Yemen è noto come un Paese di guerre [it] e conflitti tuttora in corso [en], ma c'è un altro volto dello Yemen che molti non conoscono. La frase “Yemen used to be and not much changed” (‘lo Yemen era e non molto è cambiato’) dà inizio a un viaggio negli splendidi dettagli dello Yemen del passato, tra cultura, arte, costumi e variegate tradizioni popolari.
“Yemen used to be” [ar, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] è una piattaforma artistica online attiva sui social media, con account [in arabo e inglese, ndt] su Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, che mira a sfatare gli stereotipi sullo Yemen; è stata fondata dal giovane yemenita Ahmed Al-Hagri, un regista che studia media digitali in Malaysia.
Al-Hagri spiega [en]:
“Yemen has a wrong stereotype because of the circumstances of the war, as most search engines are negative for Yemen. It's the same in social councils, but we think there is a lot of beauty that we can share with others.”
“Ci sono degli stereotipi negativi associati allo Yemen a causa della guerra e la maggior parte dei motori di ricerca restituisce un'immagine negativa dello Yemen. Lo stesso vale per la società, ma noi pensiamo che ci sia molta bellezza che possiamo condividere con gli altri”.
L'inizio
L'idea è nata da un cortometraggio realizzato da Ahmed Al-Hagri alla sua università in Malesia, che fornì lo spunto per il lancio della piattaforma [ar]:
“It was in a short film that I produced and exhibited at a cultural festival held at my university, I was surprised at the reactions of people, some of whom cried and some of them were affected, then it was the beginning of doing something bigger than a short film, the ideas were many, but in the end was the idea of establishing a platform specialized in archiving history and ancient Yemeni heritage.”
“È cominciata con un cortometraggio che ho prodotto e proiettato a un festival culturale alla mia università. Sono rimasto sorpreso dalla reazione delle persone, alcune hanno pianto e altre sono rimaste toccate. Questo è stato l'inizio di un progetto più grande di un cortometraggio; c'erano molte idee ma alla fine ha vinto quella di fondare una piattaforma specializzata nell'archiviazione della storia e dell'antico retaggio yemenita”.
Al-Hagri ha cominciato a formare un gruppo con un post sul suo account Instagram: un gruppo di giovani da diversi Paesi, come Malesia, Yemen, Paesi Bassi, Emirati Arabi, Qatar e Egitto, ha reagito al post, formando così un gruppo di 15 persone che ha lavorato suddiviso in team di raccolta delle fonti, di scrittura, di traduzione, di editing, di design e disegno. La piattaforma, lanciata a gennaio 2019, ha l'obiettivo di raggiungere un pubblico più ampio possibile, usando sia l'arabo che l'inglese, per diffondere la conoscenza del patrimonio culturale e artistico, nonché la storia dello Yemen nei suoi anni d'oro.
Nostalgia del passato
Tra gli anni '80 e '90 e prima di allora, lo Yemen visse un periodo d'oro, in particolare per quanto riguarda la cultura, le arti e le tradizioni, ma alla fine degli anni '90 cominciò il declino, lasciando ricordi e nostalgia per lo Yemen del passato.
Al-Hagri racconta [en]:
“People in war time need any message or any glimmer of hope to hold on to it, Yemen's past has had many stories that inspire us as Yemenis and non-Yemenis because our history and heritage are very rich. People in the present period need something to speak with them and touch them in a way or another.”
“Le persone in tempo di guerra hanno bisogno di qualunque messaggio o barlume di speranza e nel passato dello Yemen ci sono molte storie che possono ispirarci, yemeniti e non, grazie alla ricchezza della nostra storia e del nostro patrimonio culturale. Le persone oggi hanno bisogno di qualcosa che parli loro e li tocchi nel profondo.”
E aggiunge [en]:
“The aim is not to stay in the past, but to be able to build the present to rise to the future.”
“L'obiettivo non è rimanere nel passato, ma essere in grado di costruire il presente per innalzarsi verso il futuro”.
Difficoltà e sforzo personale
Cercare e raccogliere informazioni non è semplice: dato che il contenuto della piattaforma riguarda gli anni '70 e '80, trovare fonti figurative non è semplice, inoltre trovare e verificare le informazioni richiede molto tempo.
Ci sono altri progetti che il gruppo vorrebbe realizzare nel prossimo futuro, ma la mancanza di sostegno fa vacillare queste idee; il lavoro si basa interamente su collarborazioni volontarie e la speranza di ottenere sostegno nel prossimo periodo per continuare.
Anche per quanto riguarda la produzione delle storie incontrano difficoltà, come nel caso di “One Sofrah”, un film d'animazione che parla dell'atmosfera del Ramadan (mese sacro nel calendario islamico) in Yemen, che ha richiesto quasi tre mesi tra ricerca delle fonti, stesura della storia e realizzazione dei disegni, dell'animazione, degli effetti sonori e visivi. Inoltre, durante la proiezione nella capitale yemenita Sana'a, il numero di persone interessate aveva superato le 400, dato che il progetto ha un ampia base di sostegno in Yemen, specialmente a Sana'a, ma a causa dei problemi di sicurezza causati dall'attuale situazione dello Yemen, solo 80 persone hanno partecipato.
Lo Yemen non è solo un Paese in guerra
La piattaforma “Yemen used to be” mira a presentare la storia dello Yemen in inglese e arabo per raggiungere un pubblico arabo e straniero, nonché a pubblicare e presentare un'immagine dello Yemen diversa da quella del ‘Paese in guerra': ci sono infatti forme artistiche e culturali, tradizioni e artisti emergenti ancora da scoprire.
Il progetto è anche uno sguardo al passato, per trarre beneficio dall'epoca d'oro delle arti, della letteratura e dela cultura.
Questa piattaforma è la prima del suo genere nel modo in cui archivia la storia culturale e artistica dello Yemen, che ha subito un declino culturale e un abbandono in tutti i campi, in particolare dalla guerra cominciata nel marzo 2015 [it]. L'esistenza di simili piattaforme getta una luce positiva sullo Yemen nelle attuali circostanze, ma anche amore, bellezza e speranza.