In Guinea, Alpha Condé impone il suo terzo mandato contro tutto e tutti

Des forces de sécurité lors d'une manifestation du Front pour la Défense de la Constitution . Source: Aboubacarkhoraa, Président, Wikimedia Guinée Conakry

Alcune forze di sicurezza durante una manifestazione dell'opposizione guineana del Fronte per la difesa della costituzione. Immagine di Aboubacarkhoraa, ottenuta da Wikimedia utilizzata su licenza CC BY-SA 4.0

Il 15 dicembre, il presidente guineano Alpha Condé ha prestato giuramento per un terzo mandato a seguito della vittoria ottenuta nelle elezioni presidenziali [fr, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] tenutesi il 18 ottobre e autorizzate da un referendum svoltosi il 22 marzo 2020, contestualmente alle elezioni parlamentari [it]. Al potere dal 2010, Alpha Condé [it] avrebbe dovuto lasciare la presidenza nel 2020 secondo la costituzione guineana, che autorizza solo due mandati consecutivi di cinque anni ciascuno. Tuttavia, nell'autunno 2019 [it], aveva dichiarato di voler modificare la costituzione per un terzo mandato mediante un referendum.

Dal 2019, ha effettivamente operato in tal senso manipolando il sistema politico e non esitando a falsificare le elezioni per arrivare al suo obiettivo. Queste importanti anomalie sono state denunciate dalle organizzazioni internazionali e dalla società civile guineana, ma senza successo, essendo riuscito, ancora una volta, a farsi rieleggere.

Durante le elezioni parlamentari del 2018, l’Organizzazione internazionale della francofonia (OIF) aveva inviato due missioni in Guinea per aiutare il Paese durante il voto e, notando gravi irregolarità, aveva ritirato i suoi osservatori. In un comunicato del 24 febbraio 2020, l'OIF osserva che, nonostante le considerazioni di una verifica del 2018, la scheda elettorale conteneva sempre “2.490.664 elettori problematici”, che non avevano rinnovato la loro iscrizione nel 2019 presso le Commissioni amministrative di redazione e revisione delle liste elettorali (CAERLE), ma che figuravano comunque sulla scheda elettorale:

Les insuffisances constatées sur ces effectifs incluent notamment un certain nombre de cas d’électeurs décédés, non déclarés ainsi que des doublons. Au total, il s’avère que 98% de ces 2.490.664 électeurs ne disposent pas de documents permettant leur identification, bien que la loi prévoit 6 types de pièces pour justifier l’identité et l’âge de l’électeur.

Le carenze riscontrate per questi effettivi includono in particolare un certo numero di casi di elettori deceduti, non dichiarati, e di doppioni. In totale, si stima che il 98% dei questi 2.490.664 elettori non sia in possesso di documenti identificativi, benché la legge preveda 6 tipi di documenti comprovanti l'identità e l'età dell'elettore.

L'OIF non è la sola ad aver notato delle irregolarità: anche la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (CEDEAO), nota per essere favorevole ai poteri forti, si è ritirata dalle elezioni guineane, seguita dall’Unione africana.

Boicottaggio della società civile guineana

Il referendum del marzo 2020 è stato rigettato in Guinea anche da una parte della Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI) che ha evidenziato le incongruenze della scheda elettorale.

Così, come spiegano due giornalisti di guineematin.com, in tutte le regioni favorevoli al partito al potere, il Raggruppamento del Popolo Guineano [it] (RPG)-Arc-en-ciel, il numero di iscritti sulla scheda elettorale presentava gravi anomalie:

Les concepteurs de ce Fichier ont permis à la seule population électorale de Kankan  [la 2ème ville du pays] de connaître un accroissement de plus de 54% entre 2015 et 2019. Cette même progression est de 30% en moyenne pour l’ensemble du territoire.

Pire, certaines communes du pays ont vu leur population électorale doubler en quatre (4) ans …

Pire encore, certaines communes ont un corps électoral supérieur à leur population : Mandiana Centre (Corps électoral = 133.75% de la population), Doko (Siguiri) : 104.78%, Kouriah (Coyah : 102.07%).

Gli ideatori di questa Scheda hanno permesso alla sola popolazione elettorale di Kankan  [la 2^ città del Paese] [it] di registrare una crescita di oltre il 54% tra il 2015 e il 2019. Questa stessa progressione è in media del 30% per l'intero territorio.

Alcuni comuni del Paese hanno persino visto raddoppiare la loro popolazione elettorale in quattro (4) anni…

Peggio ancora, alcuni comuni hanno un elettorato che supera la loro popolazione: Mandiana centro (Elettorato = 133,75% della popolazione), Doko (Siguiri): 104,78%, Kouriah (Coyah: 102,07%).

Una sola parola d'ordine per Alpha Condé: restare al potere a ogni costo

Su richiesta della strada, Condé ha accettato di chiedere alla CENI di rivedere la scheda elettorale prima del referendum, rifiutando di cedere alla richiesta dei suoi colleghi della CEDEAO di non correre per un terzo mandato.

Il totale degli elettori iscritti è stato così riportato da 7.764.130 a 5.325.137. Dopo questa riduzione, l'Unione africana e la CEDEAO hanno ripristinato a fine febbraio l'assistenza elettorale in Guinea giudicando soddisfacenti le correzioni apportate alla scheda elettorale.

