Questo articolo è stato originariamente scritto da Tufan Neupane in nepalese su Himal Khabar [ne] e una traduzione a cura di Sonia Awale è stata pubblicata sul Nepali Times [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione]. Una versione modificata è stata ripubblicata da Global Voices nell’ambito di un accordo di condivisione dei contenuti.
Un nuovo studio ha riportato avvistamenti recenti di tigri selvatiche ad altitudini più elevate in Nepal, a dimostrazione che gli sforzi di salvaguardia devono essere intensificati fuori dai loro habitat tradizionali dentro i parchi nazionali.
Ci sono stati numerosi avvistamenti di almeno due tigri nelle montagne di Rupandehi [it], Kapilvastu [it] e Palpa [it], tre distretti nel Nepal centrale che non hanno mai visto prima la presenza dei grandi felini in via d’estinzione.
“Abbiamo immortalato con le telecamere le tigri nelle foreste a nord e ovest di Butwal dove non sono mai state viste prima. Sono state avvistate sulle colline Chure, fuori dalle zone protette nella regione Terai [it],” dice Baburam Lamichhane del Centro Sauraha per la Salvaguardia della Biodiversità.
Il Report sulla Diversità Faunistica nella Regione Chure del Nepal recentemente pubblicato ha individuato una tigre femmina in varie località sul confine tra Rupandehi e Palpa. Un maschio è stato avvistato nel Kapilvastu settentrionale, circa 40km a ovest della femmina.
I cinque parchi nazionali di Terai del Nepal (Parsa e Chitwan a est e Banke, Bardia e Shuklaphanta a ovest) sono considerati gli habitat tradizionali dei grandi felini del Nepal. I distretti di Kapilvastu, Rupandehi e Palpa nel Nepal centrale sono equidistanti da Chitwan-Parsa a est e Banke-Bardia a ovest.
Le singole tigri possono essere identificate tramite strisce caratteristiche sui loro corpi, quindi i ricercatori hanno paragonato le immagini catturate dalle telecamere delle tigri appena scoperte con quelle precedentemente avvistate a Chitwan, Parsa, Banke, Bardia e Shuklaphanta durante i censimenti del 2009, 2014 e 2018, ma non ci sono state corrispondenze nel database delle tigri.
Nove mesi fa, è stato riportato che una tigre femmina recentemente identificata aveva attaccato un paesano a 25km di distanza dall’area in cui era stata avvistata. Siccome questi due luoghi sono connessi tramite un corridoio di foresta, gli ambientalisti ipotizzano che potrebbe essere la stessa tigre.
Sette ambientalisti, compresi Lamichhane e Naresh Subedi, hanno provato a scoprire se le tigri maschio e femmina recentemente individuati si siano incrociati e si siano accoppiati. Non ne sono ancora certi.
Un altro studio condotto da NTNC e dalla Società Zoologica di Londra (ZSL) ha individuato quest’anno quattro tigri in una foresta a Rautahat ai confini con il Parco Nazionale di Parsa.
Oltre a questi, altri grandi felini sono stati visti vagare per il corridoio Brahmadev-Laljhadi nel distretto di Kanchanpur [it] nelle pianure dell’estremo ovest. Anche un’altra fascia di foresta a Kailali che connette i Parchi Nazionali di Shuklaphanta e Bardia ha registrato la presenza di tigri.
Il corridorio Kamdi, che connette il Parco Nazionale di Banke [it] con la Riserva Naturale di Suhelva indiana e facilita il movimento della fauna selvaggia tra i due paesi, è la casa di molte tigri. Hanno anche iniziato ad apparire nelle foreste collinari a nord del Parco Nazionale di Chitwan [it].
Nell’ultimo censimento del 2018, il Nepal ha contato 235 tigri in cinque parchi nazionali, diventando il primo paese a raddoppiare la popolazione dei suoi grandi felini, da 121 nel 2009. Il Parco Nazionale di Chitwan ha il numero di tigri più alto con 93 esemplari, seguito da Bardia che ne registra 87 e Banke 21. Ce ne sono ancora 18 a Parsa e 16 a Shuklaphanta.
Tuttavia, il censimento non ha coperto le aree fuori dai parchi nazionali, e quindi il numero totale reale delle tigri potrebbe essere più alto. Il Nepal è un modello internazionale [it] per la salvaguardia delle tigri [it], ma il suo successo nell’aumento della popolazione dei grandi felini significa che le zone protette stanno diventando affollate che porta, di conseguenza, a un netto calo della densità delle prede. Le tigri si stanno avventurando fuori dalle foreste alla ricerca di cibo.
I ricercatori hanno anche menzionato altre ragioni per cui le tigri si avventurano sull'Himalaya: il cambiamento climatico e il successo degli sforzi forestali della comunità del Nepal nelle montagne.
“Le tigri non lasciano il loro territorio a meno che non debbano, quindi stanno cercando nuovi habitat,” spiega Haribhadra Acharya del Dipartimento dei Parchi Nazionali e della Salvaguardia della Fauna Selvatica (DPNSFS). “Sebbene i loro avvistamenti siano la prova del nostro successo, rendono la sfida più impegnativa. I contatti con le persone al di fuori dei parchi sono aumentati, il che è preoccupante.”
La buona notizia è che studi recenti hanno dimostrato la possibilità di collegare le zone protette dell'est e ovest Terai. Un articolo pubblicato nel Giornale della Diversità Animale raccomanda di espandere gli sforzi di salvaguardia fuori dai parchi nazionali e diffonderli in tutto il paese.
Nel dicembre del 2020, il Nepal ha registrato l'altitudine più alta in cui si sia mai avvistata una tigre a 3,165m nel distretto di Ilam. Nell'aprile del 2020, una tigre reale del Bengala è stata immortalata da una telecamera mentre vagava nelle montagne boscose di Dadeldhura a 2,500m. Siccome questa foresta è collegata al Parco Nazionale di Shuklaphanta nel Terai, la tigre potrebbe essere salita a un'altitudine maggiore dalla pianura.
Ma la tigre trovata a Ilam difficilmente è arrivata dalla foresta di Parsa-Rautahat nel Terai orientale perché è troppo lontana e il tratto in mezzo è denso di insediamenti umani.
Tuttavia, la foresta a Ilam è connessa con il Parco Nazionale di Singalila indiano, il Parco Nazionale di Neora Valley nel Sikkim e le zone protette del Bhutan — ciascuno dei quali ha corridoi di foreste e ha anche recentemente avvistato delle tigri. Questo ha portato gli esperti a ipotizzare che la tigre a Ilam potrebbe essere venuta dal Sikkim o anche dal Bhutan.
Baburam Lamichhane del NTNC sostiene, tuttavia, che l'aumento degli avvistamenti non dovrebbe essere interpretato come un'espansione dell'habitat: “Vediamo tigri in nuovi posti ma non significa che si sposteranno lì permanentemente. Significa, invece, che dobbiamo proteggere i loro habitat.”
Gli avvistamenti delle tigri fuori dai parchi e sulle montagne hanno affermato la necessità di una cooperazione transfrontaliera per la salvaguardia delle tigri e della natura.
Acharya di DPNSFS dice: “Questi avvistamenti indicano che le tigri hanno scelto di stare nelle alture perché gli piace. La nostra priorità adesso è proteggere gli habitat anche fuori dai parchi nazionali, garantire l'acqua necessaria e le prede.”