Ucraina e Bielorussia commemorano il 35esimo anniversario del disastro di Chornobyl

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La ruota panoramica di Prypiat, nei pressi della centrale nucleare di Chernobyl. Immagine di Ian Bancroft su Flickr (CC BY 2.0)

Il 26 aprile del 1986, un ordinario test di sicurezza presso la centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina provoca un'esplosione nel quarto reattore, generando un'enorme nuvola di polvere radioattiva che, trasportata verso nord-ovest dalla città di Prypiat [it, come i link successivi salvo diversa indicazione], 150 km a nord di Kiev, si diffonde sull'Ucraina e oltre il confine con la Bielorussia verso altri paesi europei, esponendo centinaia di migliaia — se non milioni — di persone ad alti livelli di invisibili radiazioni.

L'esplosione di Chernobyl e il conseguente fallout radioattivo sono considerati il più grande disastro nucleare nella storia dell'umanità, in termini di perdite e di vittime. Le cause dell'incidente sono a tutt'oggi oggetto di dibattito. Le più citate comprendono errori nella progettazione del reattore e mancanza di consapevolezza del potenziale pericolo da parte del personale. Ma il danno è stato amplificato dal fatto che la portata del disastro è stata tenuta nascosta dalle autorità sovietiche, inclusi i dirigenti dell'impianto e i funzionari statali.

I banali orrori della burocrazia sovietica e gli eroici sforzi dei primi soccorritori hanno recentemente riguadagnato attenzione grazie alla rielaborazione televisiva degli eventi nella premiata miniserie del 2019 Chernobyl, creata e scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck.

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Un edificio vuoto e abbandonato di Prypiat, vicino a Chernobyl. Immagine di Wendelin Jacober su Flickr (CC0 1.0, public domain).

Quest'anno, in Ucraina, Bielorussia e altri paesi, ricorrono le commemorazioni del 35° anniversario del disastro. Per il mondo, la storia di Chernobyl è il simbolo della fragilità del nostro ambiente e della minaccia rappresentata dall'attività umana. Ma per innumerevoli cittadini ucraini e bielorussi resta una tragedia personale, fatta di perdita di persone care, famiglie sfollate, vite rovinate e salute persa. Comprensibilmente, gli eventi commemorativi nella zona hanno preso anche una dimensione personale.

La veglia notturna di Prypiat

Oggi Prypiat è ancora una città fantasma. I suoi edifici, un tempo dimora di circa 50.000 persone, restano vuoti e invasi dalla vegetazione. La Zona di Alienazione di Chernobyl, negli anni, è stata frequentata dai cosiddetti “turisti del disastro”, prima clandestinamente e in seguito con la benedizione delle autorità; gli animali selvatici vagano liberamente per le strade, ma altri segni di vita sono rari. Nel 2017, alcuni polacchi avventurosi hanno marcato il 31° anniversario della catastrofe con un atto simbolico: utilizzando dei generatori, hanno ridato corrente ad alcuni edifici di Prypiat, illuminando la città abbandonata per la prima volta dopo più di trent'anni.

Quest'anno, attivisti e artisti locali hanno organizzato a Prypiat l'evento artistico [ru] Chornobyl.35. La veglia notturna alla vigilia dell'anniversario è stata affiancata da una mostra fotografica installata nella piazza centrale della città, accompagnata da musica dal vivo, letture di poesie e da uno spettacolo di luci.  Alcuni esponenti del progetto di musica e poesia “Euterpa” hanno letto le opere di diversi poeti di Chernobyl al suono di melodie improvvisate utilizzando PRIPYAT Pianos [en], uno strumento virtuale progettato dal compositore Volodymyr Savin basato sulle registrazioni dei suoni di vecchi pianoforti abbandonati ritrovati nell'area di Prypiat [ru]:

L'evento artistico Chornobyl.35 si è tenuto nella notte tra il 25 e il 26 aprile – in occasione del raduno per onorare la memoria dei primi soccorritori dell'incidente alla centrale nucleare di Chernobyl. I partecipanti hanno acceso 35 candele – una per ogni anno che è trascorso dal momento dell'esplosione.

