia, tre conglomerati [6] possiedono la maggior parte dei media del paese.

Limiti strutturali della democrazia e funzione sociale dei media in Colombia. Quanta regolamentazione è necessaria affinché, ad esempio, venga impedito ai gruppi economici di impadronirsi dei media in maniera esclusiva.

Dinanzi a questo panorama, sono nati diversi nuovi mezzi di comunicazione per affrontare i monopoli dei media, l'autocensura e le molestie. Elenchiamo qui di seguito cinque media digitali indipendenti della Colombia.

1. Los Danieles, aprile 2020

Ogni domenica, tre noti editorialisti in Colombia – ciascuno di nome Daniel – leggono in diretta i loro articoli in rete. Questo tipo di attività è diventato molto popolare: il video più recente [9], in cui sono stati invitati i giornalisti Jorge Ramos ed Enrique Santos Calderón [10], ha ricevuto più di 4.000 “Mi piace” su YouTube. A partire da novembre, il pluripremiato giornalista Santos Calderón rimarrà ufficialmente il quarto editorialista di Los Danieles.

Los Danieles fa parte di una nuova generazione di giornalismo in Colombia che punta all'indipendenza editoriale e alla vicinanza con i suoi lettori. È stata fondata quando Daniel Coronell venne licenziato dalla rivista Semana per aver scritto sugli azionisti del periodico. Nel suo ultimo articolo [11] su Semana, ha scritto: “Gli azionisti di Semana possiedono il marchio, il suo magnifico edificio, le attrezzature, i mobili e gli impianti, ma non le informazioni. L'informazione è un bene pubblico e può essere esercitata solo a beneficio dei cittadini, non per rivalse commerciali”.

Il licenziamento, che Daniel Coronell ha reso noto tramite Twitter [12], ha generato grandi polemiche in rete, così come anche il sostegno di un suo collega, scrittore e anche YouTuber, Daniel Samper Ospina, il quale per solidarietà e convinzione ha presentato la sua lettera di dimissioni alla stessa rivista Semana. Insieme hanno deciso di avviare un canale digitale indipendente, a cui si è poi aggiunto il giornalista e scrittore Daniel Samper Pizano.

 

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#LosDanieles [13]

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“Columnas sin techo” (cioè “Colonne senza tetto”, il termine “columna” in spagnola significa sia “colonna” che, in ambito editoriale, “articolo”, N.d.T.), slogan che loro stessi hanno assegnato per aver dato vita a questo progetto senza il patrocinio degli imprenditori, né lavorando per alcun mezzo tradizionale e che, inoltre, permettesse loro di tutelare la propria autonomia e libera espressione. Oggi assicurano nelle loro dirette che il tetto è costituito dai loro seguaci e lettori, i quali sono aumentati notevolmente.

Ed è proprio questo grave atto di censura occasione di rinascita di un nuovo mezzo alternativo che sta compiendo i suoi sette mesi di vita questo novembre.

2. La Nueva Prensa, da marzo 2018

La nueva Prensa [15], il cui motto è: “Che sia detta la verità”, è un mezzo investigativo fondato da Gonzalo Guillén, che, insieme ad altri giornalisti, ha denunciato le minacce di morte [16] ricevute a causa della sua attività giornalistica e investigativa. La minaccia più recente è legata all'omicidio del narcotrafficante Ñeñe Hernández [17] e al suo presunto coinvolgimento nell'ultima campagna presidenziale con l’acquisto di voti [18] a favore del presidente Iván Duque.

La Nueva Prensa è un mezzo di comunicazione dimostratosi molto critico nei confronti dell'ex presidente Álvaro Uribe Vélez e dell'attuale governo. I suoi lettori lo supportano finanziariamente attraverso un sistema di raccolta fondi [19].

