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Parla la fondatrice dell'iniziativa Speak Up in Egitto: “lottiamo ogni giorno contro le molestie sessuali, ma qualcosa sta cambiando”

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Brasile, Egitto, Citizen Media, Cyber-attivismo, Donne & Genere

Le molestie sessuali sono diventate troppo frequenti in Egitto. Così frequenti infatti che è impossibile per una donna passare del tempo fuori di casa senza ricevere fischi, commenti volgari o altro. Un sondaggio del 2013 ha rivelato [1] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] che il 99% delle donne egiziane ha subito una qualche forma di molestia sessuale. Secondo un'indagine di Thomson Reuters del 2017 invece, Il Cairo è considerata [2] la megalopoli più pericolosa al mondo per le donne. Negli ultimi anni, il paese più popolato del mondo arabo è spesso apparso sulle prime pagine dei giornali stranieri per casi di abusi sessuali di gruppo.

Per contrastare questa “orribile” epidemia, così come la descrivono gli attivisti, il governo ha emanato [3] nel 2014 una legge che criminalizza le molestie sessuali. Tuttavia, secondo molti si tratta di una legge debole che non ha cambiato granché, poiché le vittime raramente denunciano le aggressioni.

Molte donne subiscono così spesso violenze di questo genere che hanno imparato a conviverci e ignorare il problema. Altre, soggette a forme più gravi di violenza come stupro o molestia, sono probabilmente paralizzate dalla vergogna, evitando perciò di denunciare alla polizia per paura dello stigma associato, della pressione sociale da parte dei perpetratori e dalle loro famiglie o per mancanza di fiducia nel processo stesso.

Lo scorso agosto è stata approvata una legge che protegge l'identità [2] delle donne che denunciano questo genere di reati, in modo tale da incoraggiarle a farsi avanti. Attualmente si sta discutendo una legge che imponga sanzioni penali più dure per i reati sessuali. Queste leggi rispondono a una serie di iniziative che hanno voluto rompere il silenzio sulle molestie sessuali, sostenere le vittime di questi reati e trasformare un argomento tabù in una discussione familiare che possa suscitare la giusta attenzione del pubblico.

Una di queste iniziative, Speak Up [4] [ar], ha ottenuto molta trazione nonostante sia stata fondata soltanto un anno fa. L'iniziativa incoraggia le vittime a parlare, denunciando molestatori, stupratori e colpevoli e, se necessario, fornendo sostegno emotivo e legale. “Donne che sostengono le donne”, questo è lo slogan dell'iniziativa che ha raccolto più di 250 000 follower su Facebook e oltre 97 000 su Instagram.

La fondatrice è Gehad Hamdy, dentista ventiseienne che Global Voices ha voluto intervistare via e-mail per saperne di più.

GV: Che cos'è “Speak Up”?

Gehad Hamdy (GH): A feminist initiative that support victims of violence in all its forms.

Gehad Hamdy (GH): Un'iniziativa femminista che sostiene le vittime di ogni forma di violenza.

GV: Come e quando è nato Speak Up? Qual è stata la causa scatenante?

GH: Back to 6 July when people (mostly men) started talking about the connection between harassment and clothes, I wrote a post on my private Facebook account asking people to share their experiences with sexual harassment to prove the failure of that theory. I received a lot of messages and comments in response — more than 8000 in two days. Most of them felt better by sharing their stories, but others needed psychological support or legal assistance or both, so I asked my friends to help and initiated the page to help any violence victim.

GH: Il 6 luglio scorso, quando alcune persone (soprattutto uomini) hanno iniziato a parlare della relazione che lega molestie e abbigliamento. Allora ho scritto un post sul mio profilo privato di Facebook chiedendo alle persone di condividere le loro esperienze in fatto di molestie per dimostrare la fallacia di questa teoria. In due giorni ho ricevuto più di 8000 messaggi e commenti. Condividendo le loro storie, molte donne si sono sentite meglio, mentre altre hanno avuto bisogno di sostegno psicologico o assistenza legale o entrambe. Così ho chiesto ai miei amici di aiutarmi e ho creato la pagina per aiutare tutte le vittime di violenza.

GV: Come descriveresti il problema delle molestie sessuali affrontato dalle donne in Egitto?

