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Il camerunense Francis Ngannou: la lotta del campione della UFC dalle stalle alle stelle

Categorie: Africa sub-sahariana, Camerun, Citizen Media, Sport
Francis_Ngannou, photo credit X2o, CC BY-SA 4.0 , di Wikimedia Commons

Francis Ngannou. Foto di Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0 [1].

Il 27 marzo scorso, Francis Ngannou, un atleta di arti marziali miste originario del Camerun, è diventato il primo africano a vincere nella categoria dei pesi massimi nella Ultimate Fighting Championship (UFC).

Ngannou ha prevalso sull'americano Stipe Miocic [2] [it] nell’evento principale della UFC 260 [3] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] che ha avuto luogo a Las Vegas, Stati Uniti.  Ci si aspettava una lotta serrata, ma Ngannou ha superato in astuzia il suo avversario e lo ha messo KO con un gancio sinistro e un pugno a martello destro dopo 52 secondi dall'inizio del secondo round dell'incontro.

Il combattimento era un rematch del loro incontro del 2018, nel quale Miocic aveva vinto con decisione unanime con i cinque round dell'incontro a suo favore. Stipe Miocic [4], l'ex campione dei pesi massimi, aveva difeso il titolo per ben quattro volte. Miocic è un ex pugile e deve la sua eccezionale combinazione di abilità proprio al suo passato da pugile e alle sue abilità tecniche come lottatore di wrestling.

Prendendo parte a questo incontro e mentre saliva sul ring, le aspettative del suo paese e in effetti anche quelle del continente africano erano riposte in Ngannou. Come terzo atleta di origine africana a vincere in una delle principali categorie di peso – in passato, i nigeriani Kamarubeen “Kamaru” Usman [5] e Israel Adesanya [6] avevano vinto rispettivamente la cintura dei pesi welter e dei pesi medi - Ngannou porta la gamma completa di abilità ed esperienza alla competizione dell'UFC, evento americano di arti marziali che in 28 anni di esistenza ha attirato l'attenzione dei media e di moltissimi seguaci in tutto il mondo

Ngannou è cresciuto nella città camerunense di Batié. Si era inizialmente appassionato alla boxe, ma cambiò a favore delle arti marziali miste dopo aver incontrato Fernand Lopez [7], un ex artista marziale camerunense, ora istruttore e proprietario di una palestra. Lopez convinse Ngannou [8] a fare un tentativo, date le buone prospettive economiche che hanno gli atleti della UFC.

Prima dello scontro colossale di sabato, Luke Feltham del Mail & Guardian [9] ha sottolineato:

Francis Ngannou is terrifying. Possibly the scariest man in combat sports today. There’s no hyperbole in saying that he demolishes his opponents – ruthlessly pummeling them with fists the size of soccer balls. But no less legendary than his power in the cage is the incredible story of his fight for survival that began long before he even entered an arena.

In Ngannou we have an athlete who has forged his own path in the truest sense. Leaving Las Vegas with a belt on Saturday, capped off what is possibly the greatest climax to the most epic saga MMA has ever told.

Francis Ngannou è terrificante. Forse l'uomo più spaventoso negli sport da combattimento di oggi. Non è un'iperbole dire che demolisce i suoi avversari, distruggendoli spietatamente con pugni delle dimensioni di un pallone da calcio. Non meno leggendario del suo potere sul ring è la sua incredibile storia di lotta per la sopravvivenza, iniziata molto prima che salisse sul ring. 

Ngannou è un atleta che ha plasmato il suo cammino nel vero senso della parola. Lasciando Las Vegas con una cintura nella giornata di sabato, ha probabilmente raggiunto l'apice della saga più epica che la MMA abbia mai raccontato.

Dal momento in cui è apparso sulla scena delle arti marziali miste negli Stati Uniti, era pronto a diventare uno degli atleti più riconosciuti. Mettendo insieme le sue esperienze pregresse sul pugilato e imparando rapidamente le basi di quest'arte, Ngannou ben presto è diventato il preferito dei promoter, grazie al suo eccezionale talento e alle sue bizzarrie che hanno sempre attirato il pubblico.

In un editoriale, il sito givemesport [10] osserva:

‘The Predator’ lived up to his nickname, delivering a series of devastating punches to put away Miocic in the second round of their rematch from 2018. His rise to heavyweight champion may seem meteoric; in reality it has been anything but. Ngannou has suffered a huge amount of turmoil and setbacks on his journey, making victory for himself and the people of Cameroon even more sweet as he inspires a new generation of African fighters. 

‘The Predator’ è stato all'altezza del suo soprannome, dando una serie di pugni devastanti per mettere al tappeto Miocic durante il secondo round del rematch del 2018. La sua ascesa a campione dei pesi massimi potrebbe sembrare rapidissima; in realtà è stato tutto il contrario. Ngannou ha fatto fronte a momenti di grande confusione e ad ostacoli sul suo percorso, rendendo la vittoria per se stesso e per il popolo del Camerun ancora più dolce e dando ispirazione a una nuova generazione di atleti africani.

L’editoriale [10] si sofferma sul suo lato umanitario. La consapevolezza delle sfide che ha affrontato mentre cresceva e il fatto che abbia dovuto badare a se stesso per sopravvivere, sono evidenti nella sua volontà di condividere e rimanere con i piedi per terra:

Growing up in the poverty-stricken town of Batie, Cameroon, Ngannou's days consisted of going through bins just for something to eat, with his only fights back then against the local rats who tried to get there first. 

