In Vietnam gli arresti di luglio segnano una svolta in peggio

Da sinistra a destra: Le Van Dung, Mai Phan Loi, Dang Dinh Bach e Do Nam Trung. Fonte: The 88 Project

Il seguente articolo [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] è stato originariamente pubblicato sul The 88 Project, un sito d'informazione vietnamita indipendente, e una sua versione più breve è rupubblicata su Global Voices come parte di un accordo di condivisione dei contenuti.

La scorsa settimana, si è verificata un'ondata di arresti in pochi giorni  per la quale si è registrato un aumento netto e improvviso dei provvedimenti contro gli attivisti politici in Vietnam. Gli arresti sono avvenuti nel momento in cui il paese lotta contro l'ultima ondata record di infezioni e morti da COVID-19. Mentre la maggior parte di tali arresti hanno seguito i soliti schemi già visti, due di loro sono piuttosto fuori dall'ordinario. Eccone un veloce riassunto:

Il 30 giugno la polizia ha annunciato l'arresto del blogger Le Van Dung, conosciuto come Le Dung Vova, il quale è riuscito a scappare dalle forze dell'ordine per almeno un mese dopo che queste non sono riuscite ad arrestarlo nella sua abitazione ad Hanoi a inizio mese. La polizia ha affermato di essere riuscita a intercettare Dung Vova e a catturarlo a casa di un amico nel distretto di Ung Hoa, luogo natale del ricercato. Le autorità hanno intrapreso un processo di custodia cautelare per Dung, per cui resterà in isolamento senza poter comunicare con nessuno, incluso un avvocato, per almeno quattro mesi a meno che la polizia non finisca le sue investigazioni.

Dung Vova è un noto attivista che ha parlato ampiamente e per anni di diritti umani e altre questioni sociali in Vietnam. Così come altri blogger, Dung è stato accusato [vi] di “propaganda contro lo Stato” ai sensi dell'Articolo 117 del Codice Penale. Se condannato, potrebbe affrontare una pena detentiva fino a 20 anni.

Inoltre, sempre il 30 giugno, la polizia della provincia di Quang Ngai ha annunciato di aver arrestato tre uomini accusati di “abuso dei social media col fine di intaccare i diritti di Stato”, ai sensi dell'Articolo 331 del Codice Penale. Gli uomini in questione sono Bach Van Hien, 34 anni, Phung Thanh Tuyen, 38 anni e Le Trung Thu, 41 anni. Nessuno di loro è noto ai difensori dei diritti umani in Vietnam. Secondo quanto riportato dalle autorità di Quang Ngai, i tre avrebbero utilizzato i loro profili Facebook per creare e condividere informazioni che “davano una cattiva impressione del governo e violavano gli interessi di altre organizzazioni e individui – inclusi il tribunale, la polizia, l'esercito, la TV vietnaminta e l'Ufficio della Propaganda.” Gli uomini avevano già ricevuto degli avvertimenti a cessare le proprie azioni e desistere, ma tali avvertimenti sono stati ignorati, ragion per cui il loro arresto. Saranno tenuti in isolamento [vi] per due mesi durante la fase di investigazione iniziale.

Il 6 luglio, l'attivista Do Nam Trung è stato arrestato ad Hanoi mentre si dirigeva al posto di lavoro; subito dopo è stato trasferito alla sua provincia natale di Nam Dinh. La polizia della capitale gli ha preso le chiavi ed è entrata in casa sua mentre la sua compagna, Nguyen Thi Anh Tuyet, era a casa. Successivamente lei avrebbe raccontato a RFA quanto accaduto:

This morning while still in bed I heard a dog barking. I went downstairs and saw about 20 men in my living room, some in uniforms some not. … They entered without knocking and proceeded to search all three floors of our house, even my child’s bedroom.

Quella mattina ero ancora a letto e ho sentito un cane abbaiare. Sono scesa e ho visto circa 20 uomini nel mio soggiorno, alcuni in divisa e altri no. […] Sono entrati senza bussare e si sono messi a investigare per tutti e tre i piani della casa, anche in camera di mio figlio.

Gli uomini non le hanno spiegato il perché dell'arresto di Trung; le hanno solo riferito che era stato accusato ai sensi dell'Articolo 117.

Alla sua richiesta, gli agenti le hanno mostrato un mandato d'arresto; Tuyet si è rifiutata di firmare la documentazione dopo che hanno portato via degli oggetti di Trung. La donna ha inoltre affermato che due giorni prima avevano notato che Trung era seguito dai servizi segreti.

L'uomo era già stato arrestato due volte, nel 2011 e nel 2014; questa seconda volta era stato accusato di “abuso dei diritti democratici” ai sensi dell'Articolo 258 del Codice Penale del 1999, e aveva scontato 14 mesi in carcere.

