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Mostra virtuale commemora le proteste della ‘Comune Diliman’ del '71 in Filippine

Categorie: Asia orientale, Filippine, Arte & Cultura, Citizen Media, Cyber-attivismo, Giovani, Politica, Protesta, Storia
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Installazione artistica di protesta creata da Toym Imao per il 50esimo anniversario della Comune Diliman di fronte alla sede amministrativa di Quezon Hall, Università delle Filippine, campus di Diliman a Quezon City. Foto di Pol Torrente per ENgkwentro, utilizata su autorizzazione.

Una mostra virtuale [2] [tl] guidata dall'Università delle Filippine (UP) Diliman attraverso l'Ufficio delle Iniziative per la Cultura e le Arti (OICA) onora le memorie della Comune Diliman. Questo evento storico [3] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] di 50 anni fa ha visto studenti, insegnanti, personale e residenti barricare per nove giorni il campus principale dell'università statale del paese nella capitale, con l'obiettivo di difendersi contro le violente irruzioni della polizia.

La mostra virtuale è intitolata: “Engkwentro: Sa(la)ysay ng Diliman Commune” (“Incontri: il senso e la storia della Comune Diliman”) ed è parte del UP Diliman Arts and Culture Festival [4] che si tiene annualmente tra febbraio e aprile.

Nonostante le attività commemorative fossero state pianificate con anticipo, hanno acquisito un'ulteriore rilevanza durante le accuse del governo di Rodrigo Duterte verso l'UP vista come un covo per il reclutamento di ribelli “comunisti”. Il ministro del Dipartimento di Difesa Nazionale (DND), Delfin Lorenzana, il 18 gennaio ha concluso unilateralmente [5] l'accordo tra UP e DND che proibisce alle forze militari di entrare nel campus senza una previa collaborazione con l'amministrazione dell'università.

Un’installazione artistica di protesta [6] creata dal professore dell Belle Arti Toym Imao, ricrea le barricate del 1971 [1] [tl] allestite come cornice delle manifestazioni di protesta [7] nel richiedere il supporto alle libertà accademiche [8]. L'installazione è composta da torri di fronte alla sede amministrativa, Quezon Hall, e da barricate di sedie, scrivanie e bambù dipinte in rosso acceso qualche metro più in là rispetto al luogo delle vere barricate create lungo il viale dell'università 50 anni fa.

L'1 febbraio 1971, giovani attivisti allestirono delle barricate sulle vie principali e le zone adiacenti delle università più rilevanti della capitale del paese per esprimere solidarietà verso i lavoratori del settore dei trasporti che erano in sciopero contro l'aumento dei prezzi del petrolio. Ma all'UP Diliman, l'omicidio commesso da un professore ai danni di uno studente [9] che presidiava le barricate e il tentativo violento della polizia di fare breccia tra queste provocò la totale presa di potere del campus [10] dagli studenti in protesta.

Gli studenti, con il supporto di professori, personale e residenti dichiararono il campus una “zona liberata” soprannominata poi la “Comune Diliman” in riferimento alla Comune di Parigi [11] [it], l'insurrezione dei lavoratori del 1871 a Parigi il quale centenario era celebrato quell'anno. Crearono una “direzione provvisoria” lavorando sulla difesa e la gestione del campus, rinforzarono le barricate, lottarono contro le irruzioni della polizia e resistettero per nove giorni.

I “comunardi” presero il controllo della radio del campus DZUP per trasmettere messaggi estremisti e coordinare le attività alle barricate. Occuparono inoltre l'editrice universitaria dove produssero la newsletter “Bandilang Pula” (“Bandiera Rossa”) per divulgare le loro opinioni e produssero perfino delle armi di difesa improvvisate come bombe moltov [12], pillbox (esplosivi artigianali) e fuochi d'artificio [13] per allontanare gli elicotteri militari.

L'8 febbraio, la direzione provvisoria guidata dagli studenti decise di mettere fine alla Comune dopo l'accordo di alcune delle loro richieste, con il fine di scongiurare ulteriore violenza da parte delle forze di polizia. Le barricate furono buttate giù il giorno dopo, ma l'immagine degli studenti che barricavano l'università più importante del paese è diventata un forte simbolo di resistenza contro Ferdinand Marcos [14] che poi si auto-dichiarò dittatore nel 1972.

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Studenti mentre formano una barricata umana di fronte alla sede amministrativa dell'UP di Diliman, Quezon Hall, per fermare l'invasione delle forze di polizia nel campus. Foto di Arkibong Bayan, utilizzata su autorizzazione.

