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Migliaia di manifestanti a Tbilisi chiedono la liberazione dell'ex presidente incarcerato

Categorie: Asia centrale & Caucaso, Georgia, Citizen Media, Elezioni, Governance, Legge, Politica, Protesta

Alla protesta di giovedì una donna solleva una rosa verso l'alto, simboleggiando la Rivoluzione della Rosa che ha portato Saakashvili al potere nel 2003. (Foto: Mariam Nikuradze/OC Media).

Questo articolo di Shota Kincha è stato prima pubblicato [1] [en, come i link seguenti, salvo diversa indicazione] su OC Media. Una versione modificata è stata pubblicata qui, sotto un accordo di partenariato contenuto.

Nella capitale Tbilisi, in Georgia, il 14 ottobre, migliaia di residenti si sono ammassati nella piazza centrale per sostenere l’ex presidente Mikheil Saakashvili, che è al quattordicesimo giorno di sciopero della fame [2] in carcere.

La protesta è stata organizzata dal più grande partito di opposizione in Georgia, il Movimento Nazionale Unito di Saakashvili (UNM).

Il terzo presidente georgiano, un cittadino ucraino attualmente alla guida del Comitato per le riforme esecutive dell'Ucraina, è stato arrestato [3] due settimane fa’ dopo aver attraversato di nascosto la Georgia alla vigilia delle elezioni locali [4][it].

Saakashvili insiste di essere vittima di persecuzione politica ordinata personalmente da Bidzina Ivanishvili, il fondatore del Georgian Dream Party, e dal presidente russo Vladimir Putin.

Saakashvili ha lasciato la Georgia nel 2013 ed è stato condannato [5] a sei anni di carcere in contumacia, nel 2018, con diverse accuse di abuso di potere [3] in Georgia. L’ex presidente ha negato le accuse.

Deve far fronte ad un minimo di sei anni in prigione con accuse [6] che vanno dall'aver ordinato un attacco al suo avversario politico Valeri Gelashvili, alla promessa illegale di perdonare gli agenti delle forze dell'ordine implicati nell'omicidio di Sandro Girgvliani del 2006.

L’UNM ha mobilitato sostenitori da tutto il paese, con molti che arrivano in convoglio dalla capitale.  Sono stati accolti da alcuni gruppi di contro-manifestanti che brandivano le scope, gettandole contro i veicoli e maledicendo Saakashvili.

I leader dell’UNM reclamano [7] che questi gruppi sono stati mobilitati da funzionari locali appartenenti al partito al governo e dipendenti pubblici.

Snobbati da altri gruppi di opposizione

Mentre l’UNM ha insistito che la manifestazione esprimesse una richiesta al di fuori del partito e “nazionale”, gli altri partiti di opposizione hanno snobbato l’evento.

Mentre sostenevano che Saakashvili non avrebbe potuto affrontare un processo equo sotto il governo del Sogno georgiano, i gruppi di opposizione European Georgia, Lelo, Strategy Aghmashenebeli (recentemente conosciuto come Terzo Potere) e il partito Repubblicano hanno rifiutato di unirsi alla protesta.

Alcuni hanno sottolineato che l'attenzione dovrebbe rimanere sul secondo turno delle elezioni locali, in programma per il 30 ottobre. Nonostante ciò alcuni leaders dell’opposizione, hanno deciso di unirsi alla manifestazione individualmente, tra cui il leader del partito Droa e l’ex membro dell’UNM Elene Khoshtaria.

Nel secondo turno delle elezioni municipali, il partito di maggioranza affronta i ballottaggi in tutte e cinque le città autogovernate.

Il partito della Georgia, guidato dall’ex primo ministro Giorgi Gakharia, si allontana dall’evento ancora più degli altri, rifiutando di considerare che l’imprigionamento di Saakashvili fosse politicamente motivato.

Solo un khinkali

In seguito alla sua carcerazione il 1 Ottobre, il primo ministro Irakli Gharibashvili ha fatto [8] diverse dichiarazioni contro Saakashvili, tra cui la minaccia di sporgere ulteriori accuse contro di lui, facendogli guadagnare critiche sia a livello locale che internazionale e sollevando interrogativi sulla capacità del sistema giudiziario georgiano di fornire all'ex presidente un processo equo.

Mentre le autorità ucraine hanno promesso il suo ritorno in Ucraina, l’emittente locale Ukraynsy Novini ha riferito [9] che dal 14 ottobre l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina non ha presentato alcuna richiesta di estradizione.

Come l’ex presidente sia entrato in Georgia rimane un mistero.

Prima e dopo la detenzione, Saakashvili ha punzecchiato le autorità georgiane con foto pubblicate sulla sua pagina Facebook presumibilmente mostrandosi a Batumi e anche di fronte all’edificio del Parlamento a Tbilisi.

“Ho ordinato un Khinkali prima di essere arrestato [10]. Sfortunatamente, sono riuscito a mangiarne solo uno”, scherza Saakashvili nella sua ultima intervista [11] con l’emittente televisiva Mtavari.

“Vogliamo la libertà per Mikheil Saakashvili. Oggi lui è più libero di noi! ”, ha dichiarato Gigi Ugulava, un ex ufficiale dell’ UNM, attualmente candidato sindaco di Poti, alla protesta di giovedì.

“Una volta, 18 anni fa, ha bevuto il tè che ha cambiato la storia di questo paese”, ha detto, in riferimento a Saakashvili  che beveva il tè nell'ufficio dell’allora presidente Eduard Shevednadze, dopo che i manifestanti presero d’assalto il Parlamento nel 2003.

“Oggi non gli è stato permesso di mangiare khinkali. Lui mangerà definitivamente il suo khinkali e a voi non rimarranno che le briciole. Perché non meritate niente di più”, ha detto Ugulava.

Saakashvili è atteso in tribunale il mese prossimo su diversi altri casi, tra cui le accuse di attraversamento illegale delle frontiere.

La detenzione di Saakashvili è stata strettamente monitorata dal difensore d'ufficio georgiano Nino Lomjaria, che recentemente ha criticato le autorità per aver mancato di rispetto alla privacy di Saakashvili pubblicizzando dettagli sulla sua salute.