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Le autorità bielorusse liquidano il rifugio per vittime di violenza domestica

Categorie: Europa centrale & orientale, Bielorussia, Censorship, Citizen Media, Diritti umani, Donne & Genere, Politica, Protesta, Bielorussia in Tumulto
Women chatting on a park bench in Brest, Belarus. Photo by Adam Jones via Wikimedia Commons [1]

Donne che chiacchierano su una panchina a Brest, Bielorussia. Foto di Adam Jones da Wikimedia Commons [2], CC BY-SA 2.0 [3].

Quest’ articolo [4] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] di Nicole Ely è stato pubblicato il 15 settembre 2021, su Transitions Online. È stato ripubblicato come parte di un accordo di condivisione di contenuti ed è stato modificato per adattarsi allo stile di GV.

Le autorità bielorusse hanno intenzione di liquidare Radislava, un'organizzazione non governativa di Minsk, specializzata nell'assistenza alle vittime di violenza domestica.

Radislava è una NGO bielorussa che è stata fondata nel 2002 [5] da donne che hanno subito violenza. Nel 2004, hanno aperto la loro prima casa rifugio in un appartamento di due camere letto a Minsk e da allora hanno aiutato centinaia di donne. Adesso le autorità stanno bloccando l'organizzazione.

La liquidazione è parte di un continuo giro di vite [6] di NGO, di media indipendenti [7][it], e di attivisti che è stato intensificato quest'estate. Il presidente Alyaksandr Lukashenka ha difeso l'epurazione, dicendo che [8] molte di queste organizzazioni sono di operatori esteri o “criminali” e che queste attività sono “pericolose per lo stato.”

Oltre a fornire un rifugio per chi ha subito abusi fisici, emotivi, economici e sessuali, Radislava fornisce anche un supporto psicologico e una consulenza legale. Dal 2016 al 2019, l'organizzazione ha ospitato 451 donne [5] provenienti da qualsiasi contesto socioeconomico, e ha offerto servizio a più di 700 donne all'anno.  Alcune delle donne sono state nel rifugio fino a due anni.

Radislava è stato un servizio fondamentale per le donne in Bielorussia, dove ogni secondo una donna subisce una violenza domestica, secondo un studio del 2018 [9] [ru] dell’ Istituto di Sociologia dell’ Accademia Nazionale delle scienze. Nel 2019, è stata l'unica tra le due organizzazioni che ha gestito le case rifugio per le vittime di violenza domestica a Minsk.

Il supporto di Radislava è stato un'alternativa alla polizia, che in questi casi si sarebbe rifiutata di intervenire e ai tribunali, dove i giudici bielorussi spesso avrebbero suggerito alle coppie di provare a riconciliarsi. Nonostante la necessità, la Bielorussia non ha nessuna norma legale contro la violenza domestica. Nel 2018, quando è stata introdotta una bozza di legge che condannava tali atti, Lukashenka l'ha cancellata, e l'ha definita [10] [be] come “un'assurdità ripresa soprattutto dall'Occidente.”

Nel Settembre 2021, un presentatore statale di Beltradio ha comunicato [11] infine che il parlamento bielorusso ha approvato un progetto di legge sulla violenza domestica in prima lettura, mirata alla prevenzione invece che alla condanna. Prima della seconda lettura, il 7 settembre i legislatori hanno organizzato una tavola rotonda con i funzionari delle forze dell'ordine ed esperti in assistenza sanitaria, educazione e protezione sociale.

Mentre il tribunale che ha espresso la decisione non è tenuto a dare un motivo per la liquidazione di Radislava, Hanna Liubakova, una giornalista bielorussa che precedentemente ha scritto sull'organizzazione, ha detto  che comunque sia il motivo ufficiale non farebbe la differenza.

La giornalista ha affermato che “un motivo ufficiale non conta davvero se non ha niente a che fare con la realtà”. “Il regime sta distruggendo ogni organizzazione e struttura proprie di una società civile per assicurarsi che non ci sia spazio per attività e opposizione in Bielorussia.”