I russi in lockdown celebrano sommessi e online la Giornata della Vittoria

La parata russa del “Reggimento Immortale”, tenutasi online durante la Giornata della Vittoria, il 9 maggio 2020. Screenshot da 2020.polkrf.ru

Scopri la sezione speciale di Global Voices dedicata all’impatto globale del COVID-19 [it].

La pandemia da COVID-19 ha colpito duramente la Russia, che conta oltre 10.000 nuovi casi confermati ogni giorno. Al momento della pubblicazione, la mappa online [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] dell'Università Johns Hopkins indicava 221.000 casi confermati nel Paese. Il 5 marzo sono state annunciate rigide misure di quarantena e, da allora, sono state estese più volte.

Dopo molte speculazioni, il 17 aprile il presidente Vladimir Putin ha fatto l'impensabile: ha annullato una grande parata militare per la Giornata della Vittoria, che si celebra ogni 9 maggio per commemorare la sconfitta della Germania nazista nel 1945. Le attrezzature militari russe più all'avanguardia e i soldati in uniformi d'epoca avrebbero dovuto sfilare davanti alla leadership russa, ai veterani della Seconda Guerra Mondiale e a diversi dignitari stranieri.

Non potendo deporre corone di fiori e partecipare alle parate, i russi hanno celebrato la ricorrenza online.

Un giorno di fervore

Il fatto che Putin abbia indugiato per qualche giorno prima di rimandare la parata e altri eventi pubblici testimonia l'immensa importanza della Giornata della Vittoria nella Russia moderna. D'altra parte, il fatto che persino le associazioni di veterani gli abbiano chiesto di annullare la parata [ru] dimostra il livello di preoccupazione legato alla pandemia della COVID-19.

Come ha affermato la sociologa Mischa Gabowitsch nel suo recente contributo per Eurozine:

In Russia, surveys document the increasing importance of Victory Day. Between 2010 and 2018, the number of those who named it as one of the three most important holidays went from 38% to 71%, overtaking New Year’s Day and religious festivals such as Easter or Christmas.

In Russia, i sondaggi documentano la crescente importanza della Giornata della Vittoria. Tra il 2010 e il 2018, il numero di coloro che l'hanno definita una delle tre festività più importanti è passato dal 38% al 71%, superando il Capodanno e le festività religiose come la Pasqua o il Natale.

Annullare le celebrazioni del Giorno della Vittoria è stata una grande delusione, tanto più che quest'anno sono trascorsi 75 anni dalla sconfitta della Germania nazista da parte dei sovietici. Le tradizionali parate militari e le marce del reggimento immortale sono state annullate in tutto il Paese; il Presidente Vladimir Putin ha invece deposto dei fiori alla Tomba del Milite Ignoto a Mosca, davanti a un pubblico di funzionari governativi e giornalisti. È stata rinviata anche l'inaugurazione di un'immensa nuova Cattedrale delle Forze Armate, situata alle porte di Mosca, prevista per la Giornata della Vittoria (l'edificio ha acquisito notorietà quando si è scoperto che in uno dei suoi numerosi mosaici sono raffigurati Putin, il Ministro della Difesa Sergey Shoigu e altri funzionari della sicurezza. Secondo alcune voci, i mosaici sono stati successivamente rimossi).

Nel frattempo, 75 jet militari hanno sorvolato la capitale russa e la giornata si è conclusa con un tradizionale spettacolo di fuochi d'artificio. “Siamo invincibili, quando siamo uniti”, ha dichiarato il Presidente.

Ciononostante, un gruppo di russi ha infranto le regole cercando di organizzare autonomamente delle celebrazioni pubbliche. Nel pomeriggio del 9 maggio, diversi deputati del Partito Comunista (KPRF) della Duma di Mosca sono stati arrestati [ru] dalla polizia per aver organizzato, in Piazza Pushkinskaya della capitale, un raduno in occasione della Giornata della Vittoria. Un partecipante ha protestato contro il giornale Novaya Gazeta poiché intendeva rispettare le norme sul distanziamento sociale. Il governatore locale ha affermato che 880 residenti di Ekaterinburg, una delle principali città della regione degli Urali, sono stati sanzionati [ru] quello stesso giorno per non aver rispettato la quarantena. Molti hanno tentato di organizzare marce per la Giornata della Vittoria o di partecipare a commemorazioni.

