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La più grande coalizione sindacale pro-democrazia di Hong Kong si scioglie a causa di minacce alla sicurezza

Categorie: Asia orientale, Cina, Hong Kong (Cina), Citizen Media, Diritti umani, Lavoro, Politica
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Conferenza stampa dell'HKCTU del 19 settembre 2021. Foto scattata da Kyle Lam / HKFP. Usata dietro concessione.

Il seguente articolo è stato scritto da Candice Chau e pubblicato [1] [en, come i link seguenti] sull'Hong Kong Free Press il 20 settembre 2021. È stato ripubblicato su Global Voices nell'ambito di un accordo di partenariato.

La più grande coalizione sindacale pro-democrazia di Hong Kong, la Hong Kong Confederation of Trade Unions (HKCTU) [‘Confederazione dei Sindacati di Hong Kong’], ha dichiarato che si scioglierà a causa delle minacce alla sicurezza dei suoi membri. Il gruppo è l'ultima organizzazione della società civile a sciogliersi a Hong Kong a seguito della legge sulla sicurezza nazionale del 2020 (NSL).

I membri del HKCTU, negli ultimi giorni, hanno ricevuto messaggi il cui contenuto faceva intendere che la loro sicurezza fisica sarebbe stata minacciata se avessero continuato con le loro operazioni, ha detto il presidente Joe Wong, il 19 settembre 2021, quando ha annunciato la decisione.

Wong ha negato le affermazioni dei media pro-Pechino secondo cui l'HKCTU collaborava con entità straniere, un potenziale reato ai sensi dell'ampia NSL.

Ha affermato che la confederazione ha lavorato ad alcuni progetti con il Solidarity Centre, un'organizzazione posta sotto la Federazione Americana del lavoro e il Congresso delle Organizzazioni Industriali, sulla promozione dei diritti dei lavoratori e della contrattazione collettiva, che non comportano alcuna attività politica.

L'HKCTU ha smesso di collaborare con il centro prima del luglio dello scorso anno, quando la legge sulla sicurezza è entrata in vigore.

Wong ha anche respinto un'altra affermazione del giornale Wen Wei Po controllato da Pechino, secondo cui l'International Trade Union Confederation (ITUC) [‘Confederazione Internazionale dei Sindacati’], a cui la confederazione di Hong Kong appartiene, era un'organizzazione politica sotto le mentite spoglie di un sindacato transnazionale.

Il presidente ha dichiarato che l'ITUC era la più grande conferderazione sindacale al mondo. La All‑China Federation of Trade Unions [‘Federazione dei Sindacati di Tutta la Cina’], riconosciuta da Pechino, ha ospitato una delegazione in visita dell'ITUC ed è stata invitata a partecipare alle sue riunioni internazionali in qualità di osservatore. Wong ha sottolineato:

Workers’ movements always stressed international solidarity. The HKCTU cooperating or connecting with unions in other regions is natural and justifiable, the government never said in the past 30 years that this is in violation of any laws… The regime, through state media, has described participation in international unions as colluding with foreign forces. This is a great interference with workers’ rights to participate in unions.

I movimenti dei lavoratori puntano sempre sulla solidarietà internazionale. Il fatto che l'HKCTU cooperi o si metta in contatto con sindacati di altre regioni è naturale e legittimo, il governo non ha mai detto negli ultimi 30 anni che questo rappresenta una violazione di qualsiasi legge… Il regime, attraverso i media statali, ha descritto la partecipazione a sindacati internazionali come una cospirazione con forze straniere. Questa è un'enorme ingerenza nei diritti dei lavoratori a partecipare ai sindacati.

Fondato nel 1990, l'HKCTU fino a poco tempo fa rappresentava quasi 100 organizzazioni affiliate, con circa 145.000 membri. Ma circa 10 organizzazioni si sono sciolte di recente.

Processo di scioglimento

Il comitato esecutivo dell'HKCTU ha approvato una mozione il 16 settembre per iniziare lo scioglimento e il 3 ottobre si terrà una votazione durante una riunione speciale dei membri.

Tutti tranne quattro membri del comitato esecutivo si sono dimessi, sono ancora in carica il presidente Wong, il vicepresidente Leo Tang, il tesoriere Chung Chung-fai e il segretario generale Lee Cheuk-yan. Lee sta attualmente scontando pene detentive per accuse legate alle proteste.

Mung Siu-tat, amministratore delegato dell'HKCTU, ha detto ai suoi amici su Facebook, il 18 settembre, che si era già dimesso e aveva lasciato Hong Kong:

The situation in society has worsened drastically, and the political risks [I] face personally are imminent. Based on safety considerations, [I] had to make an emergency decision to leave Hong Kong. A strong power has forced me to make a painful and resigned decision between my two roles of being the chief executive and a father.

La situazione nella società è drasticamente peggiorata e i rischi politici che [io] affronto personalmente sono imminenti. Sulla base di considerazioni sulla sicurezza, [io] ho dovuto prendere una decisione di emergenza e lasciare Hong Kong. Un potere forte mi ha costretto a prendere una decisione dolorosa tra i miei due ruoli, di amministratore delegato e padre.

Il numero verde per le consulenze sul diritto del lavoro dell'HKCTU e le donazioni mensili sono cessati e la confederazione ha affermato di aver smesso di occuparsi di nuovi casi dei membri affiliati.

L'HKCTU è così diventato l'ultimo grande gruppo di opposizione di Hong Kong a sciogliersi, dopo che il mese scorso il più grande sindacato degli insegnanti della città, l'Hong Kong Professional Teachers’ Union, e la coalizione di protesta Civil Human Rights Front hanno annunciato la loro decisione di chiudere.

Wong ha ringraziato Lee e l'ex presidente Carol Ng – in custodia in attesa di processo per un caso di sicurezza nazionale – per i loro contributi alla confederazione e al movimento dei lavoratori di Hong Kong e si è scusato per la decisione di sciogliersi:

I would like to apologise here to the affiliated members and Hong Kong people, that the HKCTU cannot hold out.

Vorrei scusarmi qui con i membri affiliati e la gente di Hong Kong, l'HKCTU non può più resistere.