He hasn't forgotten his roots either. ‘The Francis Ngannou Foundation’ has been set up back in his homeland, providing young people with the facilities and opportunities he was starved of when he was young. He even gets his hands dirty by helping out at the same sand quarry from time to time. 

Essendo cresciuto nella poverissima città di Batié in Camerun, durante le sue giornate Ngannou rovistava nei cestini per trovare qualcosa da mangiare, combattendo al tempo solo con i topi del posto, che cercavano di arrivare al cibo prima di lui.

Non ha dimenticato le sue radici. ‘The Francis Ngannou Foundation’ è stata fondata nella sua terra d'origine, per fornire ai giovani le strutture e le opportunità che non c'erano quando era giovane lui. Addirittura si sporca ancora le mani aiutando alla cava di sabbia di tanto in tanto.

A seguito del suo trionfo sul ring, Twitter è esploso di messaggi di congratulazioni;

Il connazionale camerunense e star dell'NBA, Joel “Troel” Embiid, ha scritto:

La star di Hollywood ed ex wrestler professionista, Dwayne Johnson ha scritto:

Wow, ha dominato. Che impresa incredibile ha fatto @stipemiocic. Solo rispetto per questo ragazzo. Un enorme complimento al mio amico @francis­_ngannou. Che l’era di The Predator abbia inizio. #WarriorMana #UFC260

L'ex Star dell'NBA, attualmente giornalista sportivo e analista di ESPN, Shaquille O'Neal ha scritto:

@francis_ngannou è una bestia #UFC260

Il sito web dedicato allo sport, Bleacher Report, ha twittato:

In un articolo del 2017, Bleacher Report ha parlato della rapidissima ascesa di Ngannou nella UFC [21];

The wide-open Nevada landscape fills him with a sense of freedom, he says. For most of his life, having a place like this was an impossible dream. The fact he's made it here at all must seem like a miracle. Yet Ngannou knows not to stare too long.

I can't allow myself to be happy with this. This is not bad at all. It's a good thing. But it's not enough to make me stop.” Not enough because this isn't the dream. The dream, what Ngannou really wants, is to become UFC heavyweight champion. Once he's champ, maybe he'll be able to take a moment to reflect on how far he's come.

Gli spazi aperti del paesaggio del Nevada lo riempiono di un senso di libertà, dice. Per la maggior parte della sua vita, un posto come questo è stato un sogno impossibile. Il fatto che sia riuscito ad arrivare fino a qui deve sembrargli un miracolo. E comunque Ngannou sa che deve rimanere con i piedi per terra.

“Non posso permettermi di essere soddisfatto così. Non va affatto male. Va bene. Ma non è abbastanza per farmi smettere.” Non è abbastanza perché questo non è il suo sogno. Il sogno, quello che Ngannou vuole veramente, è diventare il campione dei pesi massimi della UFC. Una volta che sarà il campione, forse si concederà un momento per riflettere su quanta strada abbia fatto.

Il pezzo continua osservando il suo potenziale come atleta a quel tempo e la sua valanga di abilità;

At 6'4″, 255 pounds, the 31-year-old (now 34 years) striker possesses a lithe athleticism that sets him apart from his slower, more plodding contemporaries. Add in his mammoth 83-inch reach and uncanny ability to quickly absorb the game's most complex nuances, and Ngannou shapes up as the most exciting heavyweight prospect since Brock Lesnar.

1 metro e 93 di altezza e 115 chili, l'atleta di 31 anni (adesso 34) possiede una forma fisica flessibile che lo distingue dai suoi contemporanei più lenti e pesanti. A questo aggiungete la sua capacità colossale di arrivare con le braccia a 2 metri e mezzo di distanza, per assorbire velocemente le sfumature più complesse di un incontro. Tutto questo fa di Ngannou la più eccitante promessa dei pesi massimi dai tempi di Brock Lesnar.

Sul suo profilo Twitter, Francis Ngannou ha mandato un messaggio di speranza e ispirazione con la sua pazienza e persistenza nel competere nella UFC:

Eccoci qua. CAMPIONE ?

Finalmente ce l'ho fatta a ottenere la cintura e così sarà per un po’. Questa qui è molto più di una cintura, è un simbolo di speranza e dedizione. Dimostra quanto lontano si possa arrivare credendo in se stessi e che non ha importanza quanto si sia rimasti indietro, non ha importanza quante persone ci siano davanti a te.

Bloody Elbow [24], un notiziario online incentrato sulla MMA e sulla UFC, sta già guardando al futuro alla ricerca del prossimo avversario di Ngannou:

As for what’s next for Ngannou is unclear at the moment. All signs pointed towards Ngannou making his first title defense against Jon Jones, but another pay dispute between the UFC and ‘Bones’ has left that fight in question. UFC president Dana White said a rematch with Derrick Lewis “is the fight to make” next for Ngannou.

Per quanto riguarda Ngannou, non si sa cosa ci sia in serbo per lui al momento. Tutto indicava che Ngannou avrebbe ottenuto il suo primo titolo contro Jon Jones, ma una controversia economica tra la UFC e ‘Bones’ ha lasciato quell'incontro in sospeso. Il presidente della UFC, Dana White ha detto che un rematch con Derrick Lewis è il prossimo “incontro da programmare” per Ngannou.