GH: Its an ongoing fight that we have to confront every single day, because of the normalisation of the idea that a woman’s body in a public/private place is simply public property and young women just have to put up with it. Every time a woman chooses to get out her home, this means she will mostly have to face some kind of harassment. We choose to stand against this everyday to protect ourselves and change the picture.

GH: È una lotta continua con cui dobbiamo fare i conti ogni singolo giorno, perché l'idea che il corpo di una donna in un luogo pubblico e privato sia semplicemente proprietà di tutti e che le giovani donne debbano soltanto farci l'abitudine è vista come normale. Ogni volta che una donna decide di uscire di casa, sa che molto probabilmente subirà qualche forma di molestia. Scegliamo di opporci ogni giorno per proteggere noi stesse e cambiare la situazione.

GV: Qual è l'obiettivo di Speak Up? Può apportare dei cambiamenti per prevalere i casi di molestie sessuali nel paese?

GH: It's to give a safe place for survivors and victims to share their stories in person or anonymously without being shamed or abused. No one is allowed to judge; we support all victims. Also helping any victim by providing legal/psychological support. And to spread awareness.

GH: L'obiettivo è dare alle sopravvissute e alle vittime un posto sicuro in cui condividere le loro storie di persona o in modo anonimo, senza subire umiliazioni o abusi. Nessuno può giudicare. Supportiamo tutte le vittime, fornendo anche sostegno psicologico e legale. E anche di quello di sensibilizzare.

GV: Come hanno reagito le persone a questa iniziativa? Le reazioni sono state tutte positive?

GH: Absolutely not, we receive threats and hate speech every day. But also, to be honest, there are a lot of supporters.

GH: Assolutamente no. Ogni giorno riceviamo minacce e discorsi d'odio. Ma, a dirla tutta, anche tanti sostenitori.

GV: Quali casi chiave sono stati presi in esame?

There've been several. For instance, the case of Michael Fahmy and his wife Sally Adel, who are accused of being serial rapists [5] who used the church as a cover for their crime for more than 20 years. Michael impersonated a psychiatrist and a priest, and wrote a book for high school kids which was available at churches he was serving at. The book was used as a trap: its last page included a mental test without a result, but with a line that guided those who wanted to know the result to call a certain number, and he therefore managed to lure minors, anally raping them with the help of his wife. We got to know about the case when a girl contacted me telling me about him, then I also asked on my personal account if there are any victims for this man. I received over 70 cases who were raped by him.

There is also the story of Victor Sorrentino [6]. A month ago, two Brazilian girls contacted us saying there is a sexual abuser who harassed an Egyptian girl while in Egypt, and that they have already exposed him in Brazil but wanted to take a further step. They translated everything he had said in Portuguese to the in girl, which he had filmed and shared on his account of the incident. We took a day to make sure of all the details, and during this day we received more messages from Brazilian girls. Then we posted it with Arabic, English and Portuguese translation. He was arrested in less than 24 hours.

Another incident is that which has become known as the “bus harasser.” The man was filmed masturbating in a public bus by a girl who sent the video to us, and we reposted it. Afterwards, authorities asked to contact the girl, and the man got arrested.

Ce ne sono stati parecchi. Per esempio quello di Michael Fahmy e sua moglie Sally Adel, accusati di essere stupratori seriali [5]. Per oltre vent'anni hanno usato la chiesa come copertura per i loro crimini. Michael si spacciava per uno psichiatra e un prete. Aveva scritto un libro per i ragazzi delle superiori e lo aveva messo a disposizione in tutte le chiese in cui prestava servizio. Ma era una trappola: l'ultima pagina includeva una prova di intelligenza senza risultati. Coloro che volevano sapere i risultati dovevano contattare un certo numero impresso su una riga sottostante. L'uomo riusciva così a attrarre i minori e a obbligarli, con l'aiuto della moglie, ad avere rapporti anali. Abbiamo saputo del caso quando una ragazza mi ha contattata raccontandomi di lui. Così ho scritto un post sul mio account personale chiedendo se ci fossero altre vittime. Ho ricevuto oltre settanta casi di persone stuprate dallo stesso uomo.

C'è anche la storia di Victor Sorrentino [6]. Un mese fa, due ragazze brasiliane ci hanno contattato dicendo che un uomo aveva molestato una ragazza egiziana mentre era in Egitto. Le ragazze lo avevano già reso noto in Brasile, ma volevano fare qualcosa di più. Perciò, dopo aver guardato il video che l'uomo ha postato sulla ragazza, hanno tradotto quello lui le ha detto in portoghese. Ci abbiamo impiegato un giorno per verificare tutti i dettagli. Lo stesso giorno abbiamo ricevuto altri messaggi da parte di ragazze brasiliane. Poi abbiamo postato il video con la traduzione araba, inglese e portoghese. È stato arrestato in meno di ventiquattro ore.

