Trinidad & Tobago perde una fonte di conoscenza culturale con la scomparsa del comico Dennis ‘Sprangalang’ Hall

Il comico e narratore Dennis “Sprangalang” Hall sul palco durante il Kaiso Laugh Riot al Tropical Paradise di Brooklyn, New York, nel 2016. Screenshot preseda un video di YouTube caricato da Gentle Benjamin.

Il genio comico e storico della cultura Dennis “Sprangalang” [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] Hall è venuto a mancare in data 2 ottobre 2020, due giorno dopo il suo 71º compleanno. Era da tempo malato e la sua morte – che avviene cinque mesi dopo quella di suo fratello, il drammaturgo Trinbagonian Tony Hall [it], e circa due settimane dopo la morte dell'attore Nigel Scott, un pezzo forte del teatro locale – lascia un vuoto enorme nella comunità artistica di Trinidad e Tobago.

Meglio conosciuto per la sua interpretazione di Draxi, un personaggio in “Cultural Sprangalang” di “Gayelle”, una serie di riviste culturali che ha aiutato la televisione locale a forgiare una forte identità caraibica durante la metà degli anni 80 del secolo scorso, Hall era appassionato nel trasmettere la conoscenza per la storia e la cultura di Trinidad e Tobago.

Dopo aver appreso la sua scomparse, Wired868 ha ripubblicato un'intervista del 1994 che Hall fece con la giornalista Vaneisa Baksh, la quale rivelava la genesi del suo personaggio più duraturo:

Hall was responsible for a quiz segment about Trinidad and Tobago [on ‘Gayelle’] and they had to find a name for it.

At an arts seminar [several theatre stalwarts, including Dennis’ brother, Tony Hall] jumped out of a coffin to dramatise their grievances. At the same time, there was a midnight show called Dracula and the star was called ‘Draxie’.

Gayelle’s quiz character became Draxie. He would step out of an upright coffin, dust himself and ask his questions—but the segment still needed a name.

‘One night some fellas […] playing basketball, tell me they in a party—they drink, they smoke, they eat till they head was sprangalang.’

The segment became Cultural Sprangalang until the character took over and was rechristened.

Hall era responsabile di un programma a quiz su Trinidad e Tobago [su “Gayelle”] e hanno dovuto trovare un nome per esso.

Ad un seminario d'arte [diversi noti attori teatrali, incluso il fratello di Dennis, Tony Hall] saltarono fuori da una bara per sceneggiare le loro rivendicazioni. Allo stesso tempo, c'era uno spettacolo di mezzanotte chiamato Dracula e la stella fu chiamata “Draxie”.
Il personaggio del quiz di Gayelle divenne Draxie. Usciva da una bara eretta, si spolverava e faceva le sue domande –  ma il programma necessitava ancora di un nome.

‘Una notte alcuni ragazzi […] giocando a basketball, mi dicono che sono ad una festa – bevono, fumano, mangiano finché a quando la loro testa non è sprangalang’.

Il programma divenne Cultural Sprangalang fino a quando il personaggio prese il sopravvento e venne ribattezzato.

Sebbene Sprangalang sarebbe diventato “una figura nazionale“, Hall recitò anche in varie opere teatrali ed altre produzioni, tra cui il film del regista Frances-Anne Solomone “A Winter Tale” e la serie televisiva canadese “Lord Have Mercy!”.

Nonostante le voci riguardo la sua morte circolassero online già qualche giorno prima della sua effettiva morte, gli utenti dei social media sono rimasti scioccati per averlo perso.

Su Facebook, il produttore Nigel Thompson ricorda Hall come una “grande mente comica [e] grande intellettuale e storico [che] incarnava tutto ciò di cui Trinidad e Tobago aveva bisogno in questo momento”. Il fotografo David Wears ha aggiunto in un post di Facebook:

He claimed [Trinidad and Tobago] as his home by teaching us WHO we are, and those who listened learned so much.

Considerava Trinidad e Tobago la sua casa e ci ha insegnato CHI siamo e quelli che lo ascoltavano hanno appreso tanto.