Mostra virtuale

La mostra [2] [tl] è stata creata virtualmente sotto la supervisione della Dott.ssa Cecilia De La Paz, curatrice capo e direttrice dell'OICA, in modo tale che gli spettatori possano rivivere i giorni del Comune Diliman dalle proprie case.

Scritta interamente nella lingua nazionale filippina, la mostra descrive gli eventi giorno dopo giorno durante la Comune, basati sulle ricerche d'archivio e interviste ai personaggi chiave e ai testimoni. Interpreta questi incontri attraverso lo sguardo dell'eroe nazionale filippino Jose Risal “A La Juventud Filipino [16]” (“Ai giovani filippini”), poesia del 1879 che esortava i giovani a offrire i loro talenti e la loro intelligenza al paese.

Il materiale d'archivio includeva una copia digitale dell'amministrazione dell'UP “Report Finale [17] della Commissione d'Inchiesta circa gli Eventi e gli Episodi al Campus Diliman dall'1 al 9 febbraio 1971″, scritto grazie a testimoni oculari, opuscoli e newsletter di attivisti, ritagli di giornale, foto [18] [tl] e anche una registrazione [19] [tl] di trasmissioni radio DZUP.

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‘Il Sesto giorno’. Screenshot di una sezione della mostra virtuale ‘Engkwentro: Sa(la)ysay ng Diliman Commune’.

Mappa interattiva

Insieme alla narrazione della storia è presente una mappa interattiva con i luoghi degli eventi, basata su una mappa disegnata da Ar. Ringer Manalang dell'UP Diliman Office of the Campus Architect e renderizzata in digitale per la mostra. Gli spettatori possono posizionare il cursore o cliccare le icone e i nomi dei luoghi sulla mappa per vedere gli eventi di quei giorni:

Ang pagmamapa ng mga kaganapan ng Diliman Commune ay ang pagkilala sa kahalagahan ng mga lugar na sangkot sa yugtong ito ng kasaysayan ng UP Diliman – mga lansangan, silid-aralan, opisina, dormitoryo, at mga pook sa loob ng kampus na naging espasyo ng engkwentrong pisikal at ideyolohikal. Bilang lunsuran ng kilos-protesta, hindi naglaon ay naging espasyo ito ng pagbubuwis ng buhay, ng paninindigan sa ideyolohiyang pinanghahawakan, ng tensyong pangkomunidad, at ng paggamit ng sining at agham upang “protektahan” ang kampus ng Diliman bilang kanlungan ng malayang kaisipan.

La mappatura degli eventi della Comune è il riconoscimento dell'importanza dei luoghi interessati nella storia dell'UP di Dilman in questo periodo: strade, classi, uffici, dormitori e luoghi all'interno del campus che sono serviti da spazi per incontri ideologici e fisici. In funzione di luogo per le azioni di protesta, sono diventati di conseguenza spazi per il sacrificio di vite, per l'impegno verso i loro principi ideologici e verso le tensioni della comunità e l'utilizzo di arte e scienza per “proteggere” il campus Diliman come culla del pensiero libero.

Screenshot della mappa interattiva degli eventi della Comune Diliman nell'esposizione virtuale ‘Engkwentro: Sa(la)ysay ng Diliman Commune’.

La memoria della Comune

Oltre a ricordare gli eventi del 1971, l'esposizione virtuale esplora la Comune [21] [tl] e i periodi di fomento intellettuale e attivista negli anni '60 e '70 che hanno stimolato l'attivismo nell'ambito accademico, ispirato opere artistiche e letterarie e sottolineato il bisogno di affermare il ruolo dell'università in quanto spazio sicuro per la libera espressione e il discorso intellettuale senza la paura della repressione dello stato.

Un'espressione concreta di questo ricordo è l'offerta degli Philippine Studies 21 [22], materia di cultura generale all'UP sugli aspetti linguistici, culturali e letterali della dominazione e reisistenza durante gli anni del regime dittatoriale di Marcos.

Mentre le Filippine continuano a vacillare verso un vero e proprio autoritarismo sotto il governo di Duterte, le lezioni sui racconti e la storia della Comune Diliman dovrebbero servire a ispirare la continua lotta per la democrazia e per la sincera libertà nel presente.

Comunicazione: L'autore è il capo ricercatore per Engkwentro, la commemorazione dell'UP di Dilman per il 50esimo anniversario della Comune Dilman.