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Il festival del cinema documenta storie di sviluppo sostenibile in Africa

Categorie: Africa sub-sahariana, Alimentazione, Arte & Cultura, Citizen Media

Un poster del NGO International Film Festival. Immagine fornita da Taye Balogun e utilizzata con il suo permesso.

Vari film che trattano temi relativi al programma dello Sviluppo Sostenibile globale (global Sustainable Development Agenda: SDA) saranno presentati e proiettati [1] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] nel primo NGO International Film Festival virtuale (NGOIFF) dal 20 al 22 ottobre 2021.

Il NGOIFF, il primo del suo genere rivolto a un pubblico africano, intende creare una piattaforma per narratori, registi, esperti di sviluppo e altri investitori con l'obiettivo di fomentare l'apprendimento e la condivisione di esperienze sull'atto di documentare e raccontare storie sullo sviluppo sostenibile.

Oltre alla proiezione dei film, il festival sarà caratterizzato da workshop che faciliteranno le comunicazioni e le attività  all'interno di un gruppo eterogeneo di creativi e attivisti che lavorano sugli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile. Gli SDG, promossi dalle Nazioni Unite, sperano di incrementare l'attenzione e l'azione [2] sui temi della povertà, dell'emancipazione delle donne e delle ragazze, e dell'emergenza climatica. Questa impollinazione incrociata di idee al festival del cinema virtuale contribuirà alla condivisione di conoscenze e competenze tra gli attivisti partecipanti. Il festival metterà questi film a disposizione di cinque università che li utilizzeranno come strumenti per l'insegnamento.  

Taye Balogun, direttore del festival NGOIFF, nigeriano di origine ma residente a Nairobi, ha sottolineato che “i film hanno il potere di portare alla luce temi complessi in un modo che sia facilmente comprensibile per le persone”. 

Balogun, che ha parlato con Global Voices via Zoom, ha dichiarato che molti film prodotti annualmente da ONG per lo sviluppo “non vengono solitamente proiettati nei festival cinematografici tradizionali”, ed è per questo che c'è bisogno di questo festival.

“Nel corso degli anni le ONG hanno documentato le loro storie e le loro esperienze, ma la maggior parte di questi film non sono ampiamente distribuiti per essere fonte di apprendimento” ha detto. “Il festival del cinema africano è stato creato appositamente per diffondere questi film e creare delle opportunità di dialogo”.” 

Con un pubblico così limitato e l'impossibilità di raggiungere un più vasto pubblico, gli insegnamenti che scaturiscono dai film prodotti dalle ONG restano appannaggio di pochi, secondo Balogun.

“Come possiamo imparare dalle tecniche solide e collaudate impiegate dagli agricoltori del Malawi per combattere il cambiamento climatico? Ha chiesto Balogun. Questo è solo un esempio delle utili informazioni che potrebbero emergere da alcuni di questi film. Ma poiché il pubblico è limitato, le conoscenze generate dai film delle ONG non vengono ampiamente condivise o diffuse. Questa è una lacuna terribile che il festival vuole colmare. 

Il festival del cinema ha ricevuto un totale di 90 film da 150 organizzazioni in 4 continenti. Di questi, solo 40 sono stati selezionati, e 20 saranno proiettati al festival. Questa selezione è stata effettuata da una giuria di otto rinomati esperti mondiali per quanto riguarda gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, tra cui l'attivista nigeriano contro la corruzione Hamzat Lawal, la produttrice cinematografica keniota Sarika Lakhani, e il CEO di un'impresa sociale EdTech con sede in Myanmar Hla Hla Win.