Il progetto online presenta cinquanta interviste approfondite, tutte disponibili su YouTube, con persone che considerano casa propria sia il Giappone sia l'Australia.
Le loro storie sono riflessioni personali su cosa significa essere in viaggio, essere a casa e appartenere a due (o più) Paesi:
What is it like to call two countries home? What makes migrants move in the first place and how do they settle in a new society? What keeps them on the move? Where do they belong? In “Japanese on the Move: Life Stories of Transmigration” fifty individuals share their experiences. Each of them has a unique connection to Japan and Australia and they all have a story to tell.
Cosa significa chiamare due Paesi casa? Cosa spinge i migranti a spostarsi e come si stabiliscono in una nuova società? Cosa li tiene in movimento? A quale luogo appartengono? In “Giapponesi in movimento: Storie di vita di trasmigrazione” cinquanta persone raccontano le loro esperienze. Ognuno di loro ha un legame unico con il Giappone e l'Australia e hanno tutti una storia da raccontare.
Gli intervistati provengono da tutti i ceti sociali.
In un video Shingo Usami, attore con residenza permanente in Australia che vive a Sydney, dà un divertente resoconto del dietro le quinte del suo debutto televisivo nel ruolo di “samurai/ninja”.
Poi condivide con noi le sue riflessioni sulle sfide e sui vantaggi di essere un attore giapponese che non è di madrelingua inglese in Australia.
Il progetto Giapponesi in movimento fa parte di Lingua in movimento, un sito di ricerca sociolinguistica con revisione paritaria dedicato al multilinguismo, all'apprendimento delle lingue e alla comunicazione interculturale nei contesti della globalizzazione e della migrazione.
I 50 intervistati del progetto Giapponesi in movimento non sono tutti necessariamente originari del Giappone.
In questa intervista Hossein Azimi, un ingegnere bio-medico originario dell'Iran, parla in giapponese delle sue esperienze di assimilazione nella società giapponese.
Anche se attualmente si trova a Melbourne, in Australia, con una moglie britannica e un figlio australiano, Azimi dice di identificarsi maggiormente con il Giappone, e il giapponese è il filo conduttore che unisce tutti e tre i membri della sua famiglia.
Come Azimi, molti degli intervistati descrivono percorsi di vita interessanti e complicati che li hanno portati in Australia.
Nobuko Ishii, una volontaria che ora vive a Sydney, ha lasciato il Giappone con “la missione personale di vedere il mondo”.
Ha vissuto a Hong Kong, dove ha incontrato il marito cinese e ha messo su famiglia. Dopo 20 anni a Hong Kong e prima del passaggio di Hong Kong alla Cina nel 1997, lei e la sua famiglia hanno deciso di emigrare in Australia, dove vivono da allora.
Le cinquanta interviste caricate sul sito Japanese on the Move forniscono storie profondamente personali su cosa significhi intersecare le culture in un mondo globalizzato. Le cinquanta interviste possono essere lette tutte qui.
Con un ringraziamento a Mohamed ElGohary.