Il 12 giugno 2021 marca il secondo anniversario delle proteste di Hong Kong contro la legge sull'estradizione in Cina [it]. Gli hongkonghesi all'estero si sono radunati in oltre 52 città in tutto il mondo per promuovere la liberazione della città mentre quelli che hanno scelto di rimanere a Hong Kong giurano che continueranno a resistere.
Dopo che un milione di persone si sono radunate il 9 giugno del 2019, la polizia di Hong Kong ha lanciato bombe lacrimogene ai protestanti pacifici che si stavano radunando fuori dal Consiglio Legislativo il 12 giugno. L'azione repressiva ha trasformato la protesta esclusivamente contro l'emendamento della legge sull'estradizione in un movimento cittadino che chiedeva un governo democratico e responsabile. La proposta di legge avrebbe autorizzato Hong Kong a estradare sospetti criminali verso la Cina continentale per il processo.
Durante l'ultimo anno, le autorità di Hong Kong hanno usato le misure di controllo della pandemia come una scusa per vietare raduni pubblici. Inoltre, molti rappresentanti della società civile erano già in prigione o in arresto per il loro coinvolgimento nelle proteste del 2019 o nelle elezioni primarie [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] del campo pan-democratico nel 2020. A causa di ciò, non ci sono stati grandi raduni a Hong Kong per commemorare il movimento del popolo.
Al contrario, gli hongkonghesi all'estero hanno organizzato [zh] comizi e raduni in 52 città in tutto il mondo per protestare contro l'oppressione politica di Pechino a Hong Kong:
There are marches & rallies on the 2nd anniversary of #June12thProtest in many major cities all around the world except in #Hongkong herself. These are from Shinjuku Japan today: pic.twitter.com/OAy6CfTktZ
— Studio Incendo (@studioincendo) June 12, 2021
Ci sono marce e comizi in occasione del secondo anniversario delle proteste del 12 giugno in molte grandi città in tutto il mondo tranne che a Hong Kong. Queste immagini sono prese dal Shinkju Japan di oggi.
La politicizzazione delle comunità della diaspora di Hong Kong
Questa continua repressione del dissenso e oppressione della libertà nella città ha causato un'ondata di immigrazione di massa mentre alcuni hongkonghesi cercano altre comunità da chiamare casa. Oltre agli esuli politici, la maggior parte di quelli che hanno deciso di andarsene sono famiglie borghesi che vogliono che i loro figli crescano in democrazie dove c'è la libertà di espressione.
Nel terzo quarto del 2020, l'Autorità per i Regimi di Previdenza Obbligatoria ha ricevuto 8,100 richieste [broken link] di prelievo anticipato dei fondi pensione da cittadini che dichiaravano di “lasciare la città permanentemente”.
A causa della diminuzione della libertà a Hong Kong, il 31 gennaio 2021, il Regno Unito ha introdotto un programma visti per Cittadini Britannici (all'Estero) che consente ai cittadini di Hong Kong di emigrare nel Regno Unito. In tre mesi, il Regno Unito ha ricevuto più di 34,000 richieste individuali nell'ambito del programma.
Il programma visti CBE può coinvolgere fino a 5.4 milioni di hongkonghesi sulla popolazione totale di 7.5 milioni incluse le persone a carico degli individui idonei — chi era residente permanente a Hong Kong prima del 1 luglio 1997, quando Hong Kong fu ceduto alla Cina.
Anche il governo canadese ha introdotto un programma visti per studenti speciale e un permesso di lavoro di tre anni per gli hongkonghesi che vogliono stabilirsi nel paese dopo l'emanazione della Legge sulla Sicurezza Nazionale.
La maggioranza degli hongkonghesi all'estero erano moderati o conservatori dal punto di vista politico. Tuttavia, studiosi di scienze politiche, come Simon Shen, anticipano che l'attuale esodo di massa causato dall'imposizione di Pechino della Legge sulla Sicurezza Nazionale a Hong Kong politicizzerà le comunità di hongkonghesi all'estero che potrebbero protestare per la libertà della città.
Thousands rallied in London marks the 2nd anniversary of #HongKongProtests
When a family which has just moved from HK to the UK saw “Liberate Hong Kong” flags flying in the air, the tears welled up in their eyes.
