Giovane attivista lotta per l'uguaglianza di genere e la democrazia in Thailandia

Bangkok: Mimi (in centro nella foto) in occasione della parata del Pride di novembre 2020. Foto e didascalia del Prachatai. Utilizzate con permesso

La versione originale [en, come tutti i link successivi salvo diversa indicazione] di questo articolo è stata pubblicata dal Prachatai, un sito di notizie indipendente della Thailandia. Le interviste sono state condotte da Rattanaporn Khamenkit e Natthaphon Panudomlak e l'articolo è stato scritto da Anna Lawtanatrakul. A seguito di un accordo di condivisione dei contenuti, questa versione modificata viene ripubblicata da Global Voices.

Il 25 ottobre 2020, in seguito a un discorso tenuto in occasione di una protesta all'intersezione di Ratchaprasong, Mimi, attivista diciassettenne per la parità di genere, è stata accusata di violazione del decreto legge e della legge sulle riunioni pubbliche.

Ex membro del Feminist’s Liberation Front (Fronte di liberazione femminile), il gruppo di attivisti per l'uguaglianza di genere, e uno dei creatori della versione thailandese dell'inno femminista “Lo stupratore sei tu” (“A Rapist in Your Path”), Mimi ora gestisce le pagine Twitter e Instagram di Feminist FooFoo, che pubblicano contenuti sull'uguaglianza di genere.

Mimi (che usa i pronomi they/them) si è raccontata al Prachatai, descrivendo il suo approccio all’attivismo, la vita dopo aver affrontato le accuse per espressione politica e spiegando quanto sia importante l'uguaglianza di genere per il movimento pro-democrazia.

Primi passi

Mimi ha raccontato che, durante l'infanzia, aveva appreso dai genitori cosa significasse il termine democrazia, ma che ha iniziato a partecipare ad attività politiche solo dopo aver saputo della scomparsa dell'attivista thailandese in esilio, Wanchalearm Satsaksit, che il 4 giugno 2020 è stato sequestrato dal suo appartamento a Phnom Penh e, a più di un anno di distanza, non è ancora stato ritrovato.

La scomparsa di Wanchalearm ha innescato un'ondata di proteste contro le sparizioni forzate, che, a partire dal luglio 2020, è diventata una delle questioni centrali del movimento pro-democrazia. Mimi era una dei giovani che in quel momento sentiva il bisogno di fare qualcosa.

Sebbene alcuni sostengano l'inutilità delle proteste dei giovani, Mimi crede che sia un bene che questi ultimi prendano una posizione, perché è un modo per dire che anche loro hanno diritti e una voce. L'attivista afferma che, spesso, i giovani vengono esclusi dal processo decisionale e viene impedito loro di parlare delle questioni che li riguardano.

I feel that, if we are all people, we shouldn’t judge other people’s experiences through our own experience. When adults say that they know better, I think that’s insulting. It diminishes our demands and diminishes our values. I think that, even if they are in kindergarten or in primary school, they have the same right to complain that they are tired. They have the right to say that their quality of life is not good.

Io credo che, se siamo tutti persone, non dovremmo giudicare le esperienze degli altri attraverso la nostra esperienza. Penso che sia offensivo quando gli adulti sostengono di saperne di più. In questo modo, sia le nostre richieste che i nostri valori vengono sminuiti. Secondo me, anche chi va all'asilo o alle elementari ha lo stesso diritto di lamentarsi per essere stanco. Ha il diritto di dire che la qualità della propria vita non è buona.

Il lavoro con il Feminist’s Liberation Front e con il Free Queer and Non-binary group (gruppo Free Queer e Non binari), costituisce il primo approccio all'attivismo per Mimi. Mimi fa anche parte di coloro che hanno creato la versione thailandese dell'inno femminista cileno “Lo stupratore sei tu” (Un Violador en Tu Camino [it]).

Il 7 novembre 2020, durante la parata del Pride [it] a Bangkok, si è assistito alla prima interpretazione thailandese di “Lo stupratore sei tu”. La sfilata era stata organizzata dai due gruppi di attivisti per la parità di genere: il Feminist’s Liberation Front, allora noto come Women for Freedom and Democracy (Donne per la Libertà e la Democrazia) e il Seri Toey Plus. I testi sono stati successivamente modificati e utilizzati in altre proteste per parlare di questioni sociali, inclusi il diritto all'aborto, la libertà di espressione, il processo giudiziario e le violazioni dei diritti umani nelle scuole.

Mimi, che ora gestisce le pagine Twitter e Instagram di Feminist FooFoo, che pubblicano contenuti sulla parità di genere e sui diritti LGBTQ, ha affermato che continuerà a portare avanti la campagna volta a promuovere l'uguaglianza di genere.

La vita dopo un'accusa di violazione del decreto legge

Mimi sta affrontando l'accusa per aver violato il decreto legge e la legge sulle riunioni pubbliche, mossa nei suoi confronti dopo aver tenuto, il 25 ottobre 2020 all'intersezione di Ratchaprasong, un discorso sulla giustizia di genere e aver criticato il processo giudiziario.

Inizialmente, il 13 gennaio 2021, la questura di Lumpini riteneva che l'oratore fosse lo studente attivista Patsaravalee Tanakitvibulpon, ma, successivamente, si è scoperto che si trattava di Mimi ed è subito stata mossa un'accusa nei suoi confronti.

