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Il trio pro-democrazia di Hong Kong spavaldo di fronte all'imminente condanna al carcere

Categorie: Asia orientale, Cina, Hong Kong (Cina), Citizen Media, Diritti umani, Legge, Politica, Protesta
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Agnes Chow, Ivan Lam e Joshua Wong. Immagine di HKFP. Uso autorizzato.

Il 23 novembre, gli attivisti pro-democrazia di Hong Kong Joshua Wong, Agnes Chow e Ivan Lam sono stati detenuti in custodia cautelare [1] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] dopo essersi dichiarati colpevoli di aver incitato e organizzato una protesta illegale nel giugno 2019.

La protesta in questione ha avuto luogo all'inizio del movimento di estradizione anti-Cina, quando le manifestazioni erano in gran parte pacifiche. L'accusa comporta una pena fino a un massimo di cinque anni di reclusione. Un tribunale dovrebbe emettere le sentenze il 2 dicembre.

Il trio, tutti ex membri dell'ormai sciolto partito politico Demosisto, deve affrontare una serie di diverse accuse. Anche Wong, insieme ad altri 23 attivisti, è processato [2] [zh] per aver partecipato alla veglia a lume di candela di quest'anno in omaggio alle vittime di Piazza Tienanmen, un raduno ritenuto illegale anche dalle autorità. Wong è stato rilasciato su cauzione.

Chow è stata arrestata il 10 agosto 2020 con l'accusa di “incitamento alla secessione” ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale. È stata anche lei rilasciata su cauzione.

Più di 10.000 persone sono state arrestate [3] [zh] a Hong Kong entro il 28 ottobre 2020 in relazione alle proteste anti-estradizione durate circa un anno. Si parla di 2285 persone processate, di cui 691 accusate di disordini e 403 di partecipazione a un'adunata illegale.

L'accusa di assemblea non autorizzata si basa sull'ordinanza in materia di ordine pubblico di Hong Kong, che richiede agli organizzatori della protesta di notificare alla polizia, con almeno sette giorni di preavviso, le manifestazioni che prevedono la partecipazione di più di 30 persone. Gli organizzatori devono anche ottenere un “avviso di non obiezione” da parte delle autorità prima di procedere con la manifestazione. La legge è stata criticata [4] dalla ONG internazionale Human Rights Watch per aver imposto “restrizioni eccessive” ai diritti di assemblea.

Il Dipartimento di Giustizia di Hong Kong si è storicamente astenuto dall'usare la legge per perseguire i manifestanti. La situazione è cambiata nel 2014, quando sono scoppiate massicce manifestazioni pro-democrazia. Nel 2017, secondo l'ordinanza, le figure di spicco di quelle proteste Benny Tai e Chan Kin-man sono state condannate a 16 mesi di carcere.

Anche Wong era tra i perseguiti in relazione alle proteste del 2014. Nel 2019, insieme ad altri 19, è stato condannato a due mesi di carcere per “oltraggio alla corte” dopo non aver ottemperato a un ordine del tribunale di sgombrare il sit-in di protesta dell'Umbrella a Mong Kok cinque anni prima. Il rilascio [5] di Wong dalla prigione nel giugno 2019 ha coinciso con l'inizio delle proteste contro l'estradizione di quell'anno.

Giovani vite dedite all'attivismo

Ivan Lam [6] [zh] e Joshua Wong si sono conosciuti alle elementari. Nel 2011, rispettivamente all'età di 16 e 14 anni, hanno fondato il gruppo studentesco attivista Scholarism, il cui obiettivo dichiarato era quello di riformare il curriculum scolastico contro “l'educazione patriottica”.

Agnes Chow è entrata a far parte di Scholarism nel 2012, quando il gruppo guidò una massiccia protesta contro l'introduzione dell'educazione nazionale nelle scuole primarie. In seguito, Scholarism crebbe d'importanza tanto da diventare, nel 2014, un'organizzazione chiave nelle proteste a favore della democrazia.

Quando Lam ha raggiunto l'età di 18 anni, ha iniziato a subire persecuzioni e punizioni più dure rispetto ai suoi compagni attivisti. Nel 2017 è stato condannato a 13 mesi di prigione per aver partecipato a una protesta contro un piano di sviluppo edilizio nei Nuovi Territori di Nord-Est.

Dopo le proteste del 2014, Scholarism si è trasformato nel partito politico Demosisto che ha presentato Nathan Law come candidato al Consiglio legislativo nelle elezioni del 2016. All'età di 23 anni, Law divenne il membro più giovane mai eletto della legislatura di Hong Kong.

Ma Law è stato alla fine rimosso [7] [it] a seguito di una sentenza senza precedenti del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo (NPCSC) di Pechino che aveva preso di mira un numero di legislatori pro-democrazia. Quando Chow ha tentato di candidarsi con Demosisto al posto vacante di Law in un'elezione suppletiva nel 2018, è stata anche lei squalificata [8].

Demosisto si è sciolto il 30 giugno, un giorno prima dell'entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale. Da allora Law ha lasciato Hong Kong per Londra, dove continua a svolgere attività di lobbying internazionale.

Chow, Wong e Lam sono stati a lungo considerati i simboli della generazione di attivisti di Hong Kong che sono diventati maggiorenni dopo la consegna dell'isola alla Cina nel 1997. Il loro processo racchiude in sé i colpi che Pechino ha inferto ai sogni di democrazia e libertà di Hong Kong. Come ha detto Agnes Chow prima di andare in tribunale il 23 novembre:

Il futuro della società è deprivato, così come anche il mio.

Anche Joshua Wong ha twittato prima della sua comparizione in tribunale:

10/ Le gabbie possono rinchiudere i nostri corpi, ma mai le nostre anime incrollabili. Un giorno il nostro indomito tornerà per riunirci tutti di nuovo.

Molti altri hanno reagito su Twitter:

I giovani e gli studenti di Hong Kong hanno sacrificato quasi tutto per combattere la tirannia e proteggere la libertà di Hong Kong. Il loro futuro dipende dal futuro di HK e il popolo di HK non si arrenderà mai. Spero che tutti i paesi amanti della libertà aiutino HK e loro stessi a sanzionare ed eliminare il PCC e a liberare HK.

#HongKongers rispettate veramente il vostro coraggio e la perseveranza sin da quando avete guidato le proteste contro l'educazione nazionale nel 2012. Anche se domani potreste essere condannati alla reclusione, cercherete comunque di portare le nostre proteste alla fase successiva.
Grazie @joshuawongcf

I loro nomi sono #AgnesChow @chowtingagnes, #JoshuaWong @joshuawongcf e #IvanLam. Arrestati perché amano #HongKong e combattono per la #Libertà. I loro sacrifici e il loro martirio sono il nostro dovere di #StareConHongKong