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La storica vittoria di Camacho-Quinn alle Olimpiadi scatena una discussione sull'identità portoricana

Categorie: America Latina, Caraibi, Portorico (USA), Citizen Media, Donne & Genere, Good News, Sport, Ultim'ora, Olimpiadi
Jasmine Camacho-Quinn proudly displays the Puerto Rican flag after winning a gold medal in the Tokyo 2020 Olympics (held in 2021). Screenshot from video.

Jasmine Camacho-Quinn spiega con orgoglio la bandiera portoricana dopo essersi aggiudicata l'oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (tenutesi nel 2021). Screenshot dal video Youtube video/NBC sports. [1]

La notte del 1 agosto, i portoricani di tutto il mondo hanno festeggiato raggianti di gioia la medaglia d'oro di Jasmine Camacho-Quinn [2] [es] nei 100 metri ostacoli alle Olimpiadi di Tokyo.

Dopo i tanti brutti eventi che hanno coinvolto Porto Rico come i guai finanziari [3] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione], la violenza sulle donne [4] [es] e il peggioramento dei servizi pubblici [5] e delle infrastrutture [6] [es], il tutto in periodo di pandemia, la storica medaglia d'oro di Camacho-Quinn giunge come una bellissima e gradita notizia.

Camacho-Quinn è la seconda atleta portoricana che abbia mai vinto una medaglia d'oro. La prima è stata la tennista Mónica Puig [7] quando ha vinto cinque anni fa a Rio de Janeiro.

In questo video si vede la sua famiglia che festeggia questo momento storico:

La famiglia di @JCamachoQuinn festeggia! La boricua vince la medaglia d'oro alle #Olimpiadi di #Tokyo2020.

Ma i suoi risultati non finiscono qui. Alle semifinali ha segnato un tempo record di 12,26 secondi [14] battendo quello di 12,35 secondi dell'australiana Sally Peterson, il che fa di Camacho-Quinn la prima portoricana ad aver segnato un record olimpico.

La sua è una storia di perseveranza. Alle semifinali [15] delle sue prime Olimpiadi nel 2016 aveva battuto una gamba contro l'ottavo dei dieci ostacoli, cosa che le aveva impedito di rimettersi in posizione prima del nono e l'aveva fatta cadere. Adesso, con un nuovo spirito, scrive così su Twitter:

SONO UNA MEDAGLIA D'ORO OLIMPICA ???

L'avvocata e attivista per i diritti umani Eva Prados ha sottolineato alcuni punti importanti di questo evento storico [es]:

Sapevate che i nostri primi e unici ori olimpici sono stati vinti da due DONNE sotto l'amministrazione della prima DONNA [Sara Rosario] alla presidenza del Comitato Olimpico [di Porto Rico]? Parlarne è un esempio di cultura della #ProspettivaDiGenere nello sport.

Camacho-Quinn è una portoricana della diaspora [19] e vive negli Stati Uniti. Anche se Porto Rico non è uno Stato indipendente ma un territorio statunitense, il Comitato Olimpico Internazionale ha riconosciuto Porto Rico [20] come una squadra a sé stante che gareggia separatamente dagli Stati Uniti sin dal 1948, perciò atleti e atlete possono scegliere [21] quale Stato rappresentare. Camacho-Quinn ha scelto di rappresentare la terra natia di sua madre, Porto Rico.

Tuttavia, alcuni portoricani hanno messo in dubbio [22] il fatto che l'atleta possa essere considerata effettivamente portoricana, in quanto nata e cresciuta negli Stati Uniti. Altri, invece, l'hanno fermamente difesa per la sua scelta di rappresentare la bandiera portoricana; ad esempio, l'insegnante e attivista Xiomara Torres Rivera ha scritto su Todas [23] [es], rivista online che si occupa di giornalismo in ottica femminista:

No son pocas las personas que se han tomado el tiempo para expresar que Jasmine no es puertorriqueña porque ni siquiera entrena aquí. A esta discusión, podríamos traer el reclamo al Comité Olímpico y al gobierno de Puerto Rico para mejorar las condiciones de los y las atletas que sí entrenan aquí y no logran traer medallas, pero ese es otro tema. Los deportes siempre han sido una manera de manifestar nuestra existencia ante el mundo. De nombrarnos como otra cosa y de empeñarnos en reafirmar que no somos estadounidenses, que somos de Puerto Rico.

