Cuba: “Non abbiamo leader”

Jóvenes cubanos (Foto: El Microwave)

Giovani cubani (Foto presa da El Microwave)

In un commovente post [es, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], Rafael González, autore del blog El Microwave, chiede: “C'è qualcuno di noi disposto a sacrificare il proprio tempo, la propria reputazione, fortuna e stabilità emotiva in favore di un improbabile cambiamento della situazione a Cuba?”

L'autore si basa sui molteplici problemi che l'attuale società cubana non riesce ancora a risolvere.

 El basurero recoge los desechos cómo y cuándo le parece; que el médico tiene –conscientemente o no– instaurada la cultura del regalo como método de sobrevivencia; que el abogado solo está buscando cómo extraerle algunos pesos de más al cliente; que a los comerciantes no les basta con lucrar irracionalmente sino que encima pretende –y logra– robarte en la mercancía; que los maestros han confundido, en el mejor de los casos, la instrucción con la cultura, cuando no han llegado a sucesos como el de Waterpre.

Il netturbino raccoglie i rifiuti come e quando gli pare; il medico ha – consapevolmente o meno – instaurato la cultura del regalo come metodo di sopravvivenza; l'avvocato cerca solo di sottrarre qualche soldo in più al cliente; ai commercianti non basta lucrare irragionevolmente, ma perlopiù pretendono – e riescono – a derubarti con la merce, gli insegnanti hanno confuso, nel migliore dei casi, l'istruzione con la cultura, quando eventi come quello di Waterpre non sono nemmeno emersi.

“Cosa ci resta con una simile prospettiva?”, chiede l'autore.

Al periodismo –periodistas mediante– le queda recuperar su responsabilidad social como bien público que es, y a la sociedad en general reasumir esa condición ética que –dicen– atraviesa nuestra historia y explota de tanto en tanto.

Al giornalismo – attraverso i giornalisti – resta da recuperare la propria responsabilità sociale essendo bene pubblico, e alla società in generale riprendere quella condizione etica che – si dice – attraversa la nostra storia ed esplode di tanto in tanto.

“E perché, se ci sono tante insoddisfazioni e tanti percepiscono il problema e le  possibili cause non cambia nulla?”, chiede nuovamente.

No tenemos líderes (…) el no tener líderes es fatal para cualquier proceso de transformación social, por más inquietudes ciudadanas que hayan.

Non abbiamo leader (…) non avere leader è fatale per qualsiasi processo di trasformazione sociale, per quanto i cittadini si preoccupino.

Dai commenti, Disamis Arcia evidenzia:

No puede evitar preguntarte si entonces tiene que existir primero un líder para que la gente se mueva, o si la indiferencia esta que padecemos in extensus no tiene causas más jodidas que la inexistencia de liderazgo.

Non puoi fare a meno di chiederti se ci deve essere per forza un leader affinché la gente si muova, o se l'indifferenza che soffriamo in extensus non derivi che dalla dannata inesistenza della leadership.

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