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Pandora Papers: 16 nepalesi hanno investito illegalmente in società offshore nei paradisi fiscali esteri

Categorie: Asia meridionale, Nepal, Citizen Media, Economia & Business, Governance, Legge, Media & Giornalismi, Relazioni internazionali
The Pandora Papers, a global investigation by the International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ), in collaboration with more than 140 media outlets around the world. Image via Record Nepal and Pandora Papers. Used with Permission. [1]

Pandora Papers [2]è un'indagine portata avanti a livello globale dal Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (ICIJ), in collaborazione con oltre 140 media outlet di tutto il mondo. Immagine  via Record Nepal [1] e Pandora Papers. Autorizzazione concessa.

Questo articolo dei giornalisti investigativi Krishna Acharya [3] [en< come i link seguenti] e Ramu Sapkota [4] è stato originariamente pubblicato [5] su The Record (Nepal); una versione ridotta e rivista viene ripubblicata su Global Voices come parte di un accordo per la condivisione dei contenuti.

Diversi importanti uomini d'affari e società nepalesi sono coinvolti in investimenti clandestini e transazioni inerenti l'acquisto e la vendita di azioni mediante la creazione di società di comodo in paradisi fiscali – paesi noti per agevolare chi nasconde ricchezze ottenute illecitamente. Pandora Papers [2], un'indagine globale recentemente [6] pubblicata dal Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (ICIJ) in collaborazione con oltre 140 media outlet in tutto il mondo, ha identificato il Chaudhary Group [7] e la Golchha Organisation [8], tra gli altri, come coloro coinvolti in queste attività.

Secondo i documenti forniti al Centro per il Giornalismo Investigativo Nepalese (CIJ) da ICIJ, una rete di giornalisti investigativi internazionali con sede a  Washington, D.C., Binod Kumar Chaudhary, membro del parlamento federale e unico miliardario in dollari del Nepal [9], ha fondato società nelle Isole Vergini Britanniche (BVI), noto paradiso fiscale, a nome proprio ed a quello di membri della sua famiglia – la moglie  Sarika Devi, e tre figli , Nirvana, Varun, e Rahul.

Nelle Isole Vergini Britanniche sono anche state scoperte società offshore intestate ad individui associati alla  Golchha Organisation [10], altra grande società di affari. Tra queste persone il Presidente della Golchha Organisation,   Lokmanya Golchha, i suoi due fratelli Mahendra Kumar Golchha e Diwakar Golchha, il loro cugino  Chandra Kumar Golchha ed il figlio di Diwakar, Hitesh Golchha.

The Ajeya Raj Sumargi owns Muktishree group of companies. (Photo: Bijay Gajmer / CIJ via Record Nepal) [1]

La Muktishree Tower in Kathmandu è la sede centrale della  Muktishree Pvt. Ltd. Ajeya Raj Sumargi è  il proprietario del gruppo societario Muktishree  (Foto: Bijay Gajmer / CIJ via Record Nepal [1]).

Nei paradisi fiscali sono state inoltre trovate società rispondenti ai nomi di Ajeya Sumargi Parajuli, Arjun Prasad Sharma e Kishor Rana, nepalesi identificati in una precedente indagine del CIJ in merito ai rapporti finanziari,  NepaLeaks [11].

Tra le altre persone identificate come convolte nella gestione di società offshore in paradisi fiscali ci sono Rajendra Shakya di Pulchowk, Lalitpur; Sudhir Mittal di Gyaneshwor, Kathmandu; gli uomini di affari  Suhrid Raj Ghimire e Purushottam Poudyal; il cittadino britannico Janak Daniel Basnet  ed il cittadino indiano Radhe Shyam Saraf.

Sudhir Mittal is the owner of Shree Airlines. (Photo: Bijay Gajmer / CIJ via Record Nepal) [1]

Un ufficio della Shree Airlines, di proprietà di  Sudhir Mittal. (Foto: Bijay Gajmer / CIJ via Record Nepal [1]).

I paradisi fiscali [12] sono paesi che offrono una minima responsabilità finanziaria, una bassa aliquota fiscale effettiva ed un alto grado di segretezza. Investire in questi paesi vene generalmente riconosciuto come un tentativo di accumulare entrate finanziarie illecite od evitare la tassazione.

The Act Restricting Investment Abroad 1964 [13] (legge di controllo degli investimenti esteri del 1964) proibisce ai cittadini nepalesi di investire in società all'estero e persino di aprire un conto in una banca straniera. Chiunque violi la legge “sarà passibile di sanzione pari all'importo interessato o detenzione per un periodo non superiore ai sei mesi, od entrambi”.

I nepalesi non resistenti non possono nemmeno investire in nessun caso all'estero esportando denaro dal Nepal. Una persona “che abbia avuto residenza in Nepal per 183 giorni o più durante un lasso di 365 giorni” viene considerata “residente” sulla base della Income Tax Act [14]. (legge per la tassazione del reddito).

“Sulla base di questi precetti, se un cittadino nepalese vive all'estero per 183 giorni ed ha un reddito, lo può investire li”, ha detto l'ex Segretario alle Finanze Rameshore Khanal. “Al di la di questo, qualsiasi investimento all'estero da parte di un nepalese è illegale.”

Secondo Gerard Ryle, direttore del ICIJ, gli uomini di affari, i dirigenti, i politici, i criminali, gli avvocati e gli intermediatori che aprono società offshore guadagnano da queste transazioni. In un'intervista all'ABC Australia, precedente di poco la pubblicazione dei Pandora Papers,  Ryle ha detto che gli investimenti offhore avevano portato ad una riduzione del gettito di tasse ed ad un aumento dell'ineguaglianza e della povertà.

“Il mondo offshore esacerba la povertà. Porta all'ineguaglianza. Quando i paesi vengono derubati delle proprie ricchezze, ne conseguono problemi di ogni tipo come la crisi dei rifugiati. Questo sistema invita tutti i mali del mondo, e non sembra esserci uno scopo se non quello di arricchire determinate persone” ha detto in un'intervista concessa ad Elise Worthington di ABC.

Nel gennaio 2019, Il Centro per il Giornalismo Investigativo (CIJ) del Nepal, per mezzo della NepaLeaks investigation [15], ha riscontrato il coinvolgimento di 55 nepalesi e nepalesi non residenti in transazioni offshore. Nonostante l'esposto, il meccanismo statale non è riuscito a reprimere l'evasione fiscale ed il riciclaggio di denaro. Questa inazione [16] sembra incoraggiare i nepalesi ad investire in paradisi fiscali, ed indica inoltre che i politici nepalesi potrebbero essere in combutta con gli accusati. Il coinvolgimento diretto di politici nepalesi in transazioni offshore non è, comunque, stato riscontrato.

Il Pandora Papers è il risultato di questo sorprendente silenzio.

Per un rapporto dettagliato in merito agli individui ed alle organizzazioni nepalesi vedi questo articolo. [1]