Nonostante l'annuncio di un decreto di emergenza il 15 ottobre e la repressione della polizia il 16 ottobre, decine di migliaia di manifestanti thailandesi hanno continuato a protestare [en, come tutti i link successivi salvo diversa indicazione] per le strade durante il fine settimana, chiedendo una riforma democratica.
Today, they defy the Thai government again in peaceful protest. pic.twitter.com/YRpOduDSeZ
— Hannah Beech (@hkbeech) October 18, 2020
Oggi, sfidano di nuovo il governo tailandese in una protesta pacifica.
Un’importante protesta era rivolta alla monarchia, come si evince in una petizione globale su Change.org, che chiedeva al re thailandese, Maha Vajiralongkorn, di “tornare definitivamente in Thailandia” e di “adempiere ai suoi dovere reali come monarca regnante nel suo paese”.
La petizione faceva appello specificamente alle autorità tedesche:
We request that The Federal Republic of Germany, pursuant to the first paragraph of Article 9 of the Vienna Convention on Diplomatic Relations, declare Vajiralongkorn a persona non grata within the territories of The Federal Republic of Germany. Thus, disallowing the King to continue any further residence in Germany.
Chiediamo che la Repubblica Federale della Germania, ai sensi del primo paragrafo dell’art.9 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, dichiari Vajiralongkorn persona non grata nel territori della Repubblica Federale della Germania. Impedendo così al re di continuare qualsiasi ulteriore residenza in Germania.
Il re Maha Vajiralongkorn, asceso al trono nel 2016, è stato una figura controversa; ha il controllo diretto su due unità militari e azioni multimiliardarie, e passa la maggior parte del suo tempo in Germania.
Un attivista thailandese, Junya Yimprasert, che attualmente risiede in Europa, ha dichiarato a DW News:
The Thai people are getting angrier because he is not in Germany just as a tourist and hasn't stopped intervening in Thai politics…He is here in Germany and continues to have influence.
Il popolo thailandese è sempre più arrabbiato poiché egli si trova in Germania come turista e non ha smesso di intervenire nella politica thailandese…È qui in Germania e continua ad avere influenza.
La petizione è stata bloccata dalla connessione thailandese dai tre principali operatori di internet dal 15 ottobre secondo un rapporto di Thai Netizen Network su Facebook. In Thailandia, qualsiasi commento di critica al re e alla famiglia reale potrebbe essere incriminato ai sensi del codice penale sezione 112 e portare ad una sentenza dai 3 ai 15 anni di carcere.
The Thai State has blocked https://t.co/XskfBKQKL9 in Thailand due to the petition requesting the German government to declare King Vajiralongkorn persona-non-grata in Germany. #WhatsHappenningInThailand https://t.co/M8eulLl0u8
— shubha (@bkksnob) October 15, 2020
Lo Stato thailandese ha bloccato https://t.co/XskfBKQKL9 in Thailandia a causa della petizione che chiedeva al governo tedesco di dichiarare re Vajiralongkorn persona non grata in Germania.
Il re è recentemente tornato in Thailandia dalla Germania per partecipare al giorno commemorativo del defunto re Bhumibol Adulyadej il 13 ottobre. La dichiarazione dello Stato d'emergenza è stata annunciata due giorni dopo, il 15 ottobre, dopo un confronto pacifico tra manifestanti pro-democrazia e sostenitori della famiglia reale, vicino al Grand Palace il 14 ottobre.
Nel luogo del confronto, i pacifici manifestanti pro-democrazia stavano cantando con il saluto a tre dita mentre il veicolo della regina Suthida passava. Almeno due attivisti sono stati arrestati per presunto tentativo di violenza contro la regina, un'accusa che potrebbe portare all'ergastolo se giudicati colpevoli.
Il saluto a tre dita rappresenta anche tre richieste di protesta: lo scioglimento del parlamento, la fine delle intimidazioni del popolo che comprende l'abolizione della legge sulla diffamazione reale, e la stesura di una nuova costituzione che porterebbe alla riforma della monarchia.
Queste richieste si riflettono nella seguente parodia:
If you wonder why we desperately need the reformation of the monarchy, I will gladly provide the translation of this parody of Thai national anthem which demonstates how King Vajiralongkorn really is #whatshappeninginthailand#ม็อบ14ตุลา pic.twitter.com/75bbXZG2is
— ᴮᴱ— out of tune⁷ (@minimonilogist) October 14, 2020
Se vi chiedete perché abbiamo disperatamente bisogno della riforma della monarchia, sarò lieto di fornire la traduzione di questa parodia dell'inno nazionale thailandese che dimostra come sia davvero il re Vajiralongkorn
@minimonilogist ha tradotto il testo thailandese in una discussione su Twitter:
King Vajiralongkorn spends most of his time in Germany with his concubines living in luxuries while the people of Thailand is facing the economic crisis which got worse than before due to COVID-19. He travels back and forth on Thai airway which is currently in bankruptcy – But with the government's support, it continues to survive *using people's taxes*. Many Thai businessmen, who have been exploiting their workers, support the King's reign, offer their money for the king to spend as he pleases. Thailand's annual fund goes mostly to support the monarch and the rest of the royal family (approx. $641M). This is why the people protest, we are having a crisis, many live in poverty. Yet the king is spending our taxes and abusing his power through the government and the police. We ARE ANGRY! Both the monarchy and the coup need to end! We want real democracy for the people and only for the people. Not dictatorship in a democracy disguise!