Diverse persone si sono prese la briga di dire che Jasmine non è portoricana perché non si è neanche allenata qui [in Porto Rico]. A questa discussione possiamo aggiungere le richieste rivolte al Comitato Olimpico di Porto Rico e al governo di migliorare le condizioni degli atleti e delle atlete che effettivamente si allenano qui e non riescono a vincere medaglie, ma questo è un altro discorso. Lo sport è sempre stato un modo per dichiarare al mondo la nostra esistenza. Un modo per chiamarci con un altro nome e per insistere nell'affermare ancora che non siamo americani degli Stati Uniti, siamo portoricani.

Jenny Zhen Duan, psicologa clinica e docente universitaria presso la Harvard Medical School che si identifica come portoricana e cinese, ha scritto che comprende bene le critiche [22] rivolte a Camacho-Quinn [es]:

Alle ultime Olimpiadi la gente non faceva altro che giudicare “quanto portoricana” fosse Mónica Puig se “non sapeva parlare bene lo spagnolo e non è cresciuta sull'isola”. Ora vedo la stessa storia con Jasmine Camacho-Quinn. Ma non vi stufate di isolare gli altri? Ho vissuto questa situazione per tutta la vita ed è estenuante.

Un anonimo utente Twitter ha scritto la seguente osservazione:

Molte persone di Porto Rico vivono fuori dal paese. E l'obiettivo di moltissima gente è fare abbastanza successo da tornare in Porto Rico e/o rendere orgogliosa la nostra nazione. Jasmine Camacho-Quinn ha fatto esattamente questo. Ha raggiunto IL traguardo. Non c'è altro di cui discutere.

Daniel Colón Ramos, neuroscienziato e docente universitario a Yale, ha dato la propria definizione di cosa significhi essere portoricani e ha sottolineato un altro punto importante a proposito dello scarso supporto dato agli atleti portoricani che si allenano a Porto Rico [es]:

Per quanto riguarda i risultati di Camacho-Quinn, è legittimo riflettere su quanti altri atleti e atlete che si allenano qui [a Porto Rico] potrebbero diventare come lei se solo ricevessero il supporto necessario. A parte questo, secondo me un vero portoricano è una persona che ama Porto Rico e lavora sodo per la sua terra natia. Tutto il resto sminuisce i meriti di chi sceglie di rappresentare la nostra bandiera.

La giornalista Alejandra Jover ha sottolineato ancora un altro importante punto su Camacho-Quinn che non ha ricevuto la dovuta attenzione nella discussione sulla sua vittoria olimpica: la sua etnia. Su Twitter [27], Jover spiega perché sia particolarmente importante festeggiare per questo punto [es]:

¿Saben por qué es importante? Porque son muchas, DEMASIADAS las niñas y mujeres negras de la Isla a las que se les ha hecho sentir como si fueran menos por su color de piel, por su cabello natural, por sus rasgos. Por su negritud. Y Jasmine ahora las representa y le da un rostro a la lucha por defender las raíces africanas en Puerto Rico, que muchos reniegan.

Sapete perché è importante? Perché ci sono molte, TROPPE ragazze e donne portoricane nere cui viene fatto credere di valere meno per via del loro colore della pelle, per i loro capelli naturali, per le loro caratteristiche fisiche. Per il fatto di essere Nere. E ora Jasmine rappresenta e dà un volto alla lotta per la difesa delle radici africane di Porto Rico, che molte persone rifiutano.

Ma il commento forse più eloquente su Camacho-Quinn viene da Marisol LeBrón, docente universitaria di Studi Femministi presso l'Università della California a Santa Cruz, che è riuscita a racchiudere in un tweet un'esperienza molto comune dei portoricani:

I pagliacci anti-neri e anti-diaspora mettono in dubbio l'identità portoricana di Jasmine Camacho-Quinn quando lei ha letteralmente stracciato un record nello sport olimpico più tipico del Porto Rico: gli ostacoli.

Con l'oro di Camacho-Quinn, Porto Rico si unisce ai festeggiamenti nei Caraibi per le vittorie di Bermuda [29]Giamaica [30] [it], rese ancora più significative dal fatto di essere vittorie di donne.