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Il Kazakistan valuta una nuova legislazione per ostacolare i social media

Categorie: Asia centrale & Caucaso, Kazakistan, Censorship, Citizen Media, Cyber-attivismo, Libertà d'espressione, Media & Giornalismi, Tecnologia, Advox

Le nuove restrizioni per le aziende di social media in Kazakistan stanno per limitare la libertà di internet. Fonte dell'immagine: “DSCF4899″ [1] di Бесплатный фотобанк [2] con licenza CC BY-NC-SA 2.0 [3]

Il parlamento del Kazakistan ha approvato un disegno di legge, “per proteggere i diritti dei minori,” che limiterà l'attività [4] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] delle aziende di social media, l'ultima di una serie di misure per restringere e controllare l'attività dei social media nel paese.

In Kazakistan, l'estesa diffusione di internet [5], accompagnata da una scarsa fiducia nei media tradizionali [6], rende i servizi di messaggistica come Telegram e Signal, in aggiunta alle app controllate da Facebook come WhatsApp, Messenger, e Instagram, i mezzi privilegiati per comunicare, diffondere notizie, e, in alcuni casi, mobilitare all'azione.

Gli emendamenti proposti per la legge “Sulla tutela dei diritti del fanciullo [7]” [ru] obbligherebbero le aziende di  social media a rimuovere entro 24 ore i contenuti segnalati dalle autorità locali come potenzialmente pericolosi per i minori. L'inosservanza della norma comporterebbe la sospensione totale del servizio.

Aidos Sarym e Dinara Zakiyeva, deputati del partito al governo Nur Otan, hanno spiegato che l'iniziativa non è diretta contro le aziende di social media. Il loro primo obiettivo, hanno dichiarato a media [8] [ru], è di tenere i minori lontani da contenuti potenzialmente pericolosi.

Sarym ha affermato [9] [ru] che gli altri emendamenti proposti alla legislazione del Kazakistan e adottati nel disegno di legge “sono più importanti e rilevanti del dibattito acchiappaclick sul ‘blocco dei social network’.”

Gli altri emendamenti [10] [ru] proposti comprendono l'obbligo delle aziende di social media di aprire una sede di rappresentanza nel paese e di registrare ufficialmente l'azienda. Non sarà permesso agli stranieri e ai residenti stranieri di fare da rappresentanti ufficiali di queste società.

In un post [11] [ru] su Facebook, Zakiyeva ha spiegato che tutto ciò è in linea con le pratiche a livello mondiale ed è mirato appositamente alla protezione dei minori.

First, opening a representative office will not be a problem for large companies. Second, this is global practice, applied, for example, in France, Germany, and many other countries. I would also like to note that these amendments were considered by all government agencies and were recommended by the government within the framework of the working group on the issue of protecting children from cyberbullying.

Prima di tutto, aprire un una sede di rappresentanza non sarà un problema per le grandi aziende. In secondo luogo, si tratta di una prassi globalmente diffusa, applicata, ad esempio, in Francia, Germania, e molti altri paesi. Vorrei anche osservare che questi emendamenti sono stati esaminati da tutti gli enti governativi e sono stati consigliati dal governo stesso nel contesto del gruppo di lavoro sulla questione della difesa dei minori dal cyberbullismo.

Il Parlamento del Kazakistan ha approvato gli emendamenti legislativi dopo una sola lettura, segno che il governo ha considerato opportuno il provvedimento. Per entrare in vigore, il progetto di legge dovrà essere firmato dal presidente Kassym-Jomart Tokayev.

I dati dei suicidi tra i giovani [12] [ru] sono stati usati come ulteriore motivazione della necessità di una legislazione più severa. In un'intervista Nurlan Nigmatullin, presidente del Parlamento, ha raccontato che, nel 2020, 143 persone al di sotto dei 18 anni si sono suicidate, mentre 105 si sono tolte la vita nei primi sei mesi del 2021. Il bullismo e il cyberbullismo sono stati evidenziati come alcune delle principali cause scatenanti il suicidio nei giovani.

Tuttavia, l'Agenzia dell'ONU per l'infanzia, UNICEF [13], propone una spiegazione diversa: “almeno il 90 % degli adolescenti che si sono tolti la vita avevano sintomi di depressione e un basso livello di resilienza.”

La testata affiliata al governo Kazakhstanskaya Pravda [14] ha citato le parole del ministro degli interni Yerlan Turgumbayev in cui sostiene che “un terzo dei casi di tentato suicidio ha origine da un conflitto con genitori o parenti.”

Un'iniziativa per mascherare un controllo più severo

Tatyana Chernobil, attivista per i diritti umani, ha spiegato a Kloop [15] [ru] come queste misure potrebbero essere un pretesto per estendere il controllo dello stato sull'informazione.

These amendments are very broad in nature and go beyond the interests of children. Virtually everything on the Internet can be placed under the protection of a child.

Questi emendamenti hanno una natura molto generica e vanno oltre gli interessi dei bambini. Praticamente tutto su internet può rientrare nell'ambito della tutela di minori.

Giorni dopo l'approvazione del primo gruppo di emendamenti da parte del Parlamento, l'organizzazione di controllo internazionale Freedom House ha pubblicato il suo rapporto annuale ‘Freedom on the Net’, nel quale il Kazakistan [16] presenzia come un paese “non libero”.

In December 2020, the government tested the National Security Certificate, a MITM technology enabling it to monitor users’ online activities, in Nur-Sultan. The test made many social media platforms inaccessible to users who did not download the certificate.

A dicembre 2020, il governo ha testato il Certificato di Sicurezza Nazionale, una tecnologia di attacco Man in the Middle che permette di monitorare l'attività online degli utenti a Nur-Sultan. L'esperimento ha reso inaccessibili molte piattaforme di social media agli utenti che non avevano scaricato il certificato.

MITM, o attacco Man in the Middle, è una tecnologia che permette al governo di osservare il traffico internet da una posizione privilegiata, a metà tra l'utente e il contenuto. Questo tipo di attacco MITM si è ripetuto nel corso degli anni, con una decisa opposizione [17] da parte di diversi giganti del web che miravano a proteggere l'esperienza degli utenti dallo spiare del governo. Il Kazakistan si distingueva anche nel Progetto Pegasus [18]: un'indagine su un software ‘Trojan horse’ installato sui dispositivi di diversi giornalisti, attivisti e politici del paese.

In aggiunta al controllo diffuso, il rapporto di Freedom on the Net ha messo in luce il ruolo di censura che le autorità hanno assunto ogni volta che del materiale indesiderato riusciva ad arrivare sui canali social.

The authorities use various nontechnical means to enforce the removal of content, including direct pressure on outlets to take down specific material and similar requests aimed at international social media platforms.

Le autorità utilizzano diversi mezzi non tecnici per forzare la rimozione dei contenuti: tra questi, fanno pressione sugli organi di stampa affinché eliminino del materiale specifico e pongono richieste simili alle piattaforme internazionali di social media.

Freedom House ha citato un rapporto del 2019 in cui il Ministero dell'informazione affermava che “più di 25.000 ‘materiali illegali’ erano stati cancellati dai proprietari o dagli amministratori stessi dei siti web” nei 10 mesi precedenti. In Kazakistan gli utenti che creano o interagiscono con quel tipo di contenuti rischiano spesso di ricevere multe o una condanna al carcere [19].

In Russia a febbraio [20] sono state adottate delle simili azioni governative con l'obiettivo di tenere sotto controllo le aziende di social media [21].

Un controllo così pervasivo potrebbe sfociare in misure drastiche contro le aziende di social media che non rispettano la censura del governo.