Il valore del contributo di Hall nella recitazione e nella musica Rapso  [en] non è andato perso secondo il musicista Wendell Manwarren, il quale ha scritto in post su Facebook:

Cultural Sprangalang was a national treasure, a master storyteller and a philosopher of the highest order. He was a living walking repository of our stories and our history and he was possessed of a searing honesty and a sense of humor beyond compare. He dared to be true to himself and afforded us the opportunity to grapple with hard truths while laughing hard and shaking our heads in knowing. Thank you Dennis Sprangalang Hall for the example and the knowledge and wisdom over the years. A true hero, a real Griot and a Giant of a man. Rest In Everlasting Peace my brother ?. Your stories will live on.

Cultural Sprangalang era un tesoro nazionale, un grande narratore e un filosofo di primo ordine. Era un depositario vivente delle nostre vicende e della nostra storia, era di un’onestà strabiliante e aveva un senso dell’umorismo incomparabile. Ha avuto il coraggio di essere fedele a se stesso e ci ha offerto l’opportunità di affrontare dure verità ridendo con gusto e scuotendo la testa. Grazie Dennis Sprangalang Hall per l’esempio, la conoscenza, la saggezza di questi anni.  Un vero eroe, un vero Griot [it] e un grande uomo. Riposa in pace fratello mio ?. Le tue storie continueranno a vivere.

Un Griot è un cantore della tradizione orale dell’Africa Occidentale.

Anche la National Association Drama di Trinidad e Tobago (NDATT) ha pianto la sua scomparsa, descrivendo il contributo culturale di Hall come “vasto e inestimabile”. Il Trinidad Theatre Workshop, nel mentre, ha ricordato come Sprangalang potrebbe “raccontare una storia”:

He had the facts, he articulated the ideas in a vernacular way of thinking and talking […] He was our identity, he was a creole griot. A historical raconteur who spoke the nation language in a way that was universal. A comedian who made us think. He was our [Richard] Pryor without the cussing. He lit up a space with an intelligent wit and a respect for our heroes.

Aveva i fatti, articolava le idee in una maniera volgare di pensare o parlare […]. Lui era la nostra identità, era un Griot creolo. Un storico cantore che parlava la lingua nazionale in un modo universale. Un comico che ci faceva riflettere. Lui era il nostro [Richard] Pryor senza le parolacce. Ha illuminato uno spazio e con ingegno intelligente e rispetto per i nostri eroi.

Niala Maharaj, che ha lavorato con Sprangalang sul programma di “Gayelle”, gli ha reso omaggio su Facebook:

Our show had launched him onto the national stage. He was brought in to do a regular feature, named it ‘Cultural Sprangalang’, and the rest is legend. […] He saw and perceived things in a completely original way. We often had to stop a Gayelle shoot because the cameraman was laughing so hard he couldn’t keep the camera straight. Funny things poured out of Dennis’ mouth in a constant stream, like water out of a natural spring.

Dennis’ very life has been a challenge to conventional wisdom. He seems to completely inhabit the quasi-vagrant, slippers-dragging, towel-shouldered Sprangalang persona he invented. But he comes from an educated middle-class family: his father was vice-principal of Naparima College, its Classics master, teaching Latin and Greek. And Dennis himself draws on a rare store of knowledge he carefully garners. You can’t predict which direction his mind will take at any given moment.

Il nostro programma lo aveva lanciato sul palcoscenico nazionale. È stato portato a fare un personaggio regolare, chiamato “Cultural Sprangalang”, e il resto è leggenda. […] vedeva e percepiva le cose in una maniera del tutto originale. Spesso abbiamo dovuto fermare  una ripresa di Gayelle perché il cameraman rideva così tanto che non riusciva a tenera la videocamera dritta.  Con un flusso costante uscivano cose divertenti dalla bocca di Dennis,  come l’acqua in una sorgente naturale.

