Trinidad e Tobago: dove le donne vivono in stato di assedio e le parole sembrano inutili

Un murales del programma Guatemala's Safe Cities (Città sicure del Guatemala), al quale UN Women ha commisionato le immagini nel 2017 durante i 16 giorni annuali di attivismo contro la violenza di genere. Foto di UN Women/Ryan Brown su Flickr, CC BY-NC-ND 2.0.

Nota dell'Editor: Da diversi anni in Trinidad e Tobago si sta registrando un'impennata di femminicidi [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] e violenze basate sul genere sessuale, alcune di queste sembrano essere collegate all'aumento della tratta di esseri umani. Il 29 novembre 2020 un'adolescente di nome Ashanti Riley è stata rapita dal conducente di un auto privata a noleggio (PH Private Hire); succssivamente è stato rinvenuto il suo corpo senza vita. Esattamente due mesi dopo, la ventitreenne Andrea Bharatt veniva a sua volta rapita, l'ultima volta che è stata vista era nel taxi che aveva chiamato per rientrare a casa dal lavoro il 29 gennaio. Da quel momento in poi sui social numerosi utenti stanno condividendo la rabbia, la frustrazione e le loro preghiere, supplicando perché possa tornare a casa sana e salva. 

La poetessa trinidadiana Shivanee Ramlochan, che ha scritto a proposito di entrambe le ragazze e del vasto problema della violenze di genere in un post su Facebook, ci propone una profonda riflessione riguardo al sentimento di insicurezza e pericolo con cui le donne vivono costantemente. Il suo brano è riportato integralmente qui sotto.

Scrivo poesie. Esiste uno spazio dove la poesia sembra inutile. Questo spazio sono i numerosi giorni del sequestro di Andrea Bharatt. Il linguaggio del rapimento ha la sua propria, pesante, metrica:

“Hanno perlustrato la foresta in cerca della donna.                                                                                                                      Non è stata ritrovata.”

A volte, la crudeltà del mondo ammutolisce l'atto poetico. Volevo scrivere una poesia per Ashanti Riley, e non ci sono riuscita. Il tipo di poesia che vogio scrivere a proposito di Andrea Bharatt è una poesia di ritorno, non una poesia di atroce cordoglio.

“Una giovane donna entra in un taxi.

Il taxi riporta delle false ‘H’ sulle targhe.”

Quando la vita è dura e gli uomini sono spietati, puoi comporre una poesia semplicemente basandoti sui fatti. La poesia si scrive da sola, intorno alle richieste di riscatto, alle minacce di orecchie mozzate, al ticchettio dell'orologio.

“Mia figlia ha una rara malattia della pelle.

Vi supplico, vi supplico.”

Non voglio scrivere nient'altro che una serie di messaggi indirizzati alla mia famiglia e ai miei amici annunciando loro che Andrea Bharatt è stata ritrovata. Se potessi scrivere qualsiasi cosa volessi, sarei capace di scrivere che Ashanti Riley è di nuovo viva, riportata in vita per rendere visita alla sua nonna, senza nessuna paura.

Invece, trattengo il mio respiro. Invece, ricarico Google Search più volte al giorno. Ogni volta che digito ‘Andrea Bharatt’, Google mi suggerisce di aggiungere la parola ‘ritrovata’ alla mia ricerca, indicando che tutto intorno alla nostre isole gemelle, le persone stanno digitando ‘Andrea Bharatt ritrovata’ con frequenza, con urgenza, con una speranza disperata. Sogno che la nostra speranza collettiva non sia disperata, ma lo è. Si sente che è disperata. Non penso che potrò scrivere una poesia o un saggio o qualsiasi altra cosa che possa aiutare contro questo. Poi mi ricordo che una delle prime funzioni della poesia è la preghiera.

La mia preghiera è semplice.

Ti prego fa che Andrea Bharatt sia al sicuro.

Ti prego fa che Andrea Bharatt sia illesa.

Ti prego fa che Andrea Bharatt venga ritrovata.

Quello che voglio è un mondo dove non possiamo essere uccisi. Voglio un'isola in cui ci svegliamo e prendiamo un taxi con la certezza che non saremo sequestrate, che i nostri cellulari, le nostre carte bancarie e i nostri oggetti personali non saranno ritrovati nelle case dei nostri sequestratori. Vorrei vivere qui e non avere paura. E voglio la stessa cosa per te. Vorrei che potessi smettere di svegliarti alle tre del mattino per guardare dalle finestre del tuo appartamento la strada dove le telecamere di sorveglianza possono solo mostrare alla gente come sei stata aggredita ma non possono aiutarti mentre stai soffrendo. Voglio che tu smetta di serrare le tua chiavi nelle mani come se avessi degli artigli. Voglio tutto questo, che tutte le centinaia di connazionali scomparse, non ti rendano rancorosa e in cerca di vendetta.

Vorrei dirti che ho delle risposte, ma non le ho. Solo poesie, e a volte, ultimamente, nemmeno quelle.

Spero che tu possa dormire bene, profondamente, questa notte quando poggerai la tua testa sul cuscino.

Spero che l'autista del taxi che prenderai domani mattina possa essserti noto, che tu sia al sicuro ad ogni tuo respiro.

Aggiornamento: Il 4 febbraio, la polizia ha confermato che il corpo femminile trovato in un precipizio nelle alture di Aripo, è quello di Andrea Bharatt, 23 anni.

La raccolta di poesie 2017 di Shivanee Ramlochan, Everyone Knows I Am a Haunting, è stata tra i candidati per il Felix Dennis Award 2018 per la migliore prima raccolta.

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