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In che modo Hong Kong ha perso la propria libertà accademica nel 2020?

Categorie: Asia orientale, Cina, Hong Kong (Cina), Citizen Media, Diritti umani, Legge, Libertà d'espressione, Politica
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La direzione dell'Università cinese di Hong Kong ha fatto entrare la polizia di sicurezza nazionale nel campus dopo che gli studenti hanno inziato a inneggiare slogan a favore della democrazia durante una cerimonia di laurea il 19 novembre del 2020. Immagine del Stand News, usata con consenso.

Hong Kong è scesa dalla categoria “C” alla “D” nell'ultimo indice di libertà accademica  [2][en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] una valutazione annuale su scala mondiale a cura del Global Public Policy Institute con sede in Germania.

Dieci anni fa Hong Kong era tra i paesi al vertice dell'indice, con 0,82 punti in un intervallo compreso tra zero e uno. Dal 2014 la libertà accademica della città è peggiorata, con un calo netto avvenuto tra il 2019 e il 2020 (dai 0,442 ai 0,348 punti).

Il punteggio di Hong Kong nel 2020 è più basso rispetto a quello di Russia (0,374), Cambogia (0,381), e Vietnam (0,377), ma comunque più alto della Cina (0,082) che ha uno dei punteggi più bassi tra i paesi oggetti di studio.

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Indice accademico di Hong Kong dal 1910 al 2020. Istantanea dello schermo dell'istituto di ricerca V-dem ripresa dal sito di notizie Stand News.

L'indice di libertà accademica, che ogni anno elenca 175 paesi e territori, è stato sviluppato dal Global Public Policy Institute in collaborazione con Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg, i ricercatori del Risk Network, l'istituto V-Dem e circa 2000 esperti della regione a livello internazionale.

Subito dopo la pubblicazione della graduatoria di quest'anno, il Risk Network ha rilasciato una dichiarazione [4] che sottolinea la pressione politica subita dalla comunità dell'università di Honk Kong dall'entrata in vigore della legge sulla sicurezza nazionale a giugno del 2020.

A seguire un breve riassunto degli eventi del 2020 che secondo i ricercatori sono causa del declino della libertà accademica ad Hong Kong.

Ricercatori incriminati in base alla legge sulla sicurezza nazionale

I ricercatori Benny Tai e Claudia Mo sono stati arrestati [5] in base alla normativa di legge sulla sicurezza nazionale per aver organizzato le elezioni primarie per i partiti filo-democratici nel luglio 2020. Entrambi sono stati accusati di “aver preso parte a cospirazioni per sovvertire il potere di stato.”

Tai è un ex professore di diritto della Hong Kong University e Mo è un ex parlamentare e docente part-time presso la Chinese University of Hong Kong. Mo era anche candidata alle elezioni primarie.

Dissidenti licenziati

Nel 2020, diversi ricercatori filo-democratici sono stati licenziati dalle università di Honk Kong. Qui c'è una lista incompleta raccolta [6] da Lokman Tsui, professore associato della School of Journalism and Communication presso la Chinese University di Hong Kong. Anche la candidatura alla cattedra di Tsui è stata rifiutata nel 2020.

Benché in tutti i casi non ci fosse neanche una prova concreta che le decisioni fossero politiche, in molti dell'opinione pubblica condividono il punto di vista di Benny Tai secondo cui c'è “un potere dietro l'Università” che prende le decisioni. Tai ha affermato [7][zh]:

The decision to terminate my appointment was made not by the University of Hong Kong but by an authority beyond the University through its agents. It marks the end of academic freedom in Hong Kong. Academic staff in education institutions in Hong Kong are no longer free to make controversial statements to the general public about politically or socially controversial matters. Academic institutions in Hong Kong cannot protect their members from internal and external interference.

La decisione di terminare il mio incarico non è stata fatta dalla University of Hong Kong ma da un'autorità alle spalle dell'Università, attraverso i suoi intermediari. Ciò segna la fine della libertà accademica a Hong Kong. Il personale accademico delle istitutizioni formative ad Hong Kong non è più libero di rivolgere ai cittadini affermazioni controverse su questioni politicamente o socialmente incerte. Le istituzioni accademiche ad Hong Kong non possono proteggere i loro membri da interferenze interne ed esterne.

Curriculum sulla sicurezza nazionale

Il Ministro dell'Istruzione di Hong Kong Kevin Yeung ha affermato [8] che le università pubbliche devono aggiornare i loro programmi e includere un curriculum sulla sicurezza nazionale entro settembre 2021. Ha aggiunto che i direttori scolastici devono aiutare a “prevenire e sopprimere” atti che potrebbero violare la legge sulla sicurezza nazionale nei campus.

Secondo le linee guida [9] emanate dall'Ufficio d'Istruzione il 4 febbraio, tutte le istituzioni formative, dalla scuola primaria all’ università devono:

(…) ensure all school staff to uphold professional ethics, abide by the law and observe the code of conduct acceptable to the society; step up the prevention and suppression of teaching or other school activities that are in breach of laws, prevent and deal with political or other illegal activities from permeating schools; and help students gain a correct understanding of the national security law.

(…) assicurarsi che il personale scolastico rispetti l'etica professionale, obbedisca alla legge e osservi un codice di condotta accettabile dalla società; rafforzare la prevenzione e la soppressione di quegli insegnamenti o altre attività scolastiche che violino la legge, prevenire e occuparsi di quelle attività politiche o illegali che permeano le scuole; e aiutare gli studenti a comprendere correttamente la legge sulla sicurezza nazionale.

Repressione della libertà di parola e delle organizzazioni studentesche

Nell'ottobre del 2020, il direttore della Hong Kong University ha abbattuto il Lennon Wall, uno spazio di cui si prendevano cura gli studenti per i poster, gli slogan, il materiale illustrativo e i commenti filo-democratici. Il Lennon Wall si trovava in uno spazio gestito dall'associazione studentesca, ma l'amministrazione ha comunque deciso [10] di transennarlo adducendo “problemi di sicurezza e gestione.”

A novembre 2020, il direttore della Chinese University di Hong Kong ha convocato [11] la polizia di sicurezza nazionale al campus per indagare su una forma di protesta avvenuta durante una cerimonia di laurea, dove erano stati gridati slogan come “l'indipendenza di Hong Kong è la sola via d'uscita” e il proibito “liberare Hong Kong, la rivoluzione del nostro tempo”. La polizia ha perquisito i dormitori e ha arrestato nove persone [12] per aver preso parte alla dimostrazione pacifica.

A febbraio 2021, il direttore della Chinese University ha tagliato i rapporti [13] con l'unione studentesca da poco eletta, negando qualsiasi tipo di supporto, dalla raccolta delle tasse d'iscrizione alla messa a disposizione degli spazi. Una dichiarazione dell'istituto ha accusato l'unione studentesca di “sfruttare il campus per la propaganda politica,” e ha aggiunto:

The University will not tolerate any behaviour on campus that may endanger national security (…) Disciplinary actions will be taken on any student who incites unlawful behaviour, which may lead to sanctions including suspension of studies or expulsion from the University.

L'Università non avrà tolleranza per qualsiasi comportamento nel campus che può preguidicare la sicurezza nazionale (…) Azioni disciplinari verranno prese nei confronti di ogni studente che inciti comportamenti illegali che potranno portare a sanzioni come la sospensione dagli studi o l'espulsione dall'Università.