Mimi afferma che, attraverso la propria esperienza con la polizia e nel carcere minorile, ha compreso che i funzionari statali non hanno idea di come gestire le accuse contro un minore e non hanno sensibilità di genere.

As soon as they saw me, they immediately marked me down as ‘Miss,’ even though I might identify as Mx, or as someone who isn’t a Miss or Mister. I identify as non-binary, but they didn’t care about my gender identity, and what was so shocking to me was that they have never heard of LGBT.

The juvenile detention centre lacks understanding in so many issues. They lack understanding in the issues we’re talking about. They didn’t understand what feminists are. They didn’t understand what LGBT is. I don’t expect that everyone must know about these issues, because most people who know about these issues are people who have the right to access education, but at least I think that the juvenile detention centre, which works with young people, I think they should know.

Appena mi hanno visto, mi hanno immediatamente segnato come “Signorina”, anche se potrei identificarmi come Sig., o come qualcuno che non è né Signorina né Signore. Mi identifico come non binario, ma a loro non importava della mia identità di genere, e, ancor più scioccante per me, è che non avevano mai sentito parlare di LGBT.

Il centro di detenzione giovanile non comprende molte questioni. Non conoscono i problemi di cui stiamo parlando. Non hanno capito cosa sono le femministe. Non hanno capito cosa sia l'LGBT. Non mi aspetto che tutti debbano, per forza, conoscere questi temi, perché la maggior parte di chi li conosce sono persone che hanno il diritto di accesso all'istruzione, ma penso che almeno il centro di detenzione minorile, che lavora con i giovani, dovrebbe avere più conoscenze al riguardo.

Mimi ha affermato che il processo legale ha richiesto molto tempo, per via degli incontri con gli avvocati e il recarsi alla polizia. Spesso vengono saltate le lezioni e la gestione del proprio tempo risulta impossibile. Non solo, a scuola aleggiava anche un clima di insicurezza; anche se non si è verificata alcuna molestia, vi è la preoccupazione per come si è visti e cosa gli altri potrebbero dire.

Il caso di Mimi è ancora in fase di elaborazione da parte del pubblico ministero e le formalità sono già state rinviate due volte.

Mimi (in foto, la seconda da destra) assieme ad altri attivisti davanti alla questura di Lumpini. Foto e didascalia del Prachatai.

Nessuno deve essere lasciato indietro

Per Mimi, benché il movimento femminista sia iniziato con donne che rivendicavano il diritto al voto o al lavoro e spesso dovevano prendersi cura della casa e diventare madri, l'attuale movimento femminista reclama giustizia per tutti, non solo per coloro a cui è stato assegnato il genere femminile alla nascita. Il movimento femminista si concentra anche sull'andare oltre il binarismo di genere e sulla crescente diversità. Mimi sta anche cercando di comprendere il concetto di femminismo intersezionale, che ritiene significhi che l'oppressione sia dovuta non solo al genere, ma anche ad altri fattori come la classe sociale o le convinzioni politiche.

I think everyone should be a feminist, because if it’s a true democracy, the people should be supreme, and every person should be equal, no matter their gender or class. I think that the democracy I dream of is not just about everyone having equal rights, but I think that, regardless of your gender background, your family background, or your mental background, you should be treated equally.

Penso che tutti dovrebbero essere femministi, perché se si tratta di una vera democrazia, il popolo dovrebbe essere supremo e ogni persona dovrebbe essere uguale, indipendentemente dal genere o dalla classe. La democrazia che sogno non riguarda solo l'uguaglianza di diritti per chiunque, ma anche un egual trattamento per le persone, indipendentemente dal proprio background di genere, familiare o mentale.

Mimi ha affermato che un altro punto critico del movimento femminista è lo smantellamento della struttura patriarcale della società, che, a suo dire, non è compito facile.

I think we won’t be rid of [patriarchy] so easily, because it’s been around for a thousand years. Democracy has only been around for a hundred years. I think that even though we get to have the vote and have democracy, I think we still won’t be able to destroy patriarchal culture, so we have to continue complaining about what we feel is injustice.

Penso che non ce ne libereremo [del patriarcato] così facilmente, perché esiste da migliaia di anni. La democrazia, invece, esiste solo da un centinaio di anni. Penso che anche se avremo il voto e la democrazia, non saremo ancora in grado di distruggere la cultura patriarcale, quindi dobbiamo continuare a protestare contro ciò che riteniamo sia un'ingiustizia.

Mimi vorrebbe vedere una società che si preoccupi del benessere fisico, emotivo e spirituale, che consenta alle persone di vivere felici nella società. Una società priva di discriminazioni, che comprenda la diversità, sia essa relativa all'identità di genere, all'espressione di genere o all'orientamento sessuale.

In our society right now, there is the binary framework. There is a male frame and a female frame, which are the frames within the framework, but I think that’s not all there is. Men are not the first gender, women are not the second gender, and LGBT are not the third gender. Everyone is a gender, no matter how you identify,” Mimi said.

To be free from discrimination, I think that is human right.

In questo momento, nella nostra società, vige il sistema binario in cui si riconoscono una struttura maschile ed una femminile, ma penso che non ci siano solo queste due. Gli uomini non sono il primo genere, le donne non sono il secondo genere e gli LGBT non sono il terzo genere. Ognuno è un genere, a prescindere da come ti identifichi”, ha affermato Mimi.

Penso che l'essere liberi dalla discriminazione sia un diritto umano.

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