Quattro modi usati dai brasiliani sui social media per combattere razzismo e corruzione

Collage di screenshot di campagne Twitter, fatto da Global Voices.

Durante la pandemia, in tutto il mondo [en] le proteste di persona si sono trasformate in digitali a causa delle misure di confinamento e di distanziamento sociale. In Brasile, le persone si sono riunite attorno agli hashtag e alle live su Facebook per farsi sentire in questo strano 2020.

Ecco quattro esempi di come i brasiliani hanno combattuto la corruzione, il razzismo e la diseguaglianza in Brasile durante la pandemia:

Una sottile domanda sulla corruzione ripetuta un milione di volte

A partire dalla fine di agosto, gli utenti brasiliani di Twitter hanno iniziato a taggare [pt, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] il Presidente Jair Bolsonaro in un tweet riguardo a presunti trasferimenti di denaro illegali verso il conto bancario della moglie. Twitter, Facebook, gruppi di Whatsapp e tutti i media in generale sono stati inondati da una sola domanda [it]:

Presidente Jair Bolsonaro, por que sua esposa Michelle recebeu R$ 89 mil de Fabrício Queiroz?

Presidente Jair Bolsonaro, perché sua moglie Michelle [Bolsonaro] riceve depositi di R$89 mila da Fabrício Queiroz?

La controversia è iniziata durante una visita ufficiale del Presidente Bolsonaro alla Cattedrale di Brasilia il 24 agosto. Un reporter di O Globo ha chiesto al Presidente informazioni sull'origine degli 89.000 Real (circa 14.000 Euro) che erano stati depositati nel conto di sua moglie, Michelle Bolsonaro.  In risposta, il presidente ha verbalmente minacciato [en] il giornalista dicendo “Ho voglia di darti un pugno in bocca”.

Su Twitter, la domanda del giornalista è stata ripetuta più di un milione di volte in meno di 24 ore ed è diventata l'argomento più discusso della piattaforma in Brasile, durante il mese di agosto. Questi dati sono stati ottenuti tramite un sondaggio condotto dal Prof. Fabio Malini, dell'Università Federale dell'Espírito Santo. Secondo questa ricerca, la stessa frase è stata ripostata mille volte ogni 40 secondi, anche se Malini non ha specificato se c'erano bot. La stessa domanda è stata poi diffusa su altre piattaforme (ed è stata satirizzata nella canzone rock “Micheque”, un gioco di parole che combina “Michelle”, il nome della first lady brasiliana, e la parola brasiliana “cheque”, in italiano “assegno”).

Il seguente grafico mostra che, anche dopo la prima ondata di post, la frase ha continuato ad essere postata su Twitter ed è di nuovo esplosa con la pubblicazione della canzone “Micheque”, il 30 settembre. I dati sono stati raccolti usando l'API di Twitter e sono stati analizzati con Python. Il grafico rappresenta il numero di utenti che hanno riprodotto la frase:

La frase è stata condivisa per la prima volta a fine agosto ma ad oggi, 9 novembre, ancora viene postata. Alla data di pubblicazione di questo articolo, Bolsonaro ancora non ha risposto alla domanda.


#600PerilBrasile

L'hashtag #600peloBrasil (#600PerilBrasile) è decollato dopo che il membro della Federal House André Janones ha pubblicato un video su Facebook il primo settembre, esortando il governo a offrire un sussidio mensile di 600 Real (circa 100 Euro) durante la pandemia della COVID-19.

Il governo di Bolsonaro ha inizialmente proposto un sussidio di 200 Real (circa 30 Euro) ai primi di marzo, ma la quota è stata aumentata a 600 Real (circa 100 Euro) dopo le pressioni del Congresso. Per contenere il debito pubblico, l'amministrazione ha voluto nuovamente abbassarlo a 300 Rea (circa 50 Euro) fino alla fine del 2020. Janones, dal canto suo, continua a combattere per mantenerlo a 600 Real. La sua campagna è esplosa sui social media, continuando a fare pressione sull'amministrazione di Bolsonaro. Janones è un membro di Avanteun partito centrista brasiliano. Janones ha definito la sua posizione come né di destra, né di sinistra.

Il primo settembre, il video di Janones ha ricevuto più commenti di qualunque altro post su Facebook al mondo, secondo Crowdtangle, uno strumento di analisi del social media. Di seguito è riportato il grafico di Crowdtangle del primo settembre, che mostra il numero di interazioni al post di Janone:

 #IoSonoSleepingGiantsBrasil

Sleeping Giants [en] è un account Twitter con base negli Stati Uniti che fa pressioni sulle imprese per rimuovere le loro pubblicità da siti web che sono noti diffondere informazioni false o incitamento all'odio. Lo stesso principio è stato adottato per Sleeping Giants Brazil [pt], che ha preso nel mirino i siti d'informazioni ultraconservativi ai primi di maggio, molti dei quali sono noti promuovere ideologie a favore di Bolsonaro. I sostenitori del Presidente e la famiglia hanno fatto una campagna per avviare un'investigazione nazionale per scoprire chi si nasconde dietro il profilo Twitter. Questo ha portato a una breve investigazione della Polizia federale, iniziata il 25 maggio, per scoprire se la pagina era stata coinvolta in atti di diffamazione o di minaccia alla libertà di espressione. 

Per contrattaccare l'investigazione della Polizia federale nei confronti di Sleeping Giants Brazil, gli utenti hanno lanciato l'hashtag #EuSouSleepingGiantsBrasil ( “io sono Sleeping Giants Brasil”) a partire da settembre:

Hey @TwitterBrasil, proteggi @slpng_giants_pt!! #IoSonoSleepingGiantsBrasil

L'iniziativa ha raggiunto un pubblico molto ampio di migliaia di persone e ha portato le persone a dubitare della validità dell'investigazione federale. Il movimento ha sensibilizzato su cosa stava accadendo ma ha avuto poca influenza pratica nel fermare l'investigazione e non permettere di svelare l'identità del creatore di Sleeping Giants.

#LiberateGabriel e #IlRazzismoÈPeccato

A giugno, la giornalista Ashley Malia ha lanciato l'hashtag #SoltemGabriel (#RilasciateGabriel) per sensibilizzare le persone sul caso di Gabriel Silva Santos, un giovane ragazzo di colore accusato di aver rubato un'auto nello stesso mese e nella sua stessa città natale, Salvador. La donna che ha denunciato il furto della sua auto ha raccontato alla Polizia che il sospettato era nero, giovane e alto. L'arresto è avvenuto un giorno dopo la gigantesca protesta del movimento  Black Lives Matter a San Paolo. 

RAZZISMO |  Nella foto si vede Gabriel Silva, 22 anni, arrestato a Salvador con l'accusa di aver rubato un'auto. Non sa guidare. Era in banca a ritirare il suo assegno di disoccupazione. Ma visto che è nero, “biondo”, tatuato e vive nelle favelas, è stato arrestato perché corrisponde alla “descrizione”. #LiberateGabriel ??

A seguito della pressione dei social media, Gabriel è stato rilasciato un giorno dopo per mancanza di prove. La storia di Gabriel ha portato altri a condividere la propria storia di razzismo su Twitter, Instagram, e Facebook. Contemporaneamente, è nato un nuovo hashtag. Da quando è cominciato il movimento Black Lives Matter in Brasile, l'hashtag #RacismoÉPecado (#IlRazzismoèPeccato) sta circolando su Twitter. 

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