“So sad that we can only see these in another country.” pic.twitter.com/2xLJSqL1tg
— Chloe Leung (@chloeleungys) June 12, 2021
Migliaia si sono riuniti a Londra per il secondo anniversario delle proteste di Hong Kong. Quando una famiglia che si è appena trasferita da Hong Kong al Regno Unito ha visto bandiere con “Liberate Hong Kong” sventolare, gli sono venute le lacrime agli occhi. “Che peccato che possiamo vedere ciò solamente in un altro paese”.
#Quelli-che-rimangono
Allo stesso tempo, nonostante il duro clima politico, una grande parte di hongkonghesi pro-democrazia stanno scegliendo di rimanere nella città.
Il 12 giugno, l'Apple Daily News di Hong Kong ha pubblicato [broken link] una pubblicità in prima pagina che invitava gli hongkonghesi pro-democrazia che hanno deciso di rimanere in città a parlare dei loro piani sui social media con l'hashtag #Quelli-che-rimangono (#留下來的人).
La pubblicità è un grande disegno in cui una persona vestita di nero tiene in mano un ombrello giallo in una città in rovina. Sia i vestiti neri che l'ombrello giallo sono simboli del movimento pro-democrazia di Hong Kong. Il titolo “Io rimarrò in Hong Kong e continuerò a….”, invita i lettori a finire la frase.
Molti di quelli che sono stati importunati politicamente o perseguiti hanno comunque scelto di rimanere. Raymond Yeung, un insegnante di scuola elementare che è stato accecato da un presunto proiettile della polizia durante le proteste del 2019 è tra quelli che si rifiutano di andarsene. Nonostante sia stato importunato da sostenitori pro-Pechino e abbia perso il suo lavoro di insegnante, ha postato il disegno politico sulla sua pagina Facebook e ha scritto [zh]:
政治與司法制度崩壞,我們更要堅守信念,在生活各處行公義、揚善抑惡,做好自己、做一個良好的香港人。
Siccome il sistema politico e di giustizia è crollato, dobbiamo attenerci ai nostri principi. Fate la cosa giusta, difendete la giustizia, sostenete il bene. Siate sinceri con voi stessi e siate degli hongkonghesi modello.
L'avvocato per i diritti umani e attivista Chow Hang Tung, che è stata arrestata per aver rivelato il suo piano di commemorare Tiananmen il 4 giugno a Victor Park ha detto [zh]:
「我會留喺香港,繼續做自己」#留下來的人
最近有好些人說我勇敢什麼的,我總是有點愧不敢當。因為我只是在做自己一直會做的事,說真心想說的話。
只是真誠地做自己,竟也變成值得稱頌的事,這多麼可悲。在這個不正常的時代,或許繼續做自己,不讓自己被環境扭曲,就是每個人都可以做的最重要的小事吧 pic.twitter.com/jXfdPkpuYH— Hang Tung Chow 鄒幸彤 (@zouxingtong) June 12, 2021
Rimarrò a Hong Kong e continuerò a essere me stessa. #Quelli-che-rimangono. Di recente, molte persone hanno commentato che sono stata coraggiosa a fare le cose che ho fatto. Io non sono d'accordo. Sto solo facendo quello che ho sempre fatto. Voglio solo essere me stessa e dire quello che voglio dire. Essere fedeli a se stessi è degno di lode adesso. È patetico. In questo periodo anormale, essere sinceri con se stessi e non lasciarsi stravolgere dall'ambiente è probabilmente l'attività più importante che tutti noi possiamo fare.
Chow è stata anche accusata di aver incitato e partecipato alla veglia del 4 giugno nel 2020 insieme a due dozzine di altri attivisti. L'udienza è stata fissata [broken link] per il 1 novembre 2021.
Gli attivisti che sono adesso in prigione hanno chiesto ai loro amici di diffondere i loro messaggi tramite Facebook.
Figo Chan, coordinatore del Fronte Civile per i Diritti Umani che sta scontando una pena detentiva di 18 mesi per aver organizzato un'assemblea non autorizzata nel 2019, ha detto che rimarrà e continuerà a resistere.
Lester Shum, un leader studentesco delle proteste pro-democrazia del 2014 che sta scontando una pena detentiva di sei mesi per aver partecipato a un'assemblea illegale nel 2020 e sta aspettando un processo di sovversione per aver partecipato alle primarie democratiche nel 2020, ha detto [zh] che rimarrà e sarà sempre una persona onesta.
Avery Ng, il presidente della Lega dei Socialdemocratici, che sta scontando una pena detentiva di 14 mesi per aver partecipato a un'assemblea non autorizzata nel 2019, ha giurato che continuerà a lottare contro la dittatura [zh].