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La marcia per il Pride di Tbilisi è stata cancellata a causa di attacchi violenti

Categorie: Asia centrale & Caucaso, Georgia, Citizen Media, Diritti gay (LGBT), Diritti umani, Governance, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Politica, Protesta, Ultim'ora

Uno screenshot preso da Radio Free Europe video https://www.rferl.org/a/georgia-lgbt-pride-attacks/31342136.html

A Tbilisi, capitale della Georgia, il 5 luglio si sarebbe dovuta tenere una “Marcia della Dignità”, organizzata in occasione della Settimana del Pride di quest'anno, ma la marcia è stata cancellata a causa di violenti attacchi perpetrati da manifestanti anti-LGBTQ. Almeno 50 giornalisti [1] [ka] sono stati picchiati [2] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] e una folla violenta ha preso d'assalto e saccheggiato  [3]gli uffici degli organizzatori della marcia – Tbilisi Pride e Shame Movement, un gruppo di attivisti liberali.

Un video [4] [ka] mostra un gruppo di persone che si arrampica sul balcone dell'ufficio del Tbilisi Pride, e poi distrugge e brucia la bandiera del Pride che era appesa fuori. Almeno un turista è stato ricoverato [5], dopo che i protestanti lo hanno scambiato per un uomo gay. Nella loro dichiarazione, gli oganizzatori della marcia, Tbilisi Pride, hanno condannato gli attacchi e la mancata risposta da parte delle autorità locali.  Nella loro dichiarazione hanno comunicato che: “Da parte del Tbilisi Pride, vorremmo annunciare che oggi non si terrà la “Marcia della Dignità” per solidarietà. Non solo il governo non ha garantito la sicurezza della comunità queer e dei nostri sostenitori, ma con le loro azioni hanno interferito con il nostro diritto alla libertà di assemblea.” In seguito, nella stessa giornata, il Ministro degli Interni della Georgia ha giurato [6] che ci sarà un'indagine sugli attacchi contro il Tbilisi Pride e gli uffici dello Shame Movement.

La dichiarazione completa del Tbilisi Pride sulla cancellazione della “Marcia della Dignità”. Traduzione di OC Media.

Solamente un giorno prima della marcia, gli organizzatori avevano scritto in un post su Facebook: [11]“Crediamo che insieme stiamo facendo la storia, stiamo facendo passi fondamentali per la costruzione di uno Stato dove gli essere umani sono protetti e le persone hanno uguali opportunità.” Ma la manifestazione di violenza del giorno dopo ha dimostrato una storia ben diversa in Georgia, una storia oscurata dall'odio e dall'intolleranza.

Gruppi violenti che prendono d'assalto l'ufficio del Tbilisi Pride, rompendo le finestre e l'attrezzatura dei dipendenti. Hanno annunciato che daranno fuoco all'ufficio. Chiediamo che la polizia reagisca in ottemperanza alla legge e arresti questi gruppi violenti.

I manifestanti hanno attaccato i giornalisti accusandoli di “promuovere le idee della comunità LGBT”. Stando a quel che si dice, un giornalista è stato trascinato in giro da un prete. Secondo quanto riportato  [15]da OC Media, l'organizzatore principale delle proteste anti-Pride è stata la Chiesa Ortodossa Georgiana, i cui preti erano presenti durente le proteste e almeno in un'occasione sembrava stessero prendendo parte ad un attacco contro un giornalista.

Foto agghiaccianti! Il giornalista georgiano Rati Tsverava, che è stato attaccato è picchiato da un gruppo omofobo, viene trascinato via dai preti per le strade di #Tbilisi. Altre dozzine di giornalisti sono state aggredite violentemente mentre la polizia era lì ferma. Il governo non invierà abbastanza poliziotti.

Secondo Civil.ge, il 5 luglio un prete ha incoraggiato all'uso della violenza “per il bene della nostra patria”, mentre si rivolgeva alla folla:

“Siete costretti a utilizzare la violenza per il bene della nostra patria, del nostro Paese, del sacro” ha detto un prete rivolgendosi ad un gruppo omofobo di estrema destra nella giornata di oggi.

Il Patriarcato della Chiesa Ortodossa ha dichiarato che prende le distanze dalle dichiarazioni che incitano alla violenza.

Secondo Amnesty International, lo “Shame Movement”, un gruppo di attivisti georgiani che ospitavano gli organizzatori del Tbilisi Pride  è stato costretto ad evacuare [24] dai propri uffici a causa degli attacchi.