Il 9 maggio non è meno importante in altri Stati post-sovietici, che hanno annullato le parate in programma e gli eventi pubblici. Le uniche eccezioni hanno riguardato la vicina Bielorussia, dove il presidente Aleksandr Lukashenko, che ha definito la COVID-19 una “psicosi di massa”, ha tenuto comunque una manifestazione pubblica dove 4000 truppe hanno marciato davanti a una folla di spettatori. Anche il Turkmenistan ha celebrato la Giornata della Vittoria con una parata; il governo non trasparente del Paese continua a sostenere che non ci siano casi di coronavirus.

Lukashenko alla parata della Seconda Guerra Mondiale: “In questo mondo folle e confuso, ci saranno persone che ci condanneranno per il tempo e il luogo di questo atto sacro… Non arrivate a conclusioni affrettate e non condannateci, discendenti dei bielorussi vittoriosi. Non avremmo potuto agire diversamente. Non avevamo altra scelta.”

Alcuni simboli che caratterizzano la Giornata della Vittoria sono di più recente creazione e sono resi celebri dalla popolarità che la festa ha acquisito nella vita pubblica russa. Le sfilate del Reggimento Immortale, in cui migliaia di russi scendono in strada con i ritratti degli antenati che hanno combattuto in guerra, sono state introdotte originariamente come iniziativa locale a Tomsk, nel 2012, mentre il Nastro di San Giorgio arancione e nero è stato distribuito in massa per la prima volta nel 2004/05, diventando anche un simbolo associato a iniziative patriottiche e sostegno alle autorità.

Questa giornata è perciò un'opportunità sia per i cittadini di organizzare commemorazioni popolari, sia per il Governo di “lucidare” le proprie credenziali davanti al popolo russo e godersi una ventata di fervore patriottico.

Le commemorazioni sulla RuNet

Di fronte a queste restrizioni, i cittadini russi, con un piccolo incoraggiamento da parte dello Stato, hanno ricorso alla RuNet (rete russa) per celebrare la Giornata della Vittoria. Oltre all'hashtag classico #ДеньПобеды (#GiornataDellaVittoria), i russi hanno condiviso i loro pensieri anche con l'hashtag #ДеньПобедыВстречаемДома (#FesteggiamoLaGiornataDellaVittoriaAcasa). In un gesto che ricorda gli italiani che applaudono dal balcone a sostegno del personale sanitario, i cittadini russi si sono affacciati per cantare all'unisono una canzone popolare dell'epoca sovietica per la Giornata della Vittoria [it] di David Tukhmanov (che ha dato origine all'hashtag #ОкнаПобеды, o “finestre della Vittoria”, e #ПоёмДвором, o “il cortile canta”).

Le autorità della città di Mosca hanno lanciato un “tour virtuale” [ru] che permette agli utenti di “visitare” luoghi storicamente rilevanti della capitale russa e conoscere il ruolo che hanno avuto durante la guerra. L'iniziativa è stata collegata all'applicazione Eternal Stars [ru], diffusa in tutta la Russia, in cui gli utenti possono esplorare luoghi storicamente significativi del Paese e testare la loro conoscenza sulla guerra attraverso un quiz online su ogni luogo.

Risorse storiche online di questo tipo non sono rare. Negli ultimi anni sono stati fatti diversi tentativi di grande rilievo per “digitalizzare” il coinvolgimento della popolazione nella storia, il più importante dei quali è la serie “future history” del giornalista russo Mikhail Zygar [ru]. L'ultima creazione di Zygar è The Real 1945, la narrazione sui social media dell'avanzata dell'Armata Rossa in Germania. Tutti i “post” dei social media si basano su materiali d'archivio e diari dell'epoca reali (Zygar aveva già sperimentato lo stesso approccio con una narrazione online della Rivoluzione Russa, con il supporto del gigante digitale Yandex).

L'intraprendenza di RuNet ha preparato bene la Russia a celebrare la Giornata della Vittoria in lockdown, trasformando facilmente la più grande festività pubblica in un evento online di massa.

L'iniziativa nuova più notevole è stata la parata online del Reggimento Immortale, tenutasi sul sito web 2020.polkrf.ru [ru]. Invece di marciare lungo le strade con i manifesti, gli utenti hanno caricato fotografie di se stessi accanto a un loro antenato, che sono poi state fatte scorrere sullo schermo, creando una “parata” virtuale in diretta.

