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La polizia angolana reprime con violenza la protesta per il rinvio delle elezioni

Categorie: Angola, Citizen Media, Governance, Libertà d'espressione, Protesta

Manifestanti davanti alla polizia, a Luanda. Screenshot da YouTube [1] fatto dall'autore il 26 ottobre 2020.

Il 26 ottobre, attivisti e membri di partiti politici dell'opposizione hanno invaso le strade della capitale angolana Luanda per protestare contro il rinvio delle elezioni amministrative, in una manifestazione [2] [pt, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] violentemente repressa dalle forze delle polizia. La manifestazione, che chiedeva anche più opportunità per i giovani, è nata sulla scia delle manifestazioni contro la violenza della polizia [3] [it] che si sono svolte a settembre.

Da quando l'Angola ha ottenuto l'indipendenza nel 1975, i suoi comuni [4], o municipi, sono stati governati da commissioni nominate dai governatori delle province, i quali a loro volta sono nominati dal Presidente della Repubblica. Quest'anno sarà la prima volta [5] che gli angolani eleggeranno i governatori dei comuni tramite voto popolare.

La votazione è stata annullata a causa del ritardo nell'approvazione della normativa [6] che l'avrebbe regolamentata. In una dichiarazione ufficiale, il Presidente João Lourenco, del Movimento Popolare per la Liberazione dell'Angola (MPLA), è arrivato a negare che le elezioni fossero state rinviate, affermando che non erano state neanche fissate. La spiegazione però non ha convinto i partiti d'opposizione.

Stando al Jornal de Angola, durante la manifestazione la polizia ha arrestato 103 persone per “disobbedienza civile” e “sommossa”.  La Deutsche Welle África dichiara che tra i detenuti c'erano sei giornalisti [7]:

Trata-se de um grupo composto por 90 homens e 13 mulheres, acusados de arruaça e desobediência às autoridades. A tentativa de manifestação decorreu em atropelo ao novo Decreto Presidencial sobre a Situação de Calamidade Pública, que restringe os ajuntamentos na via pública a cinco pessoas.

A marcha, frustrada pela Polícia Nacional, contou com centenas de participantes, incentivados por activistas da sociedade civil e por membros da direcção da UNITA.

Si tratta di un gruppo composto da 90 uomini e 13 donne, accusati di sommossa e disobbedienza alle autorità. La tentata manifestazione ha violato il nuovo decreto presidenziale circa lo stato di calamità pubblica, il quale limita a massimo cinque persone gli assembramenti in strade pubbliche.

La marcia, repressa dalla polizia, ha contato centinaia di partecipanti, incoraggiati da attivisti della società civile e da membri della direzione di UNITA.

La polizia era nelle strade della capitale alle prime ore del mattino, quando sarebbero avvenuti i primi arresti.

Manifestanti davanti alla polizia, a Luanda. Screenshot da YouTube [1] fatto dall'autore il 26 ottobre 2020.

In una notizia pubblicata dal Jornal de Angola [8], il Segretariato esecutivo del comitato permanente della commissione politica di Unità Nazionale per l'Indipendenza Totale dell'Angola (UNITA), il maggior partito d'opposizione, ha riportato che:

A marcha organizada pela sociedade civil é um direito constitucional que deve ser respeitado…não estando o país sob Estado de Sítio ou Emergência, os únicos capazes de restringir o exercício destes direitos, nada justificava o impedimento de uma manifestação com o uso da força desproporcional pelas autoridades, tal como se assistiu.

La marcia organizzata dalla società civile è un diritto costituzionale che deve essere rispettato… Dato che il paese non è in stato d'assedio o stato d'emergenza, i soli che possono limitare l'esercizio di questi diritti, nulla giustificava l'impedimento di una manifestazione con l'uso sproporzionato della forza da parte dell'autorità così come si è visto.

Una delle voci a levarsi a favore delle proteste è stata quella dell'attore Sílvio Nascimento, il quale si è mostrato indignato per il modo in cui la polizia ha trattato i manifestanti e ha scritto su Instagram [9] che il popolo angolano “ha aperto gli occhi sulla realtà” e che “è arrivato il momento di combattere per il futuro”.

