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Governo australiano “muto” riguardo un piano per la crisi climatica più ambizioso

Categorie: Oceania, Australia, Regno Unito (GB), U.S.A., Ambiente, Citizen Media, Economia & Business, Politica, Relazioni internazionali, Tecnologia
School climate rally Brisbane March 2019 [1]

Manifestazione scolastica contro il cambiamento climatico, Brisbane, Marzo 2019 – Photo courtesy Flickr user School Strike 4 Climate Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0) [2]

Il governo australiano continua a subire pressioni crescenti, sia a livello locale che internazionale, a causa della sua posizione debole sulle misure contro il cambiamento climatico. Lo scorso 22 aprile, al Leaders’ Summit on Climate organizzato dal presidente americano Joe Biden, Sydney non ha innalzato il suo modesto obiettivo [3] [en, come tutti i link successivi salvo diversa indicazione] di diminuire le proprie emissioni del 26-28% rispetto al 2005 prima del 2030, come stabilito nell’Accordo di Parigi [4] [it].

L'ONG australiana Climate Council è stata tra i primi a criticare [5] il contributo al summit del primo ministro australiano Scott Morrison:

…Australia stands on its own as being particularly out of step.

Alone among more than a hundred nations, Australia has no target for reaching net zero emissions.

…l'Australia risalta in quanto particolarmente fuori fase.

Fra oltre cento nazioni, l'Australia è l'unica a non avere l'obiettivo di azzerare le proprie emissioni nette.

Per molti australiani non è stata una grande sorpresa. Qualche giorno prima del convegno online, Morrison aveva attaccato chi voleva misure più strette. I suoi commenti erano chiaramente diretti contro i cosiddetti “greenies”, un termine che fa riferimento a un'idea grossolana e semplicistica degli australiani che risiedono in aree urbane e hanno a cuore l'ambiente, contrapponendoli ai membri delle comunità rurali e minerarie. Le dichiarazioni di Morrison sono state viste come un tentativo deliberato di creare divisioni, e hanno infervorato i suoi detrattori sui social:

Morrison attacca “bar, ricevimenti e wine bar” del centro città nella conversazione sul cambiamento climatico… Basta cercare di dividerci per controllarci @ScottMorrisonMP. Siamo tutti nella stessa barca. Dobbiamo prenderci cura di tutti i futuri lavoratori e tutte le future generazioni

“Non arriveremo allo zero netto nei locali, ricevimenti e wine bar del centro città”, ha detto Morrison durante un ricevimento con vino in un hotel del centro città ??‍♂️ Non risolveremo questo problema con la strumentalizzazione, la mancanza di obiettivi, delle vaghe promesse tecnologiche e nessun piano!

Il governo Biden e altre nazioni hanno detto chiaramente che Paesi come l'Australia saranno ritenuti responsabili [11] per la loro indolenza.

L'intervento di Morrison al summit ha avuto un'inizio infelice: il suo microfono era silenziato. Molti commentatori hanno trovato appropriato questo inconveniente. Sul sito The Conversation [12], che raccoglie i pareri di esperti da varie università nel mondo, i ricercatori ambientali Lesley Hughes e Will Steffen hanno definito “deprimente” l'intervento di Morrison:

…sadly for Australians, the summit revealed the clear contrast in climate policy leadership between Morrison and his international peers.

…purtroppo per gli australiani, il summit ha evidenziato il chiaro contrasto nella linea di condotta sul clima tra Morrison e i suoi colleghi internazionali.

Un altro ad affrontare il tema è stato [13] il professore di economia australiano John Quiggin:

In place of the approaches adopted elsewhere, the Morrison government is betting heavily on alternatives that have failed previous tests, such as carbon capture and storage. And it’s blatantly ignoring internationally proven technology, such as electric vehicles.

The government could have followed the lead of our international peers and backed Australia’s clean energy sector to create jobs and stimulate the post-pandemic economy. Instead, it’s sending the nation on a fool’s errand.

Al posto dei metodi adottati altrove, il governo Morrison sta puntando fortemente su alternative che hanno fallito in passato, come la cattura e stoccaggio del carbonio. Inoltre, sta palesemente ignorando tecnologie la cui efficacia è stata dimostrata a livello internazionale, come i veicoli elettrici.

Il governo avrebbe potuto seguire l'esempio dei nostri colleghi internazionali sostenendo il settore dell'energia pulita, il che avrebbe creato posti di lavoro e stimolato l'economia. Invece sta assegnando alla nazione un compito inutile.

Sui social media, in molti hanno deriso il discorso di Morrison. Lo studio legale Marque Lawyers ha twittato:

Cosa sta dicendo qui? Chissà, ma è strepitoso.

L'immagine nel tweet contiene un estratto dall'intervento di Morrison al summit. Tradotto: “Rimanere in prima linea, sono cose che conosciamo bene, conosciamo bene gli impegni per il raggiungimento di quegli impegni che alla fine è ciò che importa in fin dei conti. Australia, abbiamo un piano.”

