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L'attrice Mya Hnin Ye Lwin del Myanmar sulla sua decisione di unirsi alla resistenza contro la Giunta

Categorie: Asia orientale, Myanmar (Burma), Citizen Media, Guerra & conflitti, Politica, Protesta, Myanmar Spring Revolution
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Mya Hnin Ye Lwin del Myanmar durante i suoi giorni come modella ed attrice (L) e dopo essere scappata nella giunga per unirsi alla lotta contro la Giunta. Foto [1] e didascalia di Radio Free Asia.

Questo articolo [1] [en, come i link seguenti] proviene da Radio Free Asia (RFA) e viene ripubblicato qui con consenso. Scritto da  Aye Aye Mon per il Dipartimento Myanmar di RFA. Tradotto da Khin Maung Nyane. Scritto in inglese da Roseanne Gerin.

La “rivoluzione di primavera”  del Myanmar ha mobilitato migliaia di cittadini che richiedono l'immediata restaurazione delle norme civili a seguito del colpo di stato del 1° febbraio. Ciò riflette la forte ed estesa opposizione alla giunta, che ha fallito nel sopprimere il movimento pro-democrazia. Global Voices pubblica storie da parte di contributori e partner che evidenziano la sfida dei protestanti del Myanmar ed i loro appelli alla solidarietà per porre fine alla dittatura militare. Per maggiori dettagli vedasi la nostra pagina [2] di approfondimento.

La modella ed attrice televisiva del Myanmar Mya Hnin Ye Lwin, 34 anni, ha ottenuto una estesa fama per i ruoli recitati in serie televisive popolari drammatiche e 10 film, compreso il giallo legal del 2016 “Angelo dell'Eden” e la commedia romantica del 2018 “Yee Sar Ta Won Kwal.” Ha inoltre ottenuto una laurea in psicologia dalla Dagon University in Myanmar.

All'inizio dell'anno in corso è ritornata alla luce della ribalta , ma stavolta come una delle star più attive del movimento di resistenza contro la presa di potere, da parte dei militari, il 1° febbraio.  Mya Hnin Yee Lwin ha denunciato il colpo di stato a raduni anti giunta e sui social media. In risposta, il governo militare ha emesso, in aprile, un mandato di arresto contro di lei per incitazione al disturbo della quiete e della stabilità della nazione. Sebbene costretta a fuggire da  Yangon ed a cercare rifugio in una zona “liberata” controllata dai ribelli, ha giurato di portare avanti la lotta contro la giunta, La reporter Aye Aye Mon del Dipartimento Myanmar della RFA ha parlato con Mya Hnin Ye Lwin in merito alla sua decisione di unirsi alle attività anti giunta. L'intervista è stata rivista per lunghezza e chiarezza,

RFA: molti attori e musicisti si sono uniti alle proteste contro il colpo di stato militare del 1° febbraio, ma molti di essi hanno deciso di non imbracciare le armi. Perchè lei ha deciso di unirsi alla protesta e parlare per il popolo?

Mya Hnin Ye Lwin: I took part in the protests after hearing the shocking news about the coup that morning on February 1. I felt that it was an injustice against the people and decided to join the protests. In the beginning, I did not have much fear because there were so many people, thousands of us trying to peacefully express what we wanted for the country. Later on, when arrests were made and a warrant was issued against me under Section 505(a) [of Myanmar’s Penal Code], I became a little frightened of what might become of me if I was arrested. I went into hiding at first and decided later to join the resistance, despite the fear in my heart.

Mya Hnin Ye Lwin: mi sono unita alle proteste dopo aver ascoltato le notizie shoccanti in merito al colpo di stato lo stesso 1° febbraio mattina. Ho pensato  che fosse un'ingiustizia verso il popolo  ed ho deciso di unirmi alla protesta. All'inizio, non avevo troppa paura perchè c'era così tanta gente; migliaia di noi che cercavamo di esprimere in maniera pacifica cosa volevamo per il Paese. Poi, quando sono iniziati gli arresti ed è stato emesso un mandato di arresto a mio nome secondo la  Sezione 505(a) [del codice Penale del Myanmar], ho iniziato ad avere un po’ paura di ciò che avrebbe potuto succedermi se fossi stata arrestata.  Ho prima iniziato a nascondermi, e poi deciso di unirmi alla resistenza, nonostante la paura che alberga nel mio cuore.

RFA: lei proviene da una famiglia benestante e con una buona educazione, ed ha avuto una carriera piuttosto di successo. Trova molto pesante la vita di ogni giorno nella sua situazione attuale? 

Mya Hnin Ye Lwin: I had never dreamed about, not even joked about, spending my days in the jungle like this. Of course, there are hardships. Food and shelter are poor. Sanitary conditions are unspeakable, especially for a young woman like me. Sometimes it is a little disheartening and I have to lift up my spirits by thinking about those who have made greater sacrifices. I have no regrets, and now I have become used to life here. The changes in life were so sudden, and I have had to adjust myself mentally as well as physically.