Oleksandr Syrota, uno degli organizzatori della veglia, ex residente a Prypiat e capo del Consiglio Cittadino dell'Agenzia Statale per la Gestione della Zona di Alienazione, ha scritto [ru] su Facebook:

Вже кілька років поспіль ми збираємося у м. Прип'ять в ніч проти 26 квітня, щоби вшанувати пам`ять тих, хто віддав свої життя та здоров`я, покинув рідний дім та все, що було йому дорогим, через аварію на Чорнобильській АЕС.

Da molti anni ormai, ci riuniamo a Prypiat nella notte che precede il 26 aprile per onorare la memoria di coloro che diedero la vita e persero la salute, lasciarono le loro case e tutto ciò che avevano di più caro a causa del disastro di Chernobyl.

Storie di Chernobyl

Altri in Ucraina hanno documentato le ripercussioni dell'incidente nucleare rendendo conto dell'impatto sul benessere mentale e la salute [en] di migliaia di persone, ma anche riconoscendo l'influenza che gli eventi di Chernobyl hanno avuto sul fiorente movimento ambientalista ucraino. Nashi.30 [ru] è un progetto di documentario multimediale dedicato al 30° anniversario dell'indipendenza dell'Ucraina, prodotto dalla TV pubblica ucraina insieme all'anglo-ucraino Public Interest Journalism Lab [ru]. Il secondo episodio è incentrato su Chernobyl: una raccolta di cronache e interviste scritte, un podcast e un documentario rivelano in che modo la notizia del disastro, deliberatamente ritardata dalle autorità sovietiche e nascosta per giorni, abbia generato la mobilitazione dei cittadini attorno alla causa della giustizia ambientale [ru]:

35 anni fa accadde il disastro della centrale nucleare di Chernobyl. La tragedia ha reso gli ucraini più consapevoli della sicurezza ecologica e ha ispirato le prime proteste ambientaliste.

Guarda il secondo episodio di #NASHI30 per vedere come gli Ucraini si sono uniti per proteggere le loro famiglie dalla minaccia invisibile:

In Bielorussia, i cui territori al confine con l'Ukraina sono stati tra le aree maggiormente colpite dal vento radioattivo, e dove i cittadini continuano a protestare contro le controverse elezioni e la conseguente repressione da parte del governo, i manifestanti hanno cambiato il caratteristico abbigliamento bianco e rosso per vestirsi di nero e giallo, a rimarcare il tragico anniversario di Chernobyl [ru]:

Le donne, che di solito percorrono la città vestite di bianco e rosso, hanno cambiato il colore dei loro abiti e ombrelli in segno di lutto per le vittime della catstrofe nucleare di Chernobyl. Hanno camminato nella capitale lungo l'edificio in cui i residenti di Chernobyl e i liquidatori dell'incidente sono stati trasferiti.

Una zona di alienazione può diventare patrimonio dell'umanità?

A dispetto dell’oscura storia e del cupo presente del sito di Chernobyl e dei suoi dintorni, l'Ucraina sta cercando dei modi per rigenerare la zona e sfruttare al meglio la sua iconicità. Secondo un recente report [en] Reuters, il governo ucraino ha iniziato a lavorare in modo da poter presto richiedere che Chernobyl e Prypiat vengano dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. La speranza è che un tale status riconosciuto dall'ente culturale, scientifico ed educativo delle Nazioni Unite possa potenzialmente portare più fondi e più turisti nella Zona di Alienazione.

Come ha detto [en] a Reuters il ministro della cultura ucraino Oleksandr Tkachenko,

We believe that putting Chernobyl on the UNESCO heritage list is a first and important step towards having this great place as a unique destination of interest for the whole of mankind. The importance of the Chernobyl zone lays far beyond Ukraine’s borders… It is not only about commemoration, but also history and people’s rights.

Riteniamo che inserire Chernobyl nella lista dei siti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO è un primo e importante passo per rendere questo celebre luogo una meta di interesse unica per tutto il genere umano. L'importanza dell'area di Chernobyl va ben al di là dei confini ucraini… Non si tratta solo di commemorazione, ma anche di storia e di diritti delle persone.

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