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Mongolia: il cambiamento climatico influenza lo stile di vita dei nomadi

Categorie: Asia centrale & Caucaso, Mongolia, Ambiente, Citizen Media, Tecnologia, Conversations for a Better World

Storicamente, le famiglie nomadi mongole dipendono dalla vasta terra per il loro sostentamento. In passato, la terra per il pascolo dei loro animali era abbondante, e il cibo e l'acqua erano facilmente raccolti dall'ambiente circostante. Tuttavia, tutto ciò si sta modificando, poiché il cambiamento climatico sta avendo un impatto negativo sul loro stile di vita.

Photo by Tonio94 and used under a Creative Commons license. [1]

Foto di Tonio94 e usata su licenza Creative Commons.

Un recente articolo di Joshua Kucera su Eurasianet sottolinea alcuni di questi cambiamenti [en, come i link seguenti]:

Global warming is having a harsh effect on Mongolia’s nomadic herders, who comprise about 40 percent of the country’s overall 3 million inhabitants. Since 1940, the mean air temperature in the country has increased 1.6 degrees Celsius. Heat waves are longer, and rain patterns have become “quite variable, decreasing at one site and increasing at a site nearby,” according to an assessment by the country’s Ministry of Nature and the Environment. The Gobi Desert, in the south of the country, is creeping northward.

Il riscaldamento globale sta avendo dure conseguenze sui pastori nomadi della Mongolia, che rappresentano circa il 40% dei 3 milioni di abitanti del paese. Dal 1940 la temperatura media dell'aria nel paese è aumentata di 1,6 gradi Celsius. Le ondate di calore sono più lunghe e le piogge sono diventate “abbastanza variabili, diminuendo in un'area e aumentando in un'altra”, secondo una valutazione del Ministero della Natura e dell'Ambiente del paese. Il deserto del Gobi, nel sud del Paese, si estende verso nord.

La desertificazione del deserto del Gobi sta riducendo la terra a disposizione per il pascolo dei loro animali, importanti fonti di cibo. Questa popolazione sta affrontando anche una crisi dell'acqua dolce, come descritto dal blogger Mandah, che scrive sui problemi idrici con i quali queste comunità devono fare i conti:

Mongolian high mountain peak’s snowcap and glaciers have been melting and thinning because of the Global Warming. The thickness of the snow melting will become 131 centimeters by 2039. According to the scientist, the whole world will start to face fresh water shortage by 2020 and 108 million people actually have to deal with the fresh water shortage by 2025. Since 1996, Mongolian groundwater level has been decreasing constantly. Some of the biggest lakes in Gobi region such as: Taatsiin tsagaan, Adgiin tsagaan, Ulaan, Orog lakes as well as many other rivers dried up.

Le cime innevate delle alte montagne mongole e i ghiacciai si stanno sciogliendo e diradando a causa del riscaldamento globale. Lo spessore dello scioglimento della neve diventerà di 131 centimetri entro il 2039. Secondo lo scienziato, il mondo intero inizierà ad affrontare la carenza di acqua dolce entro il 2020 e ben 108 milioni di persone dovranno affrontare tale carenza entro il 2025. Dal 1996 il livello delle falde acquifere mongole è in costante diminuzione. Alcuni dei più grandi laghi della regione del Gobi, come ad esempio Taatsiin tsagaan, Adgiin tsagaan, Ulaan, i laghi di Orog e molti altri fiumi si sono prosciugati.

Ariungerel, blogger e botanico locale, aggiunge altre informazioni circa questi cambiamenti:

Nowadays, the meaning of the phrase “water is treasure” is becoming clearer. Our country is situated far from nearest sea and has less water sources on the ground and underground compared with countries that has enough water sources. Our people range their life in line with water sources, for example: remote area can be utilized only in winter times because running water source is scarce there, only snow is available there. Elders said that they used to use mouthful water to wash their faces and hands, but in the contemporary world, we use many more litters of water for the same reason.

Oggi, il significato dell'espressione “l'acqua è un tesoro” sta diventando più chiaro. Il nostro paese è situato lontano dal mare più vicino e ha meno fonti d'acqua nel terreno e nel sottosuolo rispetto ad altri paesi. La nostra gente varia la propria vita in base alle fonti d'acqua, per esempio: la zona remota può essere utilizzata solo in inverno perché la fonte d'acqua corrente è scarsa, lì c'è solo la neve. Gli anziani dicevano di usare solo un sorso d'acqua per lavarsi il viso e le mani, ma oggigiorno, per fare la stessa cosa, usiamo una maggiore quantità d'acqua.

Molti di questi temi non sono conosciuti nel paese e tanto meno nel mondo. Tuttavia, un progetto locale chiamato Nomad Green ha preso l'iniziativa di insegnare l'uso di strumenti mediatici cittadini come blog, foto e video per raccontare la storia di questo paese e alcuni dei suoi problemi ambientali. Il progetto è iniziato nel 2009 come partnership tra varie organizzazioni e istituzioni, e ad oggi si sono svolti diversi workshop nella capitale Ulaanbaatar e in altre comunità della Mongolia.

Photo of Nomad Green workshop by Portnoy (Working Man) and used under a Creative Commons license. [2]

Foto di un workshop del Nomad Green. (Di Portnoy, collaboratore del progetto. Usata su licenza Creative Commons).

Il progetto ha già portato a risultati positivi nell'insegnare ai mongoli come usare questi strumenti per raccontare le loro storie sulle sfide ambientali del loro paese. Parte di questa prova è che i due blogger precedentemente citati in questo articolo, Mandah e Ariungerel, fanno parte del progetto Nomad Green, il che non fa che aumentare il numero di persone preoccupate per il futuro ambientale della Mongolia.