In Guinea, l’opposizione e la società civile, raggruppate in seno al Fronte per la difesa della costituzione (FNDC), hanno sempre rifiutato qualsiasi partecipazione al referendum, moltiplicando le manifestazioni. Il potere ha risposto con la violenza, sguinzagliando le forze di sicurezza. Il 12 ottobre, il FNDC ha fatto sapere che in 1 anno il numero di vittime ammonterebbe a 90.

Amnesty International (AI) rivela, in un rapporto pubblicato all'inizio di quest'anno, che tra ottobre 2019 e febbraio 2020:

au moins 10 manifestations ont été interdites par les autorités, en violation du droit à la liberté de réunion pacifique. Une quarantaine de personnes ont été victimes de détention au secret, au camp militaire de Soronkoni, dans la région de Kankan.

almeno 10 manifestazioni sono state vietate dalle autorità, in violazione del diritto alla libertà di riunione pacifica. Una quarantina di persone sono state incarcerate in segreto, nel campo militare di Soronkoni, nella regione di Kankan.

Leggi anche: Le forze di sicurezza in Guinea hanno ora il diritto di sparare a vista [it]

Secondo AI, nella capitale, Conakry, le forze di sicurezza sono intervenute anche durante alcuni cortei funebri:

Le 4 novembre [2019], au moins quatre personnes ont été tuées par balle à Conakry lors d’une marche funèbre organisée en hommage à 11 personnes tuées lors des manifestations du mois précédent. Les 14 et 15 novembre, au moins quatre personnes ont été tuées lors d’une manifestation dispersée par les forces de défense et de sécurité. Une cinquième est morte le 21 novembre des suites de ses blessures.

Il 4 novembre [2019], almeno quattro persone sono state uccise da colpi d'arma da fuoco a Conakry durante un corteo funebre organizzato in memoria di 11 persone ammazzate durante le manifestazioni del mese precedente. Il 14 e il 15 novembre, almeno quattro persone sono state uccise durante una manifestazione interrotta dalle forze di difesa e di sicurezza. Una quinta persona è morta il 21 novembre a seguito delle ferite riportate.

La nuova Costituzione è stata approvata dal 91,59% dei 2.856.675 voti espressi da un elettorato di 5.325.137 persone riconosciute dalla CENI, durante il referendum del 22 marzo. In occasione di questa votazione, l'opposizione nella sua totalità aveva invitato i suoi militanti a fare il possibile per impedirne lo svolgimento, notando altre irregolarità, come la modifica del testo approvato.

Trionfo per Condé

Le presidenziali hanno infine avuto luogo il 18 ottobre 2020, con un numero totale di 12 candidati, tra cui diversi ex ministri del governo del presidente uscente.

I due candidati principali erano il presidente Alpha Condé e Cellou Dalein Diallo, capo dell'opposizione, leader dell'Unione delle Forze Democratiche di Guinea (UFDG) e membro dell'etnia peul che si concentra nel nord del Paese e rappresenta un terzo della popolazione. Condé non ha esitato a fare riferimenti all'appartenenza etnica di Diallo per screditarlo. Nella regione di Kankan, i militanti di Condé hanno impedito a Diallo di portare avanti la campagna elettorale. Hanno saccheggiato i negozi appartenenti ai Peuls residenti in città e ucciso le mucche degli allevatori appartenenti a questa etnia nella sotto-prefettura di Koumban.

Alla fine, Condé ha vinto le elezioni e ottenuto il suo terzo mandato con, stando ai risultati ufficiali, poco meno del 60% dei voti espressi, contro il 33% del suo principale oppositore, Diallo. Dalla data delle elezioni, le forze di sicurezza occupano gli uffici dell'UFDG, senza l'avvio di alcun procedimento giudiziario.

Come fa notare Elhadj Ousmane Baldé, secondo un articolo del giornalista Pathé BAH per VisionGuinee.Info, gli abusi continuano:

’Les forces de sécurité entrent par effraction dans les domiciles privés, cassent les magasins de vente, renversent des marmites, détruisent des véhicules et des motos, des télévisions, défoncent des armoires, violent des femmes et des filles, emportent argent et bijoux, ordinateurs, téléphones, habits, riz, sucre, huile’’ El Hadj Baldé surnommé “Sans loi” est Président de la Coordination nationale des fulbés [synonyme de peuls] et des haali pular [ceux qui parlent le peul] de Guinée(CNFHPG).

“Le forze di sicurezza fanno irruzione nelle case private, devastano negozi, rovesciano pentole, distruggono auto, moto e televisioni, sfondano armadi, violentano donne e ragazze, rubano soldi e gioielli, computer, telefoni, abiti, riso, zucchero, olio” El Hadj Baldé soprannominato “Senza legge” è presidente del Coordinamento nazionale dei fulbés [sinonimo di peuls] e dei haali pular [i parlanti peul] della Guinea (CNFHPG).

Durante il suo giuramento, Condé ha invitato i suoi concittadini a “dimenticare il passato” e a volgere lo sguardo verso un “avvenire di unità e speranza”. Ma, nelle condizioni attuali, questo desiderio appare di difficile realizzazione: gli oppositori sono sempre in prigione e un collaboratore di Diallo vi è morto, come indica Souleymane Souza Konaté, membro dell'UFDG :

Detenuto alla Sûreté, celebre prigione dell'attuale regime, l'attivista e prigioniero politico Roger Bamba è morto. Chiediamo che i dirigenti guineani siano ritenuti responsabili dell'assassinio dei prigioni politici. Riposa in pace, caro zio!

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