Ma forse gli arresti più sorprendenti e insoliti sono stati quelli di due individui relativamente sconosciuti con nessuna storia di attivismo pro-democrazia alle spalle. Il 2 luglio la polizia ha arrestato il giornalista Mai Phan Loi e l'avvocato Dang Dinh Bach e li ha accusati di “evasione fiscale”, un metodo comune di persecuzione politica per coloro contro i quali il governo non ha una causa forte e chiara.

Loi, cinquantenne, è il fondatore e direttore di un'azienda non profit, il MEC – Center for Media in Educating Community – (il Centro per i Media per l'Istruzione della Comunità) ad Hanoi. Il MEC ha un canale di comunicazione chiamato GTV che manda in onda, tra molte cose, parecchi talk show popolari con il fine di istruire la comunità sulle varie abilità e tecniche di comunicazione.

Loi era anche caporedattore di Phao Luat, la rivista statale più rinomata che tratta di legge. Nel 2016 è addirittura riuscito a incotrare l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama ad Hanoi. Poco tempo dopo, tuttavia, i suoi poteri giornalistici sono stati revocati dal Ministero dell'Informazione ed è stato costretto a dimettersi dalla sua posizione. Il Rapporto sui Diritti Umani del Dipartimento di Stato americano di quell'anno ha dichiarato che il licenziamento forzato di Loi sia stato dovuto a una ritorsione per il suo incontro con Obama.

Loi è stato detenuto temporaneamente il 24 giugno ma non è stato arrestato ufficialmente e accusato fino al 2 luglio. Al momento dell'arresto era l'amministratore di una pagina Facebook chiamata POV della Stampa e dei Cittadini (Góc Nhìn Báo Chí – Công Dân), la quale conta più di 120.000 membri.

L'altra persona arrestata lo stesso giorno di Loi è Dang Dinh Bach, direttore dell'azienda non-profit LPSD [vi] – Law & Policy of Sustainable Development (Legge e Politica dello Sviluppo Sostenibile in italiano). L'LPSD fa parte della Rete Ambientale del Vietnam (VEN), dell'Alleanza per l'Energia Sostenibile del Vietnam (VSEA), e dell'Alleanza per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie Non-Trasmissibili del Vietnam (NCDs-VN).

Bach, 43 anni, è noto per la sua abilità nel mobilizzare i giovani per fare volontariato per iniziative di carità come aiutare le vittime di bufere e disastri, in particolare coloro colpiti dal riscaldamento globale e dalle catastrofi ambientali. Ha creato diverse competizioni e premi per le innovazioni nel campo della vita sostenibile a cui hanno partecipato molti giovani vietnamiti. L'LPSD è stata anche una forte sostenitrice delle lotte del governo contro la diffusione della COVID-19.

Sia Loi che Bach sono membri del comitato esecutivo della Rete VNGO-EVFTA, un gruppo di sette organizzazioni di servizi per la comunità (CSO) create lo scorso novembre per soddisfare la componente della società civile dell'accordo di libero scambio Europa-Vietnam (EVFTA) chiamato Domestic Advisory Group (DAG). Il DAG permette a osservatori indipendenti come le CSO di monitorare l'attuazione dell'FTA, in particolare per ambiti quali i diritti dei lavoratori, i diritti fondiari e l’ambiente.

Mentre il DAG europeo è nato a dicembre 2020, il Vietnam è andato a rilento e non ha ancora creato il suo DAG, il che impedisce alle società civili di partecipare all'attuazione dell'EVFTA. Di conseguenza, il DAG europeo ha dovuto cancellare una riunione congiunta prevista per giugno con la sua controparte vietnamita inesistente. In una dichiarazione, l'UE ha ripetuto che “l'impegno della società civile e l'esame dell'EVFTA non sono un elemento opzionale dell'accordo, anzi dovrebbero essere garantiti e applicati in maniera urgente”, e che “l'EVFTA ha stabilito che il DAG sia composto da organizzazioni rappresentative indipendenti”.

Il problema con tale clausola è che in Vietnam non vi sono ONG indipendenti, poiché tutte devono essere associate al partito Fatherland Front e non sono libere di criticare il governo. E mentre l'accusa di “evasione fiscale” non rappresenti nulla di nuovo tra le tattiche del governo, per quanto ne sappiamo questa è la prima volta che tale mossa sia stata utilizzata contro organizzazioni non-profit invece che contro individui singoli.

Sia Loi che Bach hanno dimostrato che la gente si fida di loro e di essere qualificati. Dato che non sono i tipi di persone che vogliono i riflettori puntati addosso, entrambi sono stati molto efficienti nel reclutare le influenze principali nel mondo politico e accademico per supportare le loro cause. E nonostante il loro lavoro non sia di natura politica, si suppone che la loro abilità nell'attirare grandi masse di giovani possa essere vista come una minaccia da parte del regime.

Gli arresti di questi due uomini sono il segno di una crescente paranoia, della sovversione dell'EVFTA, un tentativo per distrarre la gente dal fallimento del governo nel gestire la pandemia, o solamente una mossa di business come di solito accade nella Repubblica Socialista del Vietnam? Possiamo solo aspettare a vedere.

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