Haitiani tra commemorazioni e indignazione visto l'aumento di rapimenti mortali

Schermata di un video sul tributo fatto a Évelyne Sincère, dal canale Youtube di Tele Ginen pubblicato il 6 novembre.

La notizia della morte [fr, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazionedi Évelyne Sincère, 22 anni, è stata un fulmine a ciel sereno per la popolazione haitiana. Évelyne è stata rapita giovedì 29 ottobre 2020, quando aveva appena finito gli esami di maturità, ed è stata ritrovata senza vita domenica 1 novembre, a Delmas 24, un comune dell'arrondissement di Port-au-Prince.

L'omicidio di Évelyne Sincère ha scosso duramente la società haitiana: la cruda realtà che vivono le famiglie impaurite delle vittime è stata mostrata a tutto il mondo sui social network e nei giornali.

Secondo le Nazioni Unite, tra il 1 gennaio e il 31 maggio di quest'anno Haiti ha anche visto un aumento del 200% [en] del numero di rapimenti denunciati. Tra i casi segnalati alla polizia haitiana, ci sono stati 57 uomini, di cui 11 minori, e 35 donne, di cui 8 minori, vittime di rapimenti.

Ma queste cifre ufficiali sarebbero lontane dalla realtà.

Secondo Laënnec Hurbon, sociologo, direttore della ricerca al CNRS e professore all'Université d’Etat d’Haïti, sarebbero ben 1270 i casi di rapimento che si sarebbero verificati tra gennaio e agosto, che fanno circa 160 rapimenti al mese. L’ex presidente della Repubblica di Haiti, Jocelerme Privert, parla di una “valvola di insicurezza che semina il lutto nelle famiglie e uccide la speranza dei giovani”, in un tweet che condanna l'assassinio di Évelyne. 

Manifestazioni in rete e in strada

Ben dieci organizzazioni femministe, tra cui Kay fanm, SOFA e Neges Mawon, hanno firmato una lettera congiunta in cui affermano che “[l]'omicidio di Évelyne purtroppo non è un caso isolato”, ma che è il risultato della “violazione dei diritti umani, dell’impunità e dell'irresponsabilità delle autorità statali”. Gli alunni del Liceo Jacques Roumain, dove studiava Évelyne, hanno manifestato per chiedere giustizia e “hanno denunciato l'incremento nel paese degli atti di rapimento e la debolezza delle autorità volte a garantire la sicurezza della popolazione”.

Sono state organizzate delle commemorazioni a Port-au-Prince e i social network si sono riempiti di messaggi di solidarietà.

Sindy Ducrepin, giornalista, commenta su Twitter:

Una vittima di troppo. Delle lacrime di troppo. Dei colpevoli liberi per sempre in natura. Fallite le indagini della Polizia. In più brutti ricordi che non se ne andranno mai. Una sete di giustizia inappagata per sempre.

Ecco uno dei tributi realizzati in strada [en]:

In onore della sua vita, influencer, amici e sostenitori haitiani si sono riuniti nel luogo in cui è stato ritrovato il corpo di Évelyne Sincère a Delmas, per dare una pulita, mettere dei fiori, dipingere e renderle omaggio.

Questo è un altro murale in memoria di Évelyne Sincère [en]:

[en] Évelyne Sincere, vola in alto sorella.

In molti hanno espresso il loro sgomento su Twitter:

Questi segnali di coinvolgimento sono una reazione dei cittadini a un problema di criminalità e di violenza a livello nazionale. “[L]a proliferazione di uomini armati, la circolazione incontrollata di armi da fuoco illegali e la crescente mancanza di sicurezza riguardano tutti gli aspetti della vita ad Haiti,” spiega il giornale online Ayibopost, riportando nello stesso articolo che le cifre ufficiali stimano che nel 2019 erano 80 le bande armate locali attive ad Haiti. Le attività criminali nel paese sarebbero anche facilitate dalla classe dirigente che avrebbe mantenuto dei contatti con le bande armate.

Negli ultimi anni un nuovo modus operandi di rapimento sembra dilagare ad Haiti: adesso le gang agirebbero nel traffico stradale e negli autobus. Le vittime di rapimento ad Haiti sono prese di mira in base ai soldi che le gang possono chiedere in riscatto. Solitamente calcolati in dollari, questi riscatti possono ammontare fino a 500 000, se non 1 milione di dollari statunitensi.

Ma le vittime di rapimento non sono tutte “abbienti”. Anche la “gente comune, venditori ambulanti, impiegati di banca, lavoratori, insegnanti, o figli di gente povera” corrono il rischio di essere rapiti,” sostiene Laënnec Hurbon.

In realtà, accade anche che il rapitore sia qualcuno vicino alla vittima, come nel caso di Évelyne Sincère: gli autori del rapimento, di cui il presunto fidanzato della vittima, avrebbero chiesto un riscatto di 100 000 dollari statunitensi, ma alla fine avrebbero accettato la somma di 15.000 dollari al termine dei negoziati. Non è chiaro se abbiano ricevuto il denaro; la ragazza è stata giustiziata il giorno prima della sua liberazione.

Talvolta i rapimenti vengono anche perpetrati da individui che non sarebbero all'interno di gang, come nel caso di Lencie S. Mirville, una studentessa di agraria rapita e uccisa nel 2016 da un gruppo di quattro persone, tra cui il meccanico del padre della vittima.

L'impunità sullo sfondo della COVID-19

La passività delle autorità nazionali dinnanzi ai rapimenti ad Haiti viene condannata apertamente, soprattutto dall'organizzazione New England Human Rights Organization: “In tutta la zona metropolitana di Port-au-Prince e nelle città della provincia, i cittadini e le cittadine di qualsiasi fascia sociale sono preda di banditi armati, senza fede, né legge, che agiscono indisturbati e soprattutto, nella più totale impunità”.

La crisi sanitaria relativa al COVID-19 contribuisce al fenomeno dell'impunità. All'inizio della crisi, il presidente della Repubblica Jovenel Moïse aveva lanciato un piano di decongestionamento degli istituti penitenziari concedendo ai detenuti la grazia presidenziale. Tra coloro che a fine marzo 2020 sono stati scarcerati, soprattutto dalla prigione civile di Croix-des-Bouquets, molti detenuti sarebbero implicati in reati di omicidio, rapimento, stupro e furto d'auto, secondo una dichiarazione del Réseau national de défense des droits humains.

L’opinione pubblica non si dimostra a favore della Polizia Nazionale di Haiti (PNH) nella gestione di questa vicenda. Un utente di Facebook, ad esempio, accusa la PNH di mentire e di aver inscenato l'interrogatorio dei presunti assassini di Évelyne. Su TwitterJeffsky Poincy denuncia la violazione dei diritti della persona da parte della PNH; egli sottolinea il fatto che l'interrogatorio è stato condotto senza la presenza degli avvocati dei sospettati: “Dobbiamo denunciare questo genere di pratiche se vogliamo costruire un paese sul rispetto dei diritti umani.”

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