“Trese,” un adattamento animato di Netflix [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] dell'omonima serie a fumetti di Kajo Baldisimo e Budjette Tan, porta la tradizionale mitologia soprannaturale filippina in una città colpita da crimini orrendi, violenze da parte della polizia, corruzione del governo, sfratti della popolazione più povera e altre realtà sociali contemporanee.
La serie di sei puntate, uscita a giugno 2021 è incentrata sulla storia di Alexandra Trese: una detective sciamana impegnata a risolvere crimini commessi da esseri mitologici e a difendere il regno degli umani da intrusioni dell’ultraterreno.
Non sorprende che la trasmissione di “Trese” su Netflix abbia suscitato l’interesse dei cittadini filippini, curiosi di vedere come la serie abbia deciso di rappresentare i miti della loro tradizione.
Il modo in cui “Trese” ha trattato il folklore delle Filippine ha dato adito a pareri discordanti: il giornalista DLS Pineda ha stroncato la rappresentazione che la serie fa delle creature mitologiche:
Is the coast clear?
Trese’s major problem is that it treated folklore like mutants with superpowers. There was no connection with reality. If there was, it was forced and it failed miserably. Folklore explains the inexplicable, makes inexplicable the explainable. Trese did not.
— DLS Pineda (@dlspineda) July 10, 2021
Si può? Il problema principale di Trese è che ha trattato le creature del folklore come dei mutanti con i superpoteri. Non c’era nessun legame con la realtà. E se c’era era forzato e ha toppato completamente. Il folklore spiega l’inspiegabile, rende l’inspiegabile spiegabile. Trese non l’ha fatto.
I feel like this opinion is only correct bcos its looking through a lens that is not necessarily the one used by the makers. I mean did the maker intended to expound on the folklore or did they want to make a kickass animation based on the folklore.
— potato ferdie (@KingTheFerdie) July 11, 2021
Credo che questo pensiero sia corretto perché guarda alla questione da una prospettiva che non corrisponde necessariamente a quella dei creatori. Cioè i creatori intendevano esporre il folklore o volevano fare una serie animata da paura basata sul folklore.
While your criticism is valid the original material felt like a playful mash up of 90s urban myths and police procedural which they wrapped up with a big character arc. Hopefully they explore the folklore a bit more in a second season, writing outside past the original comic.
— san narciso (@ohitspao) July 10, 2021
Le sue critiche sono valide, il materiale originale sembrava un vivace miscuglio di miti urbani anni ‘90 e iter polizieschi confezionato da un grande arco di sviluppo del personaggio. Spero comunque che il folklore sia esplorato un po’ di più nella seconda stagione, e che la scrittura si spinga un po’ più in là rispetto al fumetto originale.
Dall’uscita del primo volume nel 2005, la serie a fumetti “Trese” oggi ha raggiunto i sette volumi ed è stata acclamata a livello nazionale e riconosciuta a livello internazionale. Un capitolo della serie è stato anche incluso nella raccolta di racconti brevi Akashic Books del 2013: Manila Noir, rimarcando così la sua portata culturale.
“Trese” presenta anche frequenti incroci soprannaturali con la mitologia filippina: da nuno, l’essere nanesco che dimora in un tombino, a tikbalang, creatura per metà uomo e per metà cavallo che partecipa a gare di corsa in autostrada, fino ai mostruosi aswang, che si occupano dei mercati al consumo di carne umana nella città capitale di Manila.
Questo affascinante mix di elementi gotici e noir si spinge al punto di integrare procedure poliziesche a soluzioni inspiegabili e magiche; assieme a una visione cupa di criminalità e corruzione che pervade la vita urbana.
Da un lato, alcuni internauti vedono “Trese” come una condanna delle modalità brutali adottate dalla polizia:
Trese calling out the police brutality happening in the Philippines.
ill say it again until justice has been serve to those innocents,#EndPoliceBrutality #StopTheKillingsPH pic.twitter.com/hKF4E0yvyk
— çalla lilium ? | XIII ? (@yokaaaaaai) June 12, 2021
Trese denuncia la brutalità delle forze di polizia nelle Filippine. lo ripeterò ancora, finché non sarà stata resa la giustizia a quegli innocenti.
Dall’altro lato, altri accusano la serie di difendere la brutalità delle forze di polizia e di accettare la narrazione del “poliziotto buono”:
trese is.. okay. it was really nice & refreshing to see filipino folkfore come to life & to be able to understand the context behind certain local words, but the cop propaganda really put me off lol i don’t think it was a right move considering the level of police brutality here
— ; (@letterfull) June 12, 2021
Trese è…ok. È stato molto bello e piacevole vedere il folklore filippino prendere vita e anche essere stato capace di capire il contesto dietro a certe parole locali, ma la propaganda poliziesca mi ha davvero sconcertato ahah, non credo sia stata una mossa giusta considerando il livello di brutalità a cui arriva la polizia nel nostro paese.
