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Due artisti malesi sottoposti a indagini dalla polizia a causa di alcuni contenuti provocatori

Categorie: Asia orientale, Malesia, Arte & Cultura, Censorship, Citizen Media, Governance, Libertà d'espressione, Politica, Protesta, Advox
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Screenshot della playlist su Spotify ‘This is Dengki Ke’ creata dall'artista Fahmi Reza.

Gli artisti malesi Fahmi Reza e Zunar sono stati sottoposti a indagine [2] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] dalla polizia, a causa di alcuni post pubblicati sui social media e ritenuti offensivi dalle autorità.

Il 23 aprile 2021, Fahmi è stato trattenuto in arresto per l'intera giornata in seguito ad una denuncia alla polizia dell'esistenza di una playlist [1] satirica su Spotify caricata dallo stesso artista. La playlist intitolata “Dengki Ke” (“gelosia”) contiene 101 canzoni e ridicolizza [3], in teoria, la regina malese Azizah Aminah Maimunah Iskandariah.

L'hashtag #Dengkike ha fatto tendenza su Twitter il 19 aprile 2021, dopo che un utente di Instagram ha chiesto alla regina se fossero vere le voci secondo cui i suoi chef personali avevano già ricevuto i vaccini per la COVID-19. La regina avrebbe risposto dicendo: “Dengki ke?” (“Sei geloso?”). In precedenza la famiglia reale era stata già criticata [4]dopo aver riferito che ad alcuni dei suoi membri erano stati somministrati dei vaccini non ancora approvati dal governo.

Fahmi è stato rilasciato su cauzione ma sarà sottoposto ad ulteriori indagini volte ad accertare se abbia violato o meno la Sezione 4 (1) del Sedition Act [5] e la Sezione 233 del Communications and Multimedia Act ( CMA [6] ). La sezione 233 si riferisce alla pubblicazione di contenuti offensivi online con “l'intenzione di infastidire”.

Prima del suo arresto, Fahmi ha difeso il diritto degli artisti di esprimere il proprio dissenso:

In questo paese dove gli artisti, i grafici e i satirici vengono censurati, arrestati e imprigionati a causa della loro arte, è importante che queste forme di espressione artistica – compresa la parodia e la satira come forme di protesta politica – continuino ad essere praticate e difese ad ogni costo.

Non è la prima volta che Fahmi viene contestato per il suo lavoro online. Nel 2016 aveva già ricevuto diverse minacce [8] dalle autorità per aver pubblicato un meme che derideva l'ex primo ministro del paese Najib Razak, allora coinvolto in uno scandalo di corruzione.

Lo scorso marzo 2021 invece, la polizia [9] ha posto come oggetto di indagine due suoi tweet per presunta diffamazione del ministro della salute. Fahmi è stato quindi sottoposto dalla polizia ad un'interrogatorio durato ben due ore il 10 marzo.

Il Freedom of Expression Cluster, formato da gruppi della società civile, ha segnalato il caso di Fahmi con lo scopo di spingere verso la revisione o l'abrogazione di alcune leggi, tra cui il Sedition Act e la CMA, che spesso vengono abusate delle autorità per mettere a tacere le critiche. In una dichiarazione congiunta rilasciata il 23 aprile, il gruppo ha chiarito [10] come la satira rappresenti una forma di espressione legittima:

Satire plays an important role in society as a space for commentary, discussion and debate on shared values. Political satire in particular, plays an important role to engage with institutional power in a way that creates space for humour. Such a space should be defended as a vital part of public participation, to enable a robust civic discourse and healthy democracy that is able to withstand critique and differing opinions.

La satira gioca un ruolo importante nella società come spazio per commenti, discussioni e dibattiti sui valori condivisi. La satira politica, in particolare, gioca un ruolo importante per il dialogo con le istituzioni in un modo che crei spazio per l'umorismo. Tale spazio dovrebbe essere difeso come una parte vitale della partecipazione pubblica, per consentire lo sviluppo di un dibattito civile e una forma di democrazia in grado di resistere a critiche e opinioni divergenti.

Nel frattempo, il 28 aprile il fumettista Zunar ha dichiarato in un tweet di aver ricevuto una comunicazione dalla polizia riguardo una sua vignetta politica satirica, pubblicata nel mese di gennaio, considerata possibile oggetto di indagine per la violazione della sezione 233 della CMA.

Contattato dalla polizia per un'indagine riguardo la mia vignetta pubblicata il 23 gennaio. Violazione articolo del codice pensale 505c e sezione 233 del Multimidia Act. Presentato IPD Padang Terap, Kedah 2 maggio, ore 11:00.

La vignetta allude [15] alla decisione del governo dello stato di Kedah di non concedere un giorno festivo per il Thaipusam, un festival indù annuale, a causa delle restrizioni dovute al COVID-19 da parte del governo federale. La decisione dei funzionari di Kedah è stata criticata da alcuni gruppi che hanno fatto notare come ciò potrebbe destabilizzare l'armonia razziale nello stato.

Zunar ha difeso il [16] suo diritto di criticare la sua patria e ha affermato che la sua caricatura è aperta a varie interpretazioni.

Come Fahmi, anche Zunar è stato perseguito [17] [it] in passato per le sue vignette ritenute offensive nei confronti del primo ministro Najib. Le sue opere state bandite e gli è stato proibito di tenere mostre fino a quando il governo Najib non ha perso nelle elezioni del 2018.

Nalini Elumalai, funzionario operativo della Malesia per l’ Articolo19, ha fatto notare [18] come le indagini della polizia riguardo Fahmi e Zunar potrebbero causare un risolto negativo all'interno della società civile:

The investigation of Zunar is a further example of the Malaysian government’s intolerance of public criticism. The persecution of artists such as Zunar and Fahmi stifles creative expression, chills public discourse, and undermines trust in Malaysian authorities.

L'inchiesta su Zunar è un ulteriore esempio dell'intolleranza del governo malese verso le critiche dell'opinione pubblica. Le persecuzioni di artisti come Zunar e Fahmi soffocano l'espressione creativa, congelano il dibattito pubblico e minano la fiducia nelle autorità malesi.