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I giamaicani si addolorano, mentre i politici cercano soluzioni dopo l'omicidio di un'altra giovane donna

Categorie: Caraibi, Giamaica, Citizen Media, Cyber-attivismo, Diritti umani, Donne & Genere, Giovani, Legge, Media & Giornalismi, Politica

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Il ‘Clothesline Project’ della Giamaica è stato parte dei 16 Giorni di Attivismo nel 2016: “panni sporchi” sono stati appesi in pubblico per chiedere la fine della violenza contro donne e ragazze. Foto [1] di UN Women/Khristina Godfrey, su licenza CC BY-NC-ND 2.0 [2] [it].

I giamaicani sono in ansia. Più di 600 persone sono morte a causa della COVID-19 da quando il Paese ha annunciato il proprio paziente zero il 10 marzo 2020 e il tasso di infezione resta alto [3] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] mentre l’incertezza economica [4] persiste. Inoltre, alla vigilia del primo di tre weekend di lockdown, la notizia di una giovane donna trovata assassinata [5] due giorni dopo la sua scomparsa ha toccato un nervo scoperto.

La polizia ha accusato [6] un 50enne, un vicino della vittima, dell'omicidio della ventenne addetta alla contabilità Khanice Jackson, che ha lasciato la sua casa dei sobborghi di Kingston nella mattinata del 24 marzo, ma non è mai arrivata sul posto di lavoro. Il sospettato le avrebbe dato un passaggio con la propria auto abbastanza regolarmente, dato che lavoravano in luoghi vicini fra loro.

La notizia dell'omicidio della Jackson è arrivata sullo sfondo di un numero record di omicidi sull'isola che, secondo un'indagine del 2020, ha avuto il tasso più alto di omicidi [7] in America Latina e nei Caraibi, con 46,5 per 100 000 persone. Secondo le statistiche della polizia, al mese di marzo 2021, ci sono stati 328 omicidi, con un aumento del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Sia il governo sia il settore privato stanno pensando a [8] diverse iniziative per fermare lo spargimento di sangue. Il National Consensus on Crime [9], firmato nell'ottobre 2019, era un accordo tra leader politici, società civile e settore privato che ha identificato obiettivi specifici ed è monitorato da una commissione di controllo del settore privato. Quest'ultima ha manifestato preoccupazione [10] per il fatto che le azioni legislative promesse per combattere la criminalità si sono concretizzate troppo lentamente.

Nel frattempo, gli utenti in rete sono stati sopraffatti dallo shock e dal dolore per la morte della Jackson. Una settimana dopo il ritrovamento del corpo, la nube di tristezza si era a malapena sollevata, soprattutto tra le giovani donne, una delle quali ha condiviso i propri sentimenti di insicurezza per se stessa e per gli altri:

Oggi mi sento semplicemente triste da stamattina…ho pianto mentre guidavo…sono tornata a casa ed ero di nuovo triste. Abbracciate forte le persone che amate…chiamatele per sapere come stanno…fate quello che avete bisogno di fare. Molte persone stanno soffrendo.

Un'emittente televisiva che aveva seguito il caso della Jackson ha condiviso un video ampiamente diffuso, che raccontava la scomparsa [12] di una studentessa ipovedente, la morte [13] di una donna durante un blitz delle forze di sicurezza e l’omicidio [14] di una bambina—tutti casi di alto profilo, tutti irrisolti:

Ma chi sarà la prossima? O possiamo fermare questo trend?

Nel tentativo di porgere le proprie condoglianze, il Primo Ministro Andrew Holness ha fatto visita alla madre della Jackson (che ha perso la sua unica figlia) e al fidanzato, che chiedono entrambi [26] una pena severa per l'assassino:

ULTIM'ORA: Il Primo Ministro Andrew Holness mentre parla pochi minuti fa con la madre e altri parenti della 20enne Khanice Jackson, trovata assassinata ieri.

Il Primo Ministro e il Vice-Commissario della Polizia responsabile della sezione Crimini, Fitz Bailey, hanno incontrato i parenti di Khanice.

Molti erano scettici riguardo al gesto, tuttavia, suggerendo che il governo e le forze di sicurezza giamaicani non stessero facendo abbastanza:

Le donne giamaicane non sono al sicuro. La violenza che sopportiamo per mano degli uomini non viene presa seriamente da un governo e una forza di polizia complici. Il mio cuore è vicino agli affetti di Khanice.

Personaggi famosi, come il dj di dancehall reggae Beenie Man, hanno aggiunto le proprie condoglianze:

LA VERA PANDEMIA É IL CRIMINE E LA VIOLENZA IN GIAMAICA.

NON STIAMO BENE!!!I NOSTRI CUORI SANGUINANO, I NOSTRI BAMBINI E LE NOSTRE DONNE NON SONO AL SICURO! Non è giusto, amici! Non è giusto. Vogliamo giustizia e vogliamo #GiustiziaPerKhanice.

Tuttavia, mentre gli artisti del dancehall reggae manifestavano shock [35] di fronte alla “follia”, il Primo Ministro Holness puntava il dito [36] contro la musica pop, un tema che ricorre regolarmente e sul quale i giamaicani sembrano eternamente divisi. I versi spesso violenti del dancehall sono semplicemente un riflesso della società o stanno in realtà influenzando i giovani a commettere crimini?