Mya Hnin Ye Lwin: Non ho mai sognato, nemmeno per scherzo, di trascorrere i miei giorni nella giungla in questa maniera, Ovviamente, ci sono problemi. Il cibo ed i ripari sono insufficienti. Le condizioni sanitarie sono indicibili, specialmente per una giovane donna come me. A volte è piuttosto scoraggiante, e per tirarmi su devo ricordarmi di coloro che hanno fatto sacrifici ben più grandi. Non recrimino, ed ora mi sono abituata a questa vita. I cambiamenti sono stati talmente immediati che ho dovuto riorganizzare la mia vita sia mentalmente che fisicamente.

RFA: Deve mancarle casa sua.

Mya Hnin Ye Lwin: Of course, I miss home very much sometimes, but we told ourselves we cannot go home yet. We have decided to make sacrifices for the people. And with that in mind, even when looking at posts and pictures on social media, I put my emotions aside and just look at them as a third person.

Mya Hnin Ye Lwin: Certamente, a volte casa mi manca tantissimo, ma ci siamo detti che non possiamo ancora tornare. Abbiamo deciso di fare sacrifici per il popolo, E, con questo in mente, anche mentre leggo  post e guardo foto sui social media metto da parte le mie emozioni e li considero con gli occhi di una terza persona.

 

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Mya Hnin Ye Lwin (nella foto a sinistra col berretto nero) prende parte ad una protesta in strada dopo il colpo di stato del 1° febbraio; l'attrice (foto a destra) impersona Aung San Suu Kyi durante una protesta.  Credito: Mya Hnin Ye Lwin/Facebook. Foto [1] e didascalia di  Radio Free Asia.

RFA: Alcuni dicono che assomiglia all'ex Consigliera di Stato del Myanmar Aung San Suu Kyi nelle foto pubblicate su Facebook. Quando si è resa conto per la prima volta di assomigliarle?

Mya Hnin Ye Lwin: People began noticing that I looked very much like her when they saw pictures of me in interviews with some media [outlets]. At one time, a photographer friend asked me to model for him, and I dressed up in a long-sleeve top with long hair flowing down like Amay [Mother] Suu. I have a habit of learning the styles and movements of people I’m portraying even though I may not totally resemble them physically. More people noticed the resemblance one day at the protests. That day, all the women protesters were asked to wear traditional Myanmar dresses and wear a flower in their hair the way Amay Suu always does. I dressed up accordingly, and people saw how much I look like her.

Mya Hnin Ye Lwin: La gente ha iniziato a notare che le assomigliavo molto quando ha visto le mie foto durante alcune interviste con i media. [outlets]. Una volta, un amico fotografo mi ha chiesto di posare per lui, ed io mi sono vestita con un abito a manica lunga ed ho tenuti i capelli lunghi e liberamente fluenti come  Amay [Madre] Suu. Ho l'abitudine di studiare gli stili ed i movimenti delle persone che rappresento, anche nel caso in cui non assomigli a loro totalmente. Molte persone hanno notato la somiglianza un giorno ad una protesta. Quella volta era stato chiesto a tutte le donne di indossare abiti tradizionali del Myanmar e di portare un fiore tra i capelli come fa sempre Amay Suu. Mi sono vestita come richiesto, e la gente ha visto quanto le assomiglio.

RFA: Molti hanno fatto sacrifici, ma per alcune persone di successo come lei il sacrificio è maggiore. Come si sente a dover abbandonare tutto ciò per cui ha lavorato?

Mya Hnin Ye Lwin: Like I said earlier, there were days when I felt a bit down in the dumps. But I try not to think of how many sacrifices I have made. The hardships we face each day are nothing compared to the lives of those who gave up life and limb and those who have been imprisoned. With such thoughts in my mind, I will carry on this fight until we have victory.

Mya Hnin Ye Lwin:  Come ho già detto, ci sono stati giorni in cui mi sono sentita un po’ giù di morale, Ma cerco di non pensare a quanti sacrifici ho fatto. Le difficoltà che affrontiamo giornalmente non sono nulla in confronto alle vite di quelli che hanno abbandonato la vita e la libertà e quelli che sono stati imprigionati.  Con questi pensieri in mente porterò avanti la battaglia fino a quando non vinceremo.

RFA: cosa ne pensa degli omicidi e delle lotte che avvengono giornalmente in tutto il paese?

Mya Hnin Ye Lwin: All this unnecessary violence and killings stemmed from the brutal suppression of peaceful protesters by the junta. Millions of people peacefully protesting on the streets were all unarmed, but the junta resorted to violence that resulted in bloodshed on the streets and arbitrary arrests and killings. People were not even safe in their own homes, and finally they had no other choice but to take up arms to protect themselves and their families. We will have to fight on until we win so as to honor those who have given their lives.

Mya Hnin Ye Lwin: Tutta questa violenza inutile e queste uccisioni sono derivate dalla soppressione brutale di pacifici dimostranti da parte della giunta. I milioni di persone che protestavano pacificamente nelle strade erano tutti  disarmati, ma la giunta ha usato la violenza che si è trasformata in spargimento di sangue nelle strade ed inutili arresti ed uccisioni. La gente non era al sicuro nemmeno a casa propria, ed alla fine non ha avuto altra scelta che prendere le armi per proteggere se stessi e le proprie famiglie. Dovremo combattere fino alla vittoria in modo da onorare coloro che hanno donato la vita.