La condotta politica sul cambiamento climatico è oggetto di controversie [16] ormai dai primi anni duemila. Molti osservatori ritengono improbabile che gli obiettivi attuali possano essere raggiunti senza l'adozione di ulteriori misure. Tra questi osservatori, Climate Action Tracker [17]:

According to our analysis, Australia will need to implement additional policies to reach its 2030 target, even with the expected emissions reductions resulting from the COVID-19 pandemic.

Secondo la nostra analisi, l'Australia dovrà varare ulteriori provvedimenti per raggiungere gli obiettivi che si è prefissata per il 2030, anche tenendo conto della riduzione di emissioni causata dalla pandemia della COVID-19.

Il nuovo bilancio federale, annunciato dal governo Morrison l'11 maggio 2021, ha stroncato ogni speranza di ulteriori investimenti nell'ambito del clima. I fondi allocati a energia rinnovabile, veicoli elettrici o progetti ambientali di carattere generale sono scarsi [18], e il bilancio contiene pochi progetti “verdi” per la ripresa economica dopo la pandemia.

Il governo rimane fedele alla cosiddetta ripresa “a gas” [19], con sussidi agli emettitori di combustibili fossili, tanto che ha annunciato l'allocazione di fondi per una nuova centrale termoelettrica [19] quando l'Agenzia Internazionale dell'Energia aveva raccomandato giusto il giorno prima di smettere di investire [20] nei progetti basati su carbone o gas naturale.

I fondi pensione australiani hanno esortato la comunità affaristica e i consumatori a esigere azioni più incisive:

I grandi fondi australiani voteranno contro la decisione dei direttori d'azienda di ignorare la crisi climatica [L'attivismo può avere un grande potere: lo si può fare votando alle elezioni, votando alle riunioni di azionisti e del consiglio di amministrazione, e ogni giorno attraverso i prodotti che compriamo]

L'eminente opinionista di finanza Alan Kohler ha trovato altri colpevoli [23] oltre al Primo Ministro:

It’s not entirely Scott Morrison’s fault that he managed to look like a dissembling idiot at President Joe Biden’s leader’s summit on climate change last week.

…Those people who actually know what’s going on have allowed themselves to be intimidated by Rupert and Lachlan Murdoch and their bullies, who in turn have been collaborators in the crime of the century.

That the fossil fuel industry managed to turn global warming into a political issue – Left saying it’s happening, Right saying it’s not – might have been tactically brilliant, but it was also a vast global crime.

La scorsa settimana, Scott Morrison ha fatto la figura dell'idiota e del bugiardo al summit del presidente Joe Biden sul cambiamento climatico, ma la colpa non è del tutto sua

.…Le persone che sanno cosa sta succedendo davvero si sono lasciati intimidire da Rupert e Lachlan Murdoch e i loro bulli, che a loro volta sono stati complici nel crimine del secolo.

Che l'industria dei combustibili fossili sia riuscita a trasformare il riscaldamento globale in un problema politico – la sinistra dice che è vero, la destra dice di no – è forse stata una brillante mossa tattica, ma è stato anche un crimine a livello globale.

Una parte della gioventù australiana non è rassegnata al silenzio, e sta passando all'azione diretta. La AYCC [24], Coalizione Australiana dei Giovani per il Clima, ha inviato un chiaro messaggio fuori dall'edificio del Parlamento, la sera dell'annuncio del nuovo bilancio:

Stasera abbiamo inviato un chiaro messaggio dicendo al nostro governo di #InvestireNelNostroFuturoNonNelGas sovvenzionando i progetti per il clima e le nostre comunità. Ma @JoshFrydenberg e @ScottMorrisonMP pensano prima ai loro amici dei carburanti fossili.

Gli attivisti studenteschi School Strike 4 Climate (SS4C [31]) sono in prima linea nell'attivismo dei giovani. Hanno organizzato una giornata di proteste in tutta la nazione per venerdì 21 maggio 2021:

Insieme siamo forti. Ci vediamo il #21maggio.

Ci sono molte altre voci nella campagna per cambiare la linea di condotta del governo. Il think tank politico Australia Institute [35] ha allestito un webinar a cui ha partecipato Nigel Topping, rappresentante delle Nazioni Unite nell'iniziativa UN Climate Action Champions:

L'Australia è *l'unica* a non avere un piano ben definito per il clima 

- UN High Level Climate Action Champion per il Regno Unito @topnigel nel webinar di @TheAusInstitute di ieri

In molti sperano che il governo porterà obiettivi più ambiziosi alla Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP26 [42]), che si terrà a novembre del 2021 a Glasgow. Tra di loro, il primo ministro inglese Boris Johnson:

Boris Johnson e Scott Morrison hanno parlato al telefono. Ecco la versione di Downing Street della conversazione…

Il messaggio [42] è ben chiaro:

‘The Prime Minister emphasised the importance of all countries setting ambitious targets to cut carbon emissions, and encouraged Australia to commit to reaching Net Zero by 2050 which will deliver clean jobs and economic growth.’

Il Primo Ministro ha evidenziato quanto è importante che tutti i Paesi stabiliscano obiettivi ambiziosi per tagliare le emissioni di carbonio, e ha incoraggiato l'Australia a prefiggersi di azzerare le emissioni nette prima del 2050, cosa che porterà posti di lavoro sostenibili e crescita economica.