La pubblicità indiana di una famiglia induista-musulmana è stata rimossa dopo la reazione negativa della destra

Immagine dello spot televisivo rimosso dal marchio di gioielli Tanishq che presenta una donna indù con sua suocera musulmana.

Un marchio di gioielli indiano ha rimosso uno spot televisivo che mostrava una famiglia interreligiosa induista-musulmana dopo avere risentito delle pesanti reazioni negative sui mezzi d'informazione.

La pubblicità del marchio Tanishq è stata pubblicata il 9 ottobre. Mostra una donna indù che indossa un sari, l'abito tradizionale delle donne indiane, ed alcuni gioielli e che è condotta dalla suocera musulmana ad un baby shower tradizionale indù, ovvero una festa augurale per il nascituro.

La nuora dice alla suocera: “Ma queste cerimonie non sono eseguite nella tua famiglia (musulmana),” frase alla quale la suocera risponde: “mantenere le figlie felici è un rituale di ogni famiglia”.

Gli attivisti indiani di destra [en, come i link seguenti] hanno affermato che la pubblicità promuoveva la “love jihad,” una teoria complottista secondo cui gli uomini musulmani sono accusati di convertire le donne indù alla loro fede attraverso il matrimonio.

In soli due giorni dalla diffusione della pubblicità, #BoycottTanishq, ovvero #BoicottiamoTanishq, ha iniziato a diventare uno slogan di tendenza su Twitter.

Collezione Love Jihad di Tanishq

Cari induisti,

Siete stati velatamente definiti terroristi!

Questa volta sarò serio nel dire #BoycottTanishq

Inizialmente, Tanishq ha risposto disabilitando i commenti sui suoi canali Facebook e Youtube. Successivamente, ha rimosso completamente la pubblicità dalle pagine dei mezzi d'informazione e ha rilasciato un messaggio di scuse. Tanishq ha ribadito che il fine dello spot era quello di promuovere l'unità, non quello di suscitare emozioni negative.

“L'idea alla base della nostra campagna Ekatvam è di celebrare il riunirsi di persone provenienti da realtà diverse, comunità locali e famiglie in questi tempi difficili e celebrare la bellezza dell'unicità. Il filmato ha stimolato reazioni divergenti e intense, al contrario della finalità stessa.
Siamo molto rattristati dall'accidentale reazione emotiva e rimuoviamo il filmato tenendo presente il dispiacere e il benessere dei nostri dipendenti, collaboratori e del personale dei negozi.”

Inoltre, i gruppi conservatori hanno organizzato proteste davanti ai punti vendita della gioielleria Tanishq in alcune città indiane. A Indore, hanno richiesto che i negozi esponessero la nota di scuse nelle vetrine.

Tanishq è stato anche criticato per avere rimosso la pubblicità, è stato accusato di cedere alle pressione della destra indiana. Il marchio ha affermato di avere dovuto considerare le emozioni suscitate così come la sicurezza dei dipendenti dei loro punti vendita.

Lo Special Marriage Act del 1954, ovvero una legge indiana sul matrimonio, fornisce il diritto ai cittadini indiani di sposare chiunque independentemente dalla propria casta o religione. È valido in tutti gli stati ad eccezione del Jammu e del Kashmir.

Nonostante la lunga tradizione di matrimoni interreligiosi, tali unioni non sono ancora approvate dagli ambienti conservatori della società.

Le coppie parte di matrimoni interreligiosi sono state spesso vittime di intimidazioni. Con la crescente intolleranza religiosa sotto l'attuale governo, i maltrattamenti sono aumentati – e spesso si compiono su internet.

Una donna musulmana, che ha pubblicato una foto del suo matrimonio interreligioso a sostegno della pubblicità di Tanishq ha ricevuto 40.000 messaggi offensivi su Twitter.

Nonostante le minacce, molti indiani che vivono la realtà di famiglie interreligiose hanno scelto di condividere le loro esperienze in rete. L'attrice e regista Rasika Agashe, che è sposata con un attore di Bollywood musulmano, ha pubblicato una foto del suo baby shower induista:

Ecco il mio baby shower.. Ho pensato di condividerlo.. e prima di gridare love jihad, impariamo qualcosa a riguardo della legge sul matrimonio.

Anche leader indiani di spicco hanno prestato la propria voce al marchio. L'ex Ministro di Stato ed ex Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite Shashi Tharoor ha scritto in un tweet:

Quindi i bigotti Hindutva hanno chiesto il boicottaggio di @TanishqJewelry per avere messo in risalto l'unione induista-musulmana attraverso questo bellissimo spot pubblicitario. Se l’ “ekatvam” induista-musulmano li irrita cosí tanto, perchè non boicottano il simbolo più longevo dell'unione induista-musulmana nel mondo — l'India?

L'avvocato Karuna Nandy ha condiviso un articolo scritto da Sameena Dalwai, una professoressa di diritto indiano presso la scuola di legge Jindal Global Law School, che sostiene che tali attivisti di destra non sono solo contro i musulmani, ma anche contro le donne.

La professoressa di legge racconta la sua storia, come se fosse il bambino non ancora nato nello spot della Tanishq: “Hanno fatto di tutto per darci il mondo.. altre famiglie ed amici misti. Eppure non hanno potuto proteggerci dalle rivolte, l'ostilità e la vulnerabilità. Ma essere in questa posizione critica ci ha dato forza.”

Sebbene è probabile che l'ira nei confronti della pubblicità si smorzi presto, questo è ancora un altro esempio del crescente pregiudizio religioso nel paese.

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