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Animatori africani salvano le loro lingue native attraverso i cartoni

Categorie: Africa sub-sahariana, Camerun, Etiopia, Ghana, Kenya, Nigeria, Sudafrica, Tanzania, Arte & Cultura, Citizen Media, Film, Indigeni, Istruzione, Linguaggi, Tecnologia, Rising Voices
A YouTube screen grab of CMR KIDS TV -a TV channel on YouTube fteaches young Cameroonian children languages such as Ewondo, Dioula, their culture and history.

Lo screenshot di un episodio di CMR KIDS TV [1], un canale tv disponibile su YouTube grazie al quale i bambini camerunensi possono imparare la propria cultura e storia, oltre alle lingue ewondo e dioula.

Disney+ e Cartoon Network, due delle principali piattaforme statunitensi per bambini, hanno annunciato [2][en, come i link seguenti], lo scorso mese, la messa in onda di quattro produzioni africane. Ciò a seguito di annunci simili da parte di colossi dello streaming del calibro di Netflix e YouTube Originals, a dimostrazione della crescente domanda del popolo africano di rappresentazione culturale e storie autoctone, che stanno riscontrando un boom nel mercato globale delle opere d'animazione. [3]

La prima fra queste è Kizazi Moto [4] (letteralmente “Generation Fire” in swahili, da cui il nome completo della raccolta), un'antologia di dieci film di stampo afrofuturista, ambientati nell'Africa del domani; frutto della mente di autori provenienti da sei paesi africani diversi. La seconda, Kiya and the Kimoja Heroes [5], è una serie rivolta a un pubblico in età prescolare su una bambina africana di sette anni che adora la danza classica e le arti marziali. Quando lei e le sue amiche indossano delle magiche fasce di cristallo, si trasformano in supereroine pronte a difendere la loro comunità. Kiff [6], un film comico in animazione 2D proveniente dal Sudafrica, invece, riguarda uno scoiattolo ottimista e un indolente coniglio. E, infine, Garbage Boy and Trash Can [7], la nuova commedia supereroistica di Cartoon Network Africa, incentrata su un ragazzo con poteri immaginari che lotta in nome della giustizia con il suo fidato aiutante.

#KizaziMotoGenerationFire, la nuova serie targata Originals, porterà strabilianti opere animate di fantascienza su #DisneyPlus nel 2022.

Sebbene tale rappresentazione costituisca un trionfo, il suo perseguimento da parte di molti animatori africani va ben oltre la creazione di personaggi in cui riconoscersi: i cartoni sono diventati un mezzo per preservare le lingue africane in via di estinzione. Attraverso l'intrattenimento, questi autori cercano di utilizzare l'animazione come filtro per la mitologia, la filosofia, le ricche tradizioni, le espressioni culturali e il linguaggio del continente africano.

Oltre 300 lingue africane a rischio

L'Africa custodisce quasi un terzo delle circa 7.000 lingue del mondo [12]. A causa dell'intransigente predominio di lingue internazionali, come l'inglese e il francese, quelle autoctone sono sempre più a rischio

Nel 2018 l'UNESCO ha riportato che oltre 300 lingue africane [13] sono a rischio e più di 52 risultano ormai estinte. Inoltre, l'indagine ha rivelato che, se ai giovani non vengono insegnate le lingue native, è probabile che molte altre spariranno. Delle 230 lingue ad essersi estinte dal 1950, a livello globale, 37 sono africane.

Stando a un articolo [14] di Quartz sullo yakunte (una lingua morente del Kenya, ormai parlata solo da sette persone, tutte ultrasettantenni), le lingue africane si trovano in una posizione particolarmente delicata: gli organi amministrativi impiegano regolarmente le lingue ufficiali e scoraggiano l'utilizzo di quelle locali, nel tentativo di rafforzare l'identità nazionale.

Nonostante l'ampia diversità linguistica, l'inglese e il francese, entrambe internazionali, rimangono le lingue ufficiali dominanti [15] in molti paesi africani. Il somalo, il berbero, il wolof, l'oromo, l'igbo, lo swahili, lo hausa, il mande, il fula e lo yoruba, pur essendo parlati da decine di milioni di cittadini africani, sono considerati lingue locali [15], e solo alcuni sono riconosciuti a livello nazionale.

Riusciranno gli animatori africani a cambiare il corso degli eventi?

Le lingue africane nei cartoni 

Nonostante l'inglese sia ancora la lingua di prevalenza nel mercato globale delle opere d'animazione, soprattutto a causa dell'egemonia della Disney, il kiswahili si sta conquistando lo status di lingua alternativa tra il pubblico africano.

Il film d'animazione Disney “Il re leone” del 1994, è forse la più famosa produzione occidentale in cui è presente il kiswahili, secondo un articolo di ThisisAfrica dal titolo “The (Mis)Use of Kiswahili in Western popular culture” [16]. La serie The Lion Guard (trasmessa per la prima volta nel 2015), spin-off del film, ha contribuito all'ascesa del kiswahili al rango di lingua africana di riferimento nel mondo dei cartoni.