Un altro caso è quello conosciuto con il nome di “molestatore sull'autobus”. Una ragazza ci ha inviato un video in cui un uomo si masturbava su un autobus pubblico. Lo abbiamo ripostato e, poco dopo, le autorità hanno chiesto di contattare la ragazza e l'uomo è stato arrestato.

GV: Come verificate le denunce che ricevete? Come vi assicurate che siano vere?

GH: We spend hours talking to victims, hearing them out and checking whatever evidence they have. We also check with lawyers to make sure of the credibility of any case.

GH: Passiamo molte ore a parlare con le vittime. Le ascoltiamo e verifichiamo le prove a disposizione. Ci avvaliamo anche di avvocati che ci aiutano a verificare la credibilità di ogni caso.

GV: Come scegliete le denunce da sostenere? Che tipo di sostegno fornite?

GH: We support all victims by providing them with legal support. However, posting about any case depends on many things, such as the relevance of social media for each particular case and the impact of the case itself.

GH: Supportiamo tutte le vittime fornendo loro sostegno legale. Tuttavia, la pubblicazione dei casi dipende da molti fattori, come la rilevanza dei social media per ogni caso particolare e l'impatto del caso stesso.

GV: Cosa spinge Speak Up a non sostenere una specifica vittima/storia?

GH: Till now that never happened, and I wish we never pass through this. [could we change the second line to “I wish we never have to”?]

GH: Per ora non è ancora successo e speriamo non accada mai.

GV: Nel caso del molestatore brasiliano, come si è svolto il processo di traduzione? Come vi siete assicurati che l'intento dietro le sue parole non fosse preso alla leggera? Da quel che ho capito in Brasile le affermazioni potrebbero essere state archiviate come un commento stupido piuttosto che una molestia.

GH: The Brazilian girls did that first, then we asked a Portuguese personal friend to make sure of their translation. Same girl confirmed that he meant something sexual, and it was a harassment.

GH: All'inizio lo hanno fatto le ragazze brasiliane. Poi abbiamo chiesto a una nostra conoscente portoghese di controllare la loro traduzione. La stessa ragazza ci ha confermato che l'uomo aveva intenti sessuali e che quella era molestia.

GV: Che visione d'insieme avete di questo episodio e come stanno rispondendo le autorità egiziane? Che impatto sta avendo la campagna?

GH: More than perfect. Arresting him in less than 24 hours somehow empowers girls and encourages them to speak up and take legal action.

GH: Più che ottimo. L'arresto dell'uomo in meno di ventiquattro ore incoraggia le ragazze a parlare e a intraprendere un'azione legale.

GV: Dal lancio di Speak Up, l'iniziativa ha ricevuto qualche sostegno o appoggio dal governo?

GH: No.

GH: No.

GV: Sono in corso collaborazioni tra Speak Up e altre iniziative panarabe di natura simile? 

GH: No, but we are in contact with some initiatives, and sometimes work together on campaigns.

GH: No, ma siamo in contatto con alcune iniziative e a volte lavoriamo insieme alle campagne.

GV: Anche tu hai dovuto cercare un sostegno psicologico da quando hai lanciato Speak Up?

GH: Certainly. The stories and their volume are so traumatizing.

GH: Certo. Le storie hanno un peso davvero traumatizzante.

GV: Com'è cambiata la gestione pubblica delle molestie sessuali da quando hai lanciato Speak Up un anno fa? È cambiato qualcosa?

GH: Comparing with a year ago, there is a significant change in women's responses to harassment, and society blames victims less than it previously did.

GH: Rispetto a un anno fa, c'è stato un cambiamento significativo nelle reazioni delle donne alle molestie, e la società incolpa meno le vittime di quanto non facesse prima.

GV: Quanto di questo cambiamento si può attribuire a iniziative come Speak Up?

GH: This is the result of collective efforts over the years. Continuous pressure lead to an ongoing change, even if it takes time.

GH: Questo è il risultato di sforzi collettivi nel corso del tempo. La costante pressione ha portato a un cambiamento continuo, anche se richiede tempo.