Re Vajiralongkorn trascorre la maggior parte del suo tempo in Germania con le sue concubine vivendo nel lusso, mentre il popolo della Thailandia sta affrontando la crisi economica che è peggiorata rispetto a prima a causa della COVID-19. Viaggia avanti e indietro sulle vie aeree thailandesi che sono attualmente in bancarotta – Ma con il sostegno del governo, continua a sopravvivere *usando le tasse della gente*. Molti uomini d'affari thailandesi, che hanno sfruttato i loro lavoratori, sostengono il regno del re, offrono i loro soldi per il re da spendere a suo piacimento. Il fondo annuale della Thailandia va principalmente a sostenere il monarca e il resto della famiglia reale (circa 641 milioni di dollari statunitensi). Questo è il motivo per cui la gente protesta, stiamo avendo una crisi, molti vivono in povertà, stiamo avendo una crisi, molti vivono in povertà. Eppure il resto sta spendendo le nostre tasse e abusando del suo potere attraverso il governo e la polizia. SIAMO ARRABBIATI! Sia la monarchia che il colpo di stato devono finire! Vogliamo una vera democrazia per il popolo e solo per il popolo! Non dittatura mascherata da democrazia!
La residenza del re in Germania è uno dei principali motivi di denuncia:
Thousands of protesters have taken to Thailand's streets to demand reforms. One key issue is that their king spends most of his time in Bavaria.
Activists like @act4dem are asking: Why does #Thailand need a king living in Germany?#ThailandProtest2020 #Thailanddemocracy pic.twitter.com/dShTu0w3Ll
— DW Politics (@dw_politics) October 16, 2020
Migliaia di manifestanti sono scesi nelle strade della Thailandia per chiedere la riforma. Una questione chiave è che il re passa la maggior parte del suo tempo in Baviera.
Attivisti come @act4dem si chiedono: Perché la Thailandia ha bisogno di un re che vive in Germania?
Come sottolineato dallo scrittore di Bangkok Tyler Roney, la Thailandia sta attraversando un momento storico di cambiamento politico:
Thai protesters are attempting to resurrect the history of Thailand’s democratic legacy, Tyler Roney writes. The result has been a battle of wills between the protesters and the Thai authorities.https://t.co/7Y60qrULgn
— Foreign Policy (@ForeignPolicy) October 18, 2020
I manifestanti thailandesi stanno tentando di far rivivere la storia dell'eredità democratica della Thailandia, scrive Tyler Roney. Il risultato è stata una battaglia di volontà tra i manifestanti e le autorità thailandesi.
Sostengo da parte della Milk Tea Alliance e dagli attivisti di Hong Kong
Per sostenere i manifestanti thailandesi pro-democrazia, la Milk Tea Alliance [it], una rete pro-democrazia del Sud-Est asiatico, ha contribuito ad attirare l'attenzione delle comunità internazionali utilizzando gli hashtag #standwiththailand e #milkteaalliance su diverse piattaforme di social media.
Le manifestazioni thailandesi condividono analogie con le proteste anti-estradizione di Hong Kong dello scorso anno e i netizens di Hong Kong esprimono il loro sostegno ai manifestanti thailandesi. Il noto attivista Joshua Wong ha pubblicato un video di protesta thailandese realizzato da un taiwanese nato in Thailandia :
A wonderfully touching video by a #Thailand-born #Taiwanese, showing the unity and solidarity of our brave #Thai friends.
We can get through this together. #MilkTeaAlliance #StandWithThailand #WhatHappensinThailand #ปล่อยเพื่อนเรา#หยุดคุกคามประชาชน pic.twitter.com/HWc1fiu4qK
— Joshua Wong 黃之鋒 ? (@joshuawongcf) October 18, 2020
Un video sorprendentemente toccante di un taiwanese di origini thailandesi, che mostra l'unità e la solidarietà dei nostri coraggiosi amici thailandesi.
Possiamo superare questa cosa insieme.
L'attivista esiliato da Hong Kong, Nathan Law, ha scritto:
Be kind to your fellows, have faith in collective wisdom, be fluid on strategies, be determined in actions.
Never lose hope, stay safe.#StandWithThailand #BeWater pic.twitter.com/x7yanOJJI5— Nathan Law 羅冠聰 ? (@nathanlawkc) October 18, 2020
Siate gentili con i vostri compagni, abbiate fede nella saggezza collettiva, siate fluidi nelle strategie, siate determinati nelle azioni.
Non perdete mai la speranza, state al sicuro.
La giornalista freelance di Hong Kong Frances Hui ha scritto:
#Thailand, we are not there with you, but we feel you deeply. It is the least for me to say, we are in this together. We stand with you just like what you did when we needed a friend. #StandWithThailand #MilkTeaAlliance#หยุดคุกคามประชาชน#ขีดเส้นตายไล่เผด็จการ pic.twitter.com/ICPOPOfAOi
— Frances Hui #SAVE12HKYOUTHS (@frances_hui) October 17, 2020
Thailandia, non siamo lì con te, ma ti siamo profondamente vicini. È il minimo per me dire che ci siamo dentro insieme. Siamo dalla tua parte, proprio come quando avevamo bisogno di un amico.