Ha contratti con Aerocivil, agenzia con cui ha volato il pilota del cartello di Sinaloa che trasportava Álvaro Uribe e Iván Duque
Di @HELIODOPTERO e @JulianFMartinez

3. Vorágine, da giugno 2020

Il motto di Vorágine [28] è “Giornalismo Controcorrente”. È un nuovo portale di giornalismo investigativo [29] la cui linea principale è la violazione dei diritti umani nel paese. Composto dai giornalisti José Guarnizo (ha lavorato come redattore della rivista Semana), María José Jaramillo, Juan Sebastián López (Morphart), Angélica Penagos (Angie Pik), Laila Abu Shihab, Juan Pablo Barrientos e Pacho Escobar. Quest'ultimo faceva parte di un programma che è stato successivamente censurato [30] sulla rete televisiva RCN.

Escobar ha sottolineato [31] che l'intenzione del nuovo portale, nato il 1° giugno nel pieno della pandemia, è “non contrattare con lo Stato è una regola, non perché sia un male, bensì per essere indipendenti”. È finanziato [32] dalla vendita di workshop e dalle donazioni dei suoi lettori.

 

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#NuevaHistoria. En alianza con @fes.col en Colombia, Vorágine presenta la increíble historia de Ladicel Mosquera, líder regional de uno de los sindicatos de trabajadoras domésticas más grandes del país. Los invitamos a que lean la historia completa en www.voragine.co Textos: @joseguarnizo Ilustraciones: @c3lofan. [33]

Un post condiviso da Vorágine [34] (@voragineco) in data:

#NuevaHistoria. In collaborazione con @fes.col in Colombia, Vorágine presenta l'incredibile storia di Ladicel Mosquera, leader regionale di uno dei più grandi sindacati dei lavoratori domestici del paese. Vi invitiamo a leggere la storia completa su www.voragine.co Testi: @joseguarnizo Illustrazioni: @c3lofan.

4. Notiparaco, da dicembre 2019

Notiparaco [35] è diretto da Levy Rincón, che invita diversi personaggi nelle sue dirette a discutere su temi di attualità in maniera trasparente e senza censura. Levy Rincón si lamenta di numerose minacce, ma continua con le sue interviste e, attraverso vari social network, si esprime contro quella che chiama la dittatura del partito guidato dall'ex presidente Álvaro Uribe Vélez. La rivista Rolling Stones ha scritto [36] di lui come “uno dei personaggi digitali che dalla periferia parla senza paura del potere”.

Nella pubblicazione successiva ha avuto come ospite l'avvocato e attivista Miguel Angel del Río [37], il quale fa riferimento anche al crescente potere dei media alternativi. Allo stesso modo, esprime l'importanza e le possibilità di questi nuovi mezzi grazie alla loro essenza distinta e indipendente da quel sistema di media tradizionali fortemente condizionato dal governo. Invita a essere critici, a “sottoporre tutto a una revisione interiore” al fine di dare vita a un nuovo modello di società.

5. Tercer Canal, da marzo 2020

Tercer Canal [38] afferma: “Tutto è ancora da vedere”. Si tratta di un account YouTube di analisi critica co-fondato [39], nel marzo 2020, da Hollman Morris [40], giornalista ed ex candidato sindaco di Bogotá tornato dall'esilio nel 2012 dopo averlo lasciato a causa di minacce alla sua incolumità. Mira [41] a “promuovere e valorizzare la Costituzione della Colombia del 1991, una cultura di pace, ambientalista e di difesa dei diritti umani”. É dunque un orientamento progressista dove predomina l'analisi degli eventi che si verificano ogni giorno.

Attraverso una canzone, il video che segue allude alla Minga indigena [42] e al diritto alla vita reclamato dagli indigeni provenienti da diverse parti della Colombia, in particolare dal dipartimento di Cauca. Questi hanno compiuto, alla fine di ottobre 2020, un viaggio di diversi giorni per raggiungere la capitale Bogotà con lo scopo di essere ascoltati dal presidente Iván Duque, il quale, però, non li ha ricevuti. Invocano la pace e chiedono che si ponga fine ai massacri delle loro comunità e agli assassinii dei leader.