Le aggressioni sono stati ampiamente condannate dalle organizzazioni internazionali e dai leader europei.

#Georgia: Condanniamo le minacce e gli assalti alle sedi del #TbilisiPride2021 contro giornalisti e organizzatori. Lanciamo un appello alla Georgia affinchè protegga i partecipanti ad aseemblee pacifiche, e affinchè si indaghi sulla violenza e la discriminazione perpetrata contro membri della comunità #LGBTI. I responsabili dovranno essere trattati come tali.

L'ODIHR è preoccupato per gli attacchi di oggi a Tbilisi, così come per la cancellazione di quello che era un incontro programamto e pacifico. Tutti questi attacchi mirati contro attivisti, giornalisti e la loro proprietà devono essere indagati repentinamente e scrupolosamente.

Il Belgio condanna fortemente i violenti attacchi di oggi contro gli attivisti civili LGBTIQ, i membri della comunità e i giornalisti.

Questo è un attacco contro i dirittu umani e la libertà di espressione.

Le autorità georgiane devono perseguire i responsabili di questi attacchi.

Numerose ambasciate straniere in Georgia hanno rilasciato una dichiarazione congiunta  [32]nella qualla hanno condannato gli attacchi. La dichiarazione, firmata da circa 20 ambasciate e delgazioni, affermava: “Condanniamo gli attacchi violenti di oggi contro attivisti civili, membri della comunità e giornalisti, così come l’ incapacità da parte dei capi di governo e degli ufficiali religiosi nel condannare questa violenza. La partecipazione ad incontri pacifici è un diritto umano garantito dalla Costituzione della Georgia. La violenza è semplicemente inaccettabile e non può essere giustificata.”

Il vice-direttore per l'Europa e l'Asia centrale di Amnesty International, Denis Krivosheev, ha dichiarato [24]“Invece di organizzarsi in anticipo per una possibile svolta degli eventi e fornire una risposta robusta alla violenza, il governo ha schierato un numero inadeguatamente piccolo di poliziotti che stavano solo reagendo agli attacchi violenti, piuttosto che fornire una protezione organizzata per gli attivisti LGBTI.”

In un’intervista [33] alla CNN International, Giorgi Tabagari, il direttore del Tbilisi Pride ha dichiarato che il team ha dovuto spostare il luogo della marcia più volte nel corso della giornata a causa delle minacce che hanno messo in risalto ancora una volta, “il totale fallimento dello Stato”.

Secondo il Primo Ministro della Georgia, la colpa degli attacchi è stata degli organizzatori della marcia. Durante una riunione di governo [34], il Primo Ministro Irakli Garibashvili ha dichiarato che sarebbe stato “sconsiderato” da parte degli organizzatori marciare in uno spazio pubblico, poichè avrebbe potuto istigare uno “scontro civile” in un momento storico dove la maggior parte della popolazione ritiene che le identità LGBTQ siano “inaccetabili”.

Il PM ha anche accusato l'ex presidente e il suo Movimento Nazionale Unito, Mikheil Saakashvili, di aver organizzato la marcia con lo scopo di disseminare “malcontento” nella società georgiana, secondo quanto riportato da Civil.ge [35]. In precedenza, il Ministro degli Interni aveva avvertito gli attivisti di non partecipare alla marcia in un comunciato, “a causa della portata delle contro-manifestazioni organizzate dai gruppi dell'opposizione”.

La settimana del Pride di Tbilisi ha avuto inizio il 2 luglio, con la proiezione a porte chiuse del docufilm sulla marcia del Pride 2019, che venne cancellato in seguito al rifiuto da parte della polizia di garantirgli una forma di protezione. Alla proiezione del film, “Marcia per la Dignità”, erano presenti diplomatici e gruppi della società civile locale. Protestanti anti-pride si sono riuniti [36] fuori dal luogo della proiezione mentre, secondo le fonti, la polizia ha arrestato [36] circa venti persone che hanno cercato di interrompere l'evento. La “Marcia per la Dignità” di quest'anno è stata il culmine di una settimana piena di eventi organizzati per celebrare il Pride 2021.

Alla fine, è stato tutto tranne che una celebrazione. Come gli organizzatori della marcia hanno detto nella loro dichiarazione [15], la violenza che si è vista durante il 5 luglio è stata una “Guerra dichiarata contro una società civile e i valori democratici e il corso europeo del Paese.”