L'iniziativa è stata ampiamente elogiata dai media statali, che sostengono che quest'anno il Reggimento Immortale abbia stabilito un record storico, con tre milioni di persone “presenti” alla marcia online in tutto il Paese [ru]:

L'utente di Telegram Suevernaya Demokratiya (“Democrazia Superstiziosa” come gioco di parole sul concetto di Democrazia Sovrana) ha osservato che queste iniziative riflettono la profonda dedizione verso il 9 maggio dall'alto e dal basso, e prevedeva che si sarebbero potute evolvere in nuove forme di commemorazione:

Сейчас можно уже констатировать, что праздник Дня Победы коронавирусного 2020 года прошел успешно. И не просто прошел, а обрел новые смыслы.

Люди не смогли собраться на площадях и улицах, но вышли на свои балконы, пели песни, зажигали фонарики, делились эмоциями и чувствами на различных интернет-площадках, принимали участие в Бессмертном полке в формате онлайн. Коронавирус 9 мая у граждан нашей страны забрать не смог. Этот день запомнился большим количеством новых искренних инициатив и акций, которые вполне могут перерасти в новые традиции празднования Дня Победы. Те же ОкнаПобеды или ПоемДвором вполне можно повторить в следующем году и без всяких самоизоляций.

Хорошо, когда праздник есть и его празднуют, но по-настоящему живет он только тогда, когда новые поколения наполняют его чем-то своим. Мы помним великий подвиг нашего народа, и проклятой китайской заразе нас не сломить. Это наша собственная победа в войне с невидимым врагом.

Si può già dire che le celebrazioni della Giornata della Vittoria del 2020, l'anno del coronavirus, si sono svolte con successo; e non solo, hanno anche assunto un nuovo significato.

Nonostante la gente non potesse riunirsi nelle piazze e nelle strade, si è affacciata ai balconi per cantare, ha acceso lanterne, ha condiviso le proprie emozioni e sentimenti su vari siti web e ha partecipato alla parata online del Reggimento Immortale. Questa giornata sarà ricordata per il gran numero di nuove iniziative e atti che potrebbero benissimo trasformarsi in nuove tradizioni per la Giornata della Vittoria. Le stesse “finestre della Vittoria” o “i cortili che cantano” potrebbero facilmente ripetersi l'anno prossimo senza alcuna misura di autoisolamento.

Quindi è fantastico quando una ricorrenza viene osservata e celebrata, ma una festa rimane viva quando le nuove generazioni la fanno propria. Ricordiamo le grandi battaglie del nostro popolo, e questa maledetta infezione cinese non ci spezzerà. Questa è la nostra vittoria in una guerra contro un nemico invisibile.

Un nemico invisibile

I paragoni tra la lotta contro il coronavirus e l'invasione tedesca sono molto diffusi: si tratta del parallelo storico che più risuona oggi in Russia. A marzo, il metropolita Tikhon di Pskov ha affermato [ru] che il mondo sta affrontando una “terza guerra mondiale, 75 anni dopo la seconda.”

La statua del soldato sovietico nel Treptower Park di Berlino trafigge il coronavirus; il maresciallo Zhukov comanda una legione di medici. La copertina della versione europea del tabloid russo Argumenty i Fakty, 9 maggio 2020. Foto (c): Maxim Edwards.

Naturalmente, i veterani hanno attinto alle loro esperienze durante la Seconda Guerra Mondiale, quando hanno parlato della crisi dovuta alla COVID-19. Zinaida Korneyeva, una veterana di 98 anni di San Pietroburgo, è diventata famosa grazie a una serie di video su YouTube in cui ricorda il suo servizio militare in tempo di guerra, in qualità di addetta all'artiglieria antiaerea. Ispirandosi all'esempio del veterano britannico Tom Moore, la Korneyeva ha lanciato una campagna di crowdfunding a sostegno del personale medico colpito dalla COVID-19. Ad oggi, ha raccolto più di 1.5 milioni di rubli a sostegno della sua causa.

Molti russi si aspettavano di sentire questi paralleli nel discorso tenuto da Putin in occasione della Giornata della Vittoria, vista la propensione del Presidente a storicizzare le attuali difficoltà del Paese. L'8 aprile, ad esempio, il Presidente ha tranquillizzato un gruppo di governatori regionali, dicendo che la Russia avrebbe sconfitto il coronavirus, così come è sopravvissuta alle invasioni dei Peceneghi e dei Cumani.