Little thought bubble on the Trese series.
I don't like how it spent so much time being sympathetic towards “good” cops. In fairness, it *did* touch on police brutality and “bad” cops in the system, but it only seemed to do so–
— Rafie (@rafieoftherafs) June 17, 2021
Una breve considerazione sulla serie Trese. Non mi piace che si dimostri così solidale verso i “bravi” poliziotti. A dire il vero, sì, mostra la brutalità della polizia e i “cattivi” poliziotti nel sistema, ma solo di sfuggita.
Il lavoratore per i diritti umani Philip Jamilla vede “Trese” come la personificazione delle ansie della classe media urbana verso le minacce della sicurezza pubblica trasformate nella serie in minacce soprannaturali:
Back to policing. In perpetuating social order, policing often relies on securitizing latent anxieties as existential threats to public security—and Alexandra Trese plays this role of a supernatural police in keeping these monsters at bay (not to mention her work with policemen).
— Philip Jamilla (@pmjamilla) June 11, 2021
Torniamo alla polizia. Nel mantenere l’ordine sociale, la polizia spesso fa leva sulla messa in sicurezza delle angosce latenti come minacce esistenziali alla sicurezza pubblica, e Alexandra Trese gioca questo ruolo di polizia soprannaturale perché tiene a bada questi mostri (per non parlare del suo lavoro con i poliziotti).
Lo scrittore Emil Hofileña ha osservato che la serie ha fatto alcune concessioni nella narrazione e nella produzione per attrarre un pubblico internazionale.
So these six episodes can’t stop at individual mysteries. They must promise audiences an epic fantasy story that can span multiple seasons, and several voice dubs have to appeal to demographics across different continents.
Questi sei episodi non possono dunque limitarsi a singole storie poliziesche. Devono garantire al pubblico una storia fantasy epica che può articolarsi su più stagioni, e i vari doppiatori devono attrarre varie fasce di popolazione in diversi continenti.
Il giornalista Alec Joshua Paradeza [tl] ha commentato lo stato dell’animazione nelle Filippine:
Bagaman malakas ang lukso ng dugo at #PinoyPride, ang Base Entertainment, na siyang namahala sa produksiyon ng Trese, ay isang film company na nakabase sa Jakarta at Singapore. Hindi naman ito kagulat-gulat, dahil sa pagdidiin na bata pa ang industriya ng animation sa bansa, kung masasabi ngang industriya ito.
Nitong nagdaang mga panahon ay malakas ang tulak para kilalanin ang animation bilang nakabubuhay na career, na ligtas sa pandemya, ngunit hindi natatalakay ang katotohanang kalakhan ng mga animators sa Pilipinas ay outsourced ng mga dayuhang kompanya.
Malayo ang agwat ng animation ng Trese kumpara sa mga anime na inilalabas ng Japan dahil sa mahaba nilang tradisyon ng animation. Kinilala naman ito ng mga tagasubaybay: may pagtitimpla sa ekspektasyon kaya itinuon ng marami ang pagtanaw sa patuloy na pag-unlad nito sa mga susunod pang panahon.
Ha certamente ispirato il #PinoyPride, ma Base Entertainment, che ha prodotto Trese, è un’azienda con base a Giacarta e in Singapore. Non sorprende, dato che l’industria dell’animazione nelle Filippine è agli albori, ammesso che si possa parlare di industria vera e propria.
Negli ultimi anni c’è stata una forte spinta a riconoscere l’animazione come una carriera accettabile che è al sicuro dalla pandemia, ma non si parla della realtà della maggior parte dei disegnatori di animazione nelle Filippine che sono assunti da aziende terze con sede legale all’estero.
C’è un enorme divario tra l’animazione di Trese e gli anime che escono in Giappone, dovuto alla loro lunga storia di produzione di serie animate. Gli appassionati lo riconoscono: c’è un appiattimento della aspettative, perciò molti si concentrano sul suo ulteriore sviluppo nel futuro.
Alla fine, tra la promozione in grande stile e l’accoglienza contrastante, per molti “Trese” offre una speranza di futuro per l’animazione delle Filippine:
it’s so inspiring and hopeful to think about how trese on netflix is going to open so many doors for other local artists and writers who are dreaming to get their works published and/or adapted ? nothing but gratitude for them for blazing the trail ??
— ᴛꜱᴀᴍʙɪ | ᴄᴏᴍᴍꜱ ᴏᴘᴇɴ (@tsambolero) June 11, 2021
È molto stimolante e incoraggiante pensare che Trese su Netflix aprirà così tante porte per altri artisti e scrittori locali che sognano di vedere il loro lavoro pubblicato o adattato? solo gratitudine per loro perché hanno aperto la strada ?