L'utente di Twitter Wayne Chen ha ricordato agli altri utenti del social media che il Primo Ministro condanna ripetutamente anche la persistente diffusione di punizioni corporali nelle famiglie giamaicane, che crede aiuti ad alimentare una cultura della violenza:

Quando saremo d'accordo..che se picchiamo senza pietà i nostri bambini, stiamo insegnando loro che l'unico modo per risolvere i conflitti è con la violenza..che il corpo di una persona è inviolabile..che ho il diritto di non essere toccato..che ogni donna ha il diritto di dire di no?

A tal proposito, sono anche riemerse preoccupazioni sull'educazione dei figli e le strutture famigliari. La medaglia olimpica Shelly-Ann Fraser Pryce ha commentato su come vengono cresciuti i ragazzi in Giamaica:

Smettete di crescere i ragazzi come se le donne fossero un loro diritto o come se fosse giusto per loro “passarla liscia perché sono ragazzi”.

Ma perché vengono prese di mira le donne? La percezione è che molte cadano vittime di partner gelosi e violenti (e a volte allontanati). Talvolta, emerge anche la colpevolizzazione della vittima dopo episodi di femminicidio. Alle donne giamaicane sembra di aver già visto e sentito questa storia. All'inizio di quest'anno, l'organizzazione per i diritti delle donne WeChange [39], in un editoriale su un giornale, ha puntato il dito contro il ciclo infinito di sdegno, promesse e indolenza, sfidando i giamaicani [40] a “chiamare il femminicidio per nome”:

When will they stop talking? When will they act? Importantly, when will we stop normalising the toxic nature of relationships and the idea that entering into a relationship means we become the property of our partners? Our society continues to cling to these harmful justifications for men's violence; from controlling women's ability to making personal choices to using jealousy to justify dangerous actions and defining gender roles in the household where the man is ‘king of the castle’.

Quando la smetteranno di parlare? Quando faranno qualcosa? Soprattutto, quando smetteremo di normalizzare la natura tossica delle relazioni e l'idea che iniziare una relazione significa diventare di proprietà dei nostri partner? La nostra società continua ad aggrapparsi a queste pericolose giustificazioni per la violenza degli uomini; dal controllare la capacità delle donne di fare scelte personali all'usare la gelosia per giustificare azioni pericolose e definire ruoli di genere nella famiglia in cui l'uomo è il “re del castello”.

Il 30 marzo, in un acceso dibattito parlamentare, una deputata si è scagliata contro [41] la prassi delle sentenze. In Giamaica, i criminali condannati ricevono una riduzione di pena se si dichiarano colpevoli (un tentativo di liquidare un enorme arretrato di casi in tribunale). Il Ministro della Giustizia Delroy Chuck, tuttavia, ha affermato che questa prassi non è stata appropriata in tutti i casi e che la questione sarebbe stata riesaminata.

Un'emittente televisiva ha riferito che il Primo Ministro, in un'intervista, ha dichiarato che “poteri straordinari e di emergenza” potrebbero dover essere applicati per limitare la criminalità, sempre rispettando i diritti dei cittadini. Tuttavia, non ha fornito ulteriori dettagli:

Il Primo Ministro Andrew Holness afferma che dovranno essere applicati più Stati di Emergenza Pubblica e Aree di Operazioni Speciali per ridurre i crimini in Giamaica.

Queste strategie non sono nuove [45]— e spesso implicano per lo Stato enormi costi in seguito, sia dal punto di vista economico sia in termini di opinione pubblica, quando sono necessarie commissioni d'inchiesta [46] per determinare se i diritti dei cittadini siano stati calpestati.

Perciò, come possono difendersi le donne giamaicane? La questione della legalizzazione dello spray al peperoncino [47] è stata sollevata dal leader dell'opposizione Mark Golding, nonostante sembra che il suo uso resti controverso. Una petizione sul sito dell'Ufficio del Primo Ministro per rendere legale lo spray al peperoncino ha raccolto firme rapidamente [48] e sarà ora presa in esame dal Parlamento.

Proprio mentre più donne stanno scomparendo [49], molti giamaicani [50] manifestano pubblicamente il proprio sgomento per la situazione della criminalità.

L'editorialista Jean Lowrie-Chin ha ricordato alla nazione un altro caso in sospeso [51]:

Meanwhile, the courts are in the process of sentencing Jermaine Miller, who is convicted of the murder of his former girlfriend, Nevia Sinclair, at her parents’ home last year. What is it about these men who will not allow a woman to go in peace if she wants to end the relationship?

Nel frattempo, i tribunali stanno per emettere la sentenza ai danni di Jermaine Miller, condannato per l'omicidio dell'ex fidanzata, Nevia Sinclair, uccisa a casa dei genitori di quest'ultima l'anno scorso. Che cos'hanno questi uomini che non permettono a una donna di andarsene in pace se vuole chiudere la relazione?

Nonostante tutte le preoccupazioni, il dolore sincero e la crescente paura, cambierà qualcosa? Una donna giamaicana crede che, come è stato per altre vittime prima di queste, lo sdegno scomparirà e si tornerà alla “normalità” per la maggior parte delle persone:

Domani, quando le acque si saranno calmate e la protesta si sarà placata, saremo di nuovo al punto di partenza. Torneremo tutti alle nostre vite, le donne continueranno a vivere nella paura e gli uomini ad essere predatori. Ci siamo passati troppe volte, non cambierà nulla. É straziante.

Questa volta, si spera che la situazione non sia “la solita routine” e che i cittadini e lo Stato possano collaborare per fermare la criminalità e la violenza, una volta per tutte.