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Uccisione di madre e figlio evidenzia la violenza istituzionalizzata della polizia in Filippine

Categorie: Asia orientale, Filippine, Citizen Media, Diritti umani

Gruppi della Società Civile protestano per la sparatoria nella quale la polizia ha ucciso i Gregorio a Quezon City. Foto della Kodao Productions, partner di Global Voices, usata con autorizzazione.

La settimana di Natale nelle Filippine si è aperta con l’uccisione [1] [en, come per i link seguenti salvo diversa indicazione] di Sonya Gregorio, 52 anni, e suo figlio Frank Gregorio, 25 anni, da parte dell'ufficiale di polizia Jonel Nuezca il 20 dicembre scorso. Nuezca, un Sergente Maggiore fuori servizio e in abiti civili al momento dell'incidente, è stato ripreso [2] mentre utilizzava la sua pistola di servizio e aprire il fuoco sui suoi vicini fuori dalla loro abitazione a Paniqui, nella provincia di Tarlac, a nord della capitale Manila.

Precedentemente nello stesso video, Nuezca e sua figlia di 12 anni appaiono in uno scontro acceso con i Gregorio sull'uso del boga, un cannone artigianale usato tradizionalmente per fare rumore durante il periodo festivo nelle Filippine. Pare che Nuezca volesse arrestare [3] Frank a causa del baccano causato dal boga. Ma le autorità sostengono che le tensioni tra i due vicini covassero [4] già da un po’.

Nel video si vede Sonya Gregorio mentre tiene stretto il figlio Frank mentre la figlia di Nuezca esclama “mio padre è un poliziotto”. Sonya risponde “non mi importa” sulle note della hit [5] del fenomeno K-Pop 2NE1 del 2010. [5] Nuezca a quel punto replica “tapusin kita ngayon” [adesso ti uccido] mentre esce la pistola con disinvoltura e spara mortalmente i due alla testa a sangue freddo.

Nuezca si è consegnato alle autorità e adesso è sotto accusa [6] per omicidio e sparatoria. Il video registrato da Alyssa Calosing, un parente dei Gregorio, è stato reso velocemente virale mentre gli hashtag #StopTheKillingsPH [7] [basta uccisioni in Filippine] e #PulisAngTerorista [8] [poliziotti terroristi] diventavano dei trend su Twitter.

Stasera, ci riuniamo al Circolo dei Boy Scout per rivendicare la richiesta della popolazione su #StopTheKillingsPH e #EndPoliceBrutality! Chiediamo giustizia per Sonya e Frank Gregorio e tutte le vittime degli omicidi extragudiziari e violenza dello Stato nelle Filippine!

Guardate questo stronzo arrogante! Immaginate tutte gli altri poliziotti che non vengono ripresi durante i loro abusi di potere! #StopTheKillingsPH

Ecco di cosa sono capaci di fare i poliziotti alla luce del giorno, circondati da civili, di fronte ai propri figli  – tutto ciò ti fa domandare quanto peggio potrebbero comportarsi al buio, senza testimoni, videocamere, leggi. #PulisAngTerrorista

Ben&Ben, una band indie-pop popolare nelle Filippine, ha composto una canzone di protesta come loro contributo verso le sollecitazioni a fermare le uccisioni da parte della polizia nel Paese [tl]:

“Pensavate davvero che il potere fosse nelle vostre mani? Chi vi credete di essere?”

Per molti, gli eventi hanno ulteriormente evidenziato la natura istituzionale della violenza e dell'impunità della polizia nelle Filippine, peggiorata sotto l'amministrazione del Presidente Rodrigo Duterte. Come riportato dalla cronaca [21], Nuezca era già stato oggetto di numerose accuse amministrative, inclusi due casi di omicidio, entrambi archiviati per apparente mancanza di prove.

Sulla scia della sparatoria di Gregorio, molti ufficiali di polizia sono stati sfidati sui social media per aver giustificato le azioni di Nuezca. Il capo della polizia del comune di Bato sull'Isola di Catanduanes, per esempio, è stato sollevato dall'incarico [22] dopo aver detto che gli incidenti riguardanti sparatorie da parte della polizia dovrebbero essere un insegnamento per le persone ordinarie a portare maggior rispetto verso gli ufficiali delle forze dell'ordine.