Intanto, un deputato di UNITA ha raccontato ad Agência Lusa [10] di essere stato trattenuto per circa un'ora, accusando inoltre le autorità di aver fatto “uso eccessivo di forza” e di aver commesso un'illegalità. Secondo VOA [11], altri partecipanti alla manifestazione hanno dato resoconti simili:

Houve uma repreensão bastante violenta. Não havia razão para o regime usar uma força desproporcional, porque a manifestação era pacífica.

C'è stata una repressione abbastanza violenta. Non c'era motivo per uso sproporzionato della forza, perché la manifestazione era pacifica.

Nelle dichiarazioni [12] fatte a DW África, un giovane di nome Luston Mabiala, che era alla manifestazione, afferma di essere stato aggredito insieme ai suoi compagni. Il giovane dice di aver visto la polizia sparare proiettili veri e lacrimogeni nell'area dove i cittadini si dedicano alla vendita ambulante.

Fomos agredidos fisicamente e de imediato fomos escorraçados da via pública e empurrados nos becos do bairro que eu desconheço. Somente lembro que foi nas imediações do Mercado dos Congoleses.

Resistimos à pressão da polícia e regressamos novamente ao mercado, onde fomos surpreendidos por uma centena de polícias armados das unhas até aos dentes que começaram logo a disparar à queima roupa

Siamo stati aggrediti fisicamente e subito scacciati dalla strada pubblica e spinti nei vicoli di un quartiere che io non conosco. Ricordo solo che ero nelle vicinanze del mercato congolese.

Abbiamo resistito alle pressioni della polizia e siamo tornati di nuovo al mercato, dove siamo stati colti di sorpresa da un centinaio di poliziotti armati fino ai denti che hanno cominciato subito a sparare a bruciapelo.

Nella stessa notizia di DW África [12], uno dei promotori delle manifestazione ha detto di essere stata vittima della brutalità della polizia angolana. L'attivista ha raccontato che la protesta mirava soltanto a chiedere, in maniera pacifica, l'attuazione delle elezioni popolari nei 164 comuni angolani:

Pretendíamos apenas exigir que o Presidente João Lourenço marque a data das eleições autárquicas. Angola está atrasada 45 anos, desde que se tornou independente. Por isso, acho que é necessário que o Presidente esteja preparado para partilhar o poder, para que Angola esteja ao mesmo nível de desenvolvimento com os outros países.

Volevamo solo chiedere al presidente João Lourenco di fissare la data delle elezioni amministrative. L'Angola è indietro di 45 anni, da quando è diventata indipendente. Perciò credo che sia necessario che il presidente sia preparato a condividere il potere, così che l'Angola sia allo stesso livello di sviluppo degli altri paesi.

Il 24 il portavoce della polizia a Luanda, Nestor Goubel, ha detto [13] che la società non ha ancora l'equilibrio operativo necessario per rispondere alle denunce della popolazione; inoltre, il poliziotto nega l'arresto dei giornalisti che seguivano la manifestazione.

Stando al Jornal de Angola [14], il Movimento Popolare per la Liberazione dell'Angola ha esortato i suoi membri a usare i social media per appoggiare il governo:

Perante dezenas de militantes e dirigentes de distintas estruturas e organizações internas do partido, Daniel Neto notou que a desvalorização dos esforços do Governo, notória nas publicações feitas por alguns jovens, confirma a influência nociva das mensagens de formações políticas da oposição sobre os investimentos, projectos e perspectivas para o desenvolvimento da vida das populações.

Devemos contrapor a deturpação das mentes por discursos preparados para confundir os lúcidos e arrastar os menos informados.

Alla presenza di decine di militanti e dirigenti di diverse strutture e organizzazioni interne del partito, Daniel Neto ha osservato che la svalutazione dell'impegno del governo, evidente nelle pubblicazioni di alcuni giovani, conferma l'influenza dannosa dei messaggi delle formazioni politiche d'opposizione circa gli investimenti, i progetti e le prospettive per lo sviluppo della vita della popolazione.

Dobbiamo contrastare la corruzione delle menti ottenuta con discorsi preparati per confondere chi è lucido e coinvolgere chi è meno informato.