La vita di Dennis è stata una sfida alla saggezza convenzionale. Sembrava completamente a proprio agio. Si calava perfettamente nel personaggio che aveva inventato, Sprangalang un mezzo vagabondo che trascina in pantofole con un asciugamano sulle spalle. Ma proveniva da una famiglia colta della classe media: suo padre era vicepreside del Naparima College, suo maestro di lettere classiche, insegnava latino e greco. Dennis stesso attinse ad una rara conoscenza che raccoglie con attenzione. Non si poteva prevedere quale direzione la sua mente avrebbe preso.

Maharaj confessò di essere stato un po’ intimorito da Hall, ma quando, in un’occasione, durante una riunione di produzione la difese, si rese conto che “dietro la persona vagabonda c’era una cavaliere dall’armatura scintillante”, pronto a difendere chiunque e qualsiasi cosa pensasse fosse giusta.

La sua mente era brillante, veloce come un fulmine: faceva tacere i disturbatori con la stessa facilità con cui lanciava acute frecciatine ai promoter culturali che profittavano degli artisti come lui ma non gli davano mai il dovuto.

Con questo spirito, lo scrittore ed attivista Tillah Willah ha scritto della sua scomparsa:

The full story of Sprang’s contribution has not been told and so we grasp the few fragments of his genius that can be found online. And in the absence of a nine nights we seek out those timelines that have stories of encounters with this giant of a man. […]

Imagine, if models like Gayelle and Banyan had been given the support to thrive, what could have been. Every death is an unknowing, every loss is a library burnt to the ground by our piecemeal and contemptuous approach to legacy preservation. How many young people under 20 know Sprang’s name or see the connection between their generation and people like him? Who cares about finding new ways to make this information accessible? Who is paying to digitise the archives? What a wealth of information that is at risk, under threat, that we continue to deem unworthy of our oil and gas millions. Meanwhile the same institutions that refuse to invest in heritage preservation are circling cobos [vultures] wailing about lost icons. […] It’s like losing him twice.

La storia completa del contributo di Sprangalang non è stata raccontata e per questo raccogliamo qualche frammento della sua genialità che può essere trovato online. Ed in assenza delle nove notti cerchiamo quelle linee temporali che hanno storie di incontri con questo grande uomo. […]

Immaginate, se modelli come Gayelle e Banyan a essere avuto il supporto per prosperare, cosa sarebbero potuti essere. Ogni morte è un ignoto, ogni perdita è una biblioteca bruciata a terra dal nostro approccio frammentario e sprezzante alla conservazione dell’eredità. Quanti giovani sotto i 20 anni conoscono il nome Sprangalang o vedono la connessione tra le loro generazioni e le persone come lui? Chi si preoccupa di trovare nuovi modi per rendere accessibile l’informazioni?  Chi si occuperà di digitalizzare gli archivi? Che ricchezza di informazioni a rischio, sotto minaccia, che continuano a ritenere indegne  dei nostri milioni di olio e gas.  Nel frattempo le stesse istituzioni che rifiutano di investire nella conservazione del patrimonio sono in giro Cobos [avvoltoi] lamentando icone perse. […] È come perderlo due volte.

Coloro che hanno compreso appieno l’ampiezza dell’eredità di Sprangalang, tuttavia, piangono profondamente la sua perdita. Il suo amico storico, tecnico del suono Robin Foster, ha pubblicato un tenero addio:

Thank you for the pure joy of all the laughs, all the roaming Trinidad talking shit and limin’ [hanging out]. Thanks for all the Kaiso [calypso] and cultural stories. Thanks for single handedly keeping T&T [Trinidad and Tobago] sayings and language alive. Thanks for the archiving of Trini music and stories. Thanks for keeping up all the Oral traditions and the social [commentary]. But most or all Thank you for being my friend. Keep Looking up Dennis, Walk Good.

Grazie per la pura gioia di tutte le risate, tutte le cavolate dette girovagando per Trinidad. Grazie per tutti i Kaiso [Calypso] e le storie culturali. Grazie per avere mantenuto da solo i detti e la lingua viva di T&T [Trinidad e Tobago]. Grazie per l’archiviazione della musica Trini e le sue storie. Grazie per aver mantenuto tutte le tradizioni orali e la critica sociale [commento]. Ma soprattutto grazie per essere stato mio amico. Punta in alto Dennis e buon cammino.

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