Da allora, gli animatori di nazionalità africana hanno continuato ad inserire, riscontrando del successo, il kiswahili nei dialoghi di sceneggiature, nei film d'animazione e nei titoli di serie, tra cui figurano: Super Sema [17], la prima serie animata di supereroi per bambini dell'Africa, coprodotta dall'attrice keniota Lupita Nyong’o; Akili & Me [18], prodotta dallaUbongo; e My Better World [19].

#SuperSerma va in onda dal marzo 2021 ed è così intrigante, educativo; adatto a bambini di ogni età. Gli episodi, che vedono @lupitanyongo nella parte di Mama Dunia, sono disponibili su #YouTube.

Nel corso di un'intervista per litnet.co.za [31], Chris Morgan, fondatore e direttore creativo della Fundi Films, nonché produttore della serie My Better World, ha così dichiarato:

Despite the scarcity of formal training opportunities, locally-made productions are already starting to take off.  It was important to have real diversity in our characters so that the series could work in different parts of our continent. We reviewed each stage of development with teams in Ghana, Nigeria and Kenya – these same reviewers guided our script-writing process.

Malgrado la scarsità di regolari opportunità di formazione, alcune produzioni locali hanno già preso il via. Per fare in modo che la serie funzionasse in parti diverse del nostro continente, i personaggi dovevano esprimere una diversità tangibile. Abbiamo revisionato ogni fase di sviluppo insieme a dei team in Ghana, Nigeria e Kenya (gli stessi che hanno sovrinteso la stesura delle sceneggiature).

Cartoni degni di nota per l'apprendimento delle lingue africane

L'animazione è un mezzo efficace [32] per insegnare ai giovani africani le lingue e alcune lezioni di vita che spesso non è possibile apprendere a scuola. Diversi show provano a sopperire a questa mancanza.

In Africa occidentale abbiamo Bino and Fino [33], un cartone educativo per l'infanzia, introdotto nel 2010, creato dall'animatore nigeriano Adamu Waziri. I protagonisti, Bino e Fino, sono fratello e sorella; insieme a una farfalla magica di nome Zeena, ripercorrono la storia e la cultura africana. Viene trasmesso in 15 paesi, oltre ad essere disponibile su YouTube, ed è stato tradotto in lingua inglese, twi, yoruba, tedesca, olandese, portoghese, hausa, igbo, francese e swahili. Un'altra serie che promuove e contribuisce a tutelare il patrimonio culturale dell'Africa è The Anilingo Series [34] della IyinCreative, dalla Nigeria.

Vi presentiamo Bino e Fino, due fratelli che, al fianco della magica farfalla Zeena, si imbarcheranno in avventure alla scoperta dell'Africa e del mondo! Troverete gli episodi su https://t.co/xESBCQtYFa e, GRATUITAMENTE, sul canale di batteryPOP della piattaforma Roku.

Abbiamo poi Ẹbí Fọ́lọ́runṣọ́ [39], utile nell'apprendimento dello yoruba (comunemente parlato in Nigeria), ad opera di Kayode Oloko, nativo della Nigeria ma residente in Finlandia. L'obiettivo dello show è la sensibilizzazione alla cultura, le tradizioni, la lingua e l'identità di tutti i bambini Yoruba della Nigeria. L'autore ha raccontato [40] della sua iniziativa e dell'ispirazione che ha avuto in un'intervista per Pan-Africa.net.

In Nigeria today, many parents prefer their offspring to speak the English language over their own native language. It’s a sad reality that future generations could lose their identity and purpose, a heavy price to pay for living in a host country.

Ad oggi, in Nigeria, molti genitori vogliono che i propri figli parlino inglese, piuttosto che la lingua nativa locale. È una triste realtà che implica, per le generazioni future, la perdita di identità e risolutezza: un alto prezzo da pagare per chi vive in un paese ospitante.

Dall'Africa centrale arriva CMR KIDS TV [41]un canale tv disponibile su YouTube grazie al quale i bambini camerunensi possono imparare la propria cultura e storia, oltre alle lingue ewondo e dioula.

Un altro canale di cartoni degno di nota viene dall'Africa orientale: Tsehai Loves learning [42]. Questa piattaforma educativa per bambini ethiopi è fruibile in sette lingue locali ed è mirata a fornire informazioni vitali sull'alfabetismo, l'educazione sanitaria e l'apprendimento socio-emotivo.

Su YouTube sono presenti anche canali dell'Africa meridionale, come Zulu Kids Songs [43] e Xhosa kids [44]. A differenza di altri paesi africani, in cui una sola lingua nativa è riconosciuta a livello nazionale, in Sudafrica vi sono ben 11 lingue ufficiali (dieci delle quali autoctone).

Mentre reclama il suo posto al tavolo globale dell'animazione, l'Africa è già sul punto di diventare il cuore pulsante del settore dei cartoni, grazie agli sforzi ininterrotti per far sentire una voce e uno stile originali. Ma il sostegno e la titolarità da parte dei governi locali non sono ancora stati definiti. Secondo l'Associazione per lo Sviluppo dell'Educazione in Africa [32] (ADEA):

The need for government interventions and support for comics and cartoons becomes necessary since these are strategic media to relate with younger generations in this millennium.

La richiesta di interventi e sostegni governativi per fumetti e cartoni è diventata un'esigenza, trattandosi di mezzi strategici per l'interazione con le giovani generazioni del nuovo millennio.