Tuttavia, a parte qualche appello alla resilienza e al sostegno collettivo, Putin ha invece scelto di concentrare il suo discorso del 9 maggio sugli eventi della Seconda Guerra Mondiale, senza fare dichiarazioni esplicite sulla pandemia che il suo Governo sta disperatamente cercando di contenere.

La Russia non è la sola ad appellarsi al coraggio marziale per sollecitare l'attenzione pubblica riguardo al coronavirus. Nel Regno Unito, la retorica dello “spirito del Blitz” è tornata nella vita pubblica non senza critiche.

Tuttavia, come in altri paesi, gli esperti mettono in dubbio la correttezza di questo comportamento e ciò che potrebbe nascondere riguardo all'efficacia delle azioni dello Stato: come ha affermato la psicologa Olga Makhovskaya a Radio Svoboda il 9 maggio [ru]:

Военная риторика сегодня, когда говорят о врачах, создает демагогическую вату вокруг их реальных проблем. Меня зацепило и очень понравилось высказывание молодого уставшего доктора, который просил: “Не называйте нас героями”. Самая большая проблема, помимо физической угрозы жизни, – это стигматизация в обществе. Какие-то группы обозначают как привилегированные, героические, предполагается, что их ожидают почет и уважение, а остальные – больные, переносчики. Но сами врачи против этого возражают, потому что для них чрезвычайно важно (даже внутри врачебного сообщества) оставаться солидарными. Это значит, что каждый в равной позиции и один может заменить другого. Риторика солидарности – не военная, это риторика ратного труда. […] Пандемия – стихийное бедствие, оно должно развиваться и активно купироваться по законам борьбы со стихийными бедствиями, а не по законам войны. У войны есть враг, идеология. Здесь более благоприятные перспективы. И что очень важно, сейчас идет борьба за будущее. Вопрос, который задают с утра до вечера: когда это все закончится?

La retorica militarista usata di questi tempi quando si parla di medici è demagogica, mitiga una discussione sui problemi reali che devono affrontare. Sono rimasta affascinata dalla dichiarazione di un giovane medico esausto che ha detto: “Non chiamateci eroi”. Il problema più grande che devono affrontare, a parte il fatto di essere in pericolo di vita, è la loro stigmatizzazione nella società. Alcuni gruppi sono celebrati come eroi, superiori, persone che meritano onore e rispetto, mentre altri sono considerati degli ammalati e dei potenziali portatori della malattia. Gli stessi medici si oppongono a questo: per loro è importante (anche all'interno della professione medica) restare uniti. Tutti sono uguali e i medici possono sostituirsi a vicenda. La retorica della solidarietà non è una questione di militarismo, ma di parità professionale. […] Una pandemia è una catastrofe naturale e deve essere fermata secondo le leggi della gestione delle crisi, non secondo le leggi della guerra. La guerra ha un nemico, un'ideologia distinta. Qui ci sono prospettive più favorevoli. Ora, soprattutto, si lotta per il futuro. E la domanda che ci si pone ogni giorno, dall'alba al tramonto, è: quando finirà tutto questo?

Purtroppo, non si tratta solo di una lotta metaforica: alcuni soldati russi, oggi, a quanto pare, stanno davvero combattendo contro il coronavirus.

Quando i giornalisti del Perm Zvezda hanno riferito che il governo locale aveva cancellato le parate per la Giornata della Vittoria a causa dell'annullamento degli ordini di fuochi d'artificio e dei nastri di San Giorgio, le autorità locali hanno segnalato le loro scoperte e l'organismo di controllo dei media statali russi Roskomnadzor ha bannato l'articolo offensivo. Tre settimane dopo, la parata è stata cancellata davvero.

In quel periodo si stavano ancora svolgendo i preparativi per la parata della Giornata della Vittoria nella Piazza Rossa di Mosca. Stando al progetto investigativo indipendente Proekt.Media, migliaia di soldati sono giunti a Mosca per le prove della parata e, in seguito, centinaia di loro si sono ammalati a causa del virus.

I funzionari russi sono determinati a celebrare il 75° anniversario della vittoria sovietica in pompa magna. Sono state proposte due date per la parata della Giornata della Vittoria posticipata: il 2 settembre (riconosciuta come data formale della fine della Seconda Guerra Mondiale), o il 7 novembre (anniversario della Rivoluzione d'Ottobre).

Naturalmente, la possibilità che questo avvenga dipenderà da come si evolverà la situazione in autunno.

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