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Il Pakistan estende il proprio sostegno e preghiere all’India che lotta contro la COVID-19

Categorie: Asia meridionale, Bangladesh, India, Citizen Media, Diritti umani, Disastri, Guerra & conflitti, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Politica, Relazioni internazionali
Image by Grubb via Wikipedia. CC BY-SA 3.0. [1]

Il Pakistan e l'India. Immagine di Grubb [1] via Wikipedia. CC BY-SA 3.0 [2].

Nelle ultime settimane in India sono stati registrati picchi insostenibili dei tassi di contagio [3] [en, come tutti i link successivi salvo diversa indicazione] e di mortalità per la COVID-19, messi in evidenza da notizie sul mancato ossigeno negli ospedali e da immagini di file di pire in fiamme. Il 29 aprile, l'India ha raggiunto [4] un ulteriore record globale di 3.79.257 nuovi casi di COVID-19 e 3645 morti nelle ultime 24 ore, mentre gli esperti affermano [5] che i numeri reali potrebbero essere più alti dei conteggi ufficiali.

Mentre le infrastrutture sanitarie indiane lottano per contenere la crisi e gli indiani cercano aiuto sui social media [6] per trovare farmaci essenziali e bombole di ossigeno, un'offerta di sostegno [7] e risorse è arrivata da un governo inaspettato: il vicino Pakistan, con cui l'India ha una rivalità di lunga data.

Mentre l'India non ha ancora dato una risposta all'offerta del Pakistan, gli utenti di Twitter di entrambi i lati del confine hanno espresso solidarietà [8], risultante in hashtag amabili come #PakistanStandsWithIndia [9] (“il Pakistan è vicino all’India”), una posizione insolita tra i due stati. Alcuni attori indiani hanno ringraziato il Pakistan [10] per il sostegno.

India e Pakistan, i vicini dell'Asia meridionale, hanno avuto un rapporto tumultuoso [11], complicata dalle loro guerre storiche [12] [it] e dalle dotazioni di armi nucleari. I passati tentativi di riconciliare questo rapporto sono peggiorati [13] a causa della questione del Kashmir, rivendicata da entrambi i paesi. Per questi motivi, il sostegno dei cittadini pakistani durante il momento di crisi dell'India ha ricevuto numerosi apprezzamenti attraverso l'hashtag #PakistanStandsWithIndia, diventato virale [14].

Mettendo da parte le loro differenze, il primo ministro pakistano Imran Khan ha twittato:

Voglio esprimere la nostra solidarietà al popolo dell'India che sta combattendo una pericolosa ondata di COVID-19. Le nostre preghiere per una rapida guarigione vanno a tutti coloro che soffrono per la pandemia nel nostro vicinato e nel mondo. Dobbiamo combattere insieme questa sfida globale con cui si sta confrontando l'umanità

Estendendo un messaggio di “umanità prima di tutto [16]”, il 24 aprile il ministro degli Esteri pakistano Shah Mahmood Qureshi si è offerto di fornire un supporto di soccorso tra cui ventilatori, BiPAP, macchine digitali a raggi X e dispositivi di protezione personale.

COVID-19 in Pakistan

Mentre il Pakistan combatte la propria battaglia contro la COVID-19 [17], avendo riportato 815.711 casi, sono guarite 708.193 persone mentre, dallo scorso anno, ne sono morte 17.680. Finora, sono state somministrate 1,84 milioni di dosi di vaccino e un altro milione di dosi è stato trasportato per via aerea dalla Cina [18].

Visto l'aumento dei casi in India, domenica 25 aprile è stata emessa una comunicazione [19] dal ministero dell'Interno del Pakistan, la quale ha permesso alle province e ai territori federali di chiedere l'aiuto dell'esercito per far rispettare le procedure operative standard [20] (SOPs) negli spazi pubblici per contrastare la diffusione del virus.

Mentre le immagini della lotta degli indiani contro la COVID-19 [21] diventavano virali, gli indiani stavano mobilitando aiuti utilizzando fogli di lavoro di Google condivisibili, amplificando le voci sui social media [6] e creando reti di solidarietà.

Funzionari e protocolli statali a parte, le due nazioni sono state riavvicinate anche dalla crisi. Il 23 aprile, il presidente della Fondazione Abdul Sattar Edhi, un'organizzazione umanitaria non governativa pakistana, ha scritto una lettera [22] al primo ministro indiano Narendra Modi, esprimendo preoccupazione per il rapido peggioramento della crisi della COVID-19 e offrendo di inviare 50 ambulanze [ar]:

Il presidente della Fondazione Edhi, Faisal Edhi ha scritto una lettera al primo ministro indiano Narendra Modi offrendo aiuto. Manderebbe 50 ambulanze e una squadra di volontari per aiutare l'India in questo momento.

Gli utenti dei social media hanno accolto con favore la decisione e hanno sostenuto la cordialità tra i due rivali dotati di armi nucleari.

Tutto ciò è tanto immenso quanto importante. Speriamo che il governo indiano permetta alla Fondazione Edhi di dare il suo supporto. È commovente vedere tanta compassione e gentilezza da parte di organizzazioni e persone pakistane verso la tragedia dell'India.

Usama Khilji, direttore di Bolo Bhi [32], un'organizzazione di ricerca sui diritti digitali, ha lodato gli sforzi, affermando:

Mi unisco alle migliaia di cittadini pakistani che chiedono al governo di aiutare l'India con le forniture di ossigeno di cui i loro ospedali sono a corto

Rincuorante vedere #IndiaNeedsOxygen (“L’India ha bisogno di ossigeno”) #IndianLivesMatter (“Le vite indiane contano”) nei top trend in Pakistan. Dimostra che la gente ha buone intenzioni

Anche le celebrità hanno incoraggiato il riavvicinamento. Il giocatore di cricket pakistano Shoaib Akhtar ha scritto su Twitter:

Le preghiere sono con il popolo dell'India. Spero che le cose tornino presto sotto controllo e che il loro governo sia in grado di gestire meglio la crisi. Ci siamo dentro insieme.

Tuttavia, non tutti hanno accolto di buon grado questo riavvicinamento. Criticando Faisal Edhi, il presidente di Edhi, per aver offerto supporto all'India, l'utente di Twitter Shahaal Malyk ha scritto:

Vergognati Faisal, la gente del Kashmir sta morendo e tu stai offrendo aiuto ai loro assassini, stai mirando a nuovi punti e fama di cui hai bisogno, Edhi è un nome rispettabile e dovresti prendere in considerazione prima di tutto i sentimenti del popolo del Kashmir.

Vishal Manve [44] ha contribuito a questo articolo.