La prima reazione di Debold Sinas, capo nazionale della Polizia Nazionale delle Filippine (PNP), è stata di scoraggiare [23] dal registrare video o fare fotografie di scene del crimine come quella dell'omicidio dei Gregorio affinché i criminali non si accaniscano sui testimoni. Tristemente noto per aver infranto il lockdown per la COVID-19 organizzando una festa per il suo compleanno [24] all'inizio del 2020, Sinas è anche noto [25] per aver vigilato sull'Isola Negros mentre una serie di uccisioni extragiudiziarie [26] di attivisti contadini sconvolgevano l'isola nel 2019.

Portavoci e ufficiali del Governo si sono preoccupati di sottolineare che l'incidente riguarda le azioni isolate [27] di un cattivo poliziotto. Ma si crede che i sanguinosi trascorsi [28] delle forze di polizia riguardanti gravi violazioni dei diritti umani anche soltanto nel 2020, spalleggiate dagli innumerevoli interventi del presidente che incoraggiavano gli uomini in uniforme a uccidere sospetti criminali e attaccare gli attivisti peri diritti umani.

E ti chiedi da dove questi “poliziotti” prendano tutta la loro spavalderia?

Come mai associamo sempre Duterte a omicidi? Perché lui le rende possibili e le premia. Lui incoraggia una cultura nella quale l'unica risposta è uccidere e far soffrire la gente. E molti altri non hanno ancora ricevuto giustizia in quanto i loro casi non sono stati resi pubblici. #StopTheKillings

NO. Smettetelacon i tweet su come sia “ancora colpa del governo”. Sono stanco di leggere sempre le stesse cose perché SI, IL GOVENRO È IL PROBLEMA.

Ecco cosa succede quando i nostri leader consentono e incoraggiano un tale comportamento da parte dei poliziotti. #StopTheKillings

In risposta alle richieste di giustizia, utenti a favore del governo e DDS (Sostenitori Accaniti di Duterte) tramite i social media hanno inveito contro le richieste di trasparenza da parte del governo. Secondo il giornalista indipendente Inday Varona [35], la sparatoria non è altro che il più recente sintomo di una “follia sistematica” che ha anche interessato una significativa porzione della popolazione che prontamente condona la violenza da parte dei potenti:

They excuse the murders around them, the assaults on citizens as signs of a father’s tough love. They rationalize the bloodshed by saying they feel safer. They dismiss the exposure of corruption scandals, the weaponizing of the law against dissenters, even the prevalence of poverty because their father and his generals blame these as communist propaganda.

Giustificano gli assassinii vicini a loro, gli attachi sui civili come dimostrazioni d'amore da parte di un padre severo. Loro razionalizzano lo spargimento di sangue dicendo che si sentono più sicuri. Ignorano l'esposizione di scandali riguardanti la corruzione, l'uso della legge come arma contro i dissidenti, anche il tasso di povertà che dal loro padre e dai loro generali viene attribuita allapropaganda comunista.

It is a systemic madness flowing down from the highest reaches of officialdom. It is the kind of lunacy that allows a provincial cop chief to jeer that death is the logical conclusion if you show “disrespect” to a cop with a gun. That, after all, is Duterte’s typical response to dissent.

È una follia sistematica che scorre dai più alti ranghi dell'ufficialità. E’ il tipo di pazzia che permette ai comandanti di polizia di provincia di beffarsi del fatto che la morte sia la conclusione logica se mostri “mancanza di rispetto” ad un poliziotto con una pistola. Che, dopo tutto, è la risposta tipica di Duterte al dissenso.

Ma Duterte, il quale ha ripetutamente incoraggiato la polizia e i militari ad abbattere [36] coloro che violano la legge promettendo di proteggerli da eventuali procedimenti legali, è sulla difensiva in conseguenza della crescente indignazione popolare in seguito all'omicidio dei Gregorio. In un altro dei suoi discorsi televisivi a tarda notte, Duterte ha cambiato registro [37] affermando di aver promesso di difendere solo gli ufficiali della polizia che non avranno infranto la legge.

Mentre il governo di Duterte affronta un‘investigazione [38] da parte del Tribunale Penale Internazionale (ICC) per la sua sanguinosa guerra alla droga, la situazione potrebbe raggiungere un punto di svolta per molti filippini.