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Proteste in Thailandia contro la cattiva gestione della pandemia e la violenza della polizia

Categorie: Asia orientale, Tailandia, Citizen Media, Diritti umani, Giovani, Governance, Libertà d'espressione, Politica, Protesta
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I manifestanti riuniti presso il Monumento alla Vittoria si preparano a dirigersi verso il quartier generale del 1° reggimento di fanteria. Foto per gentile concessione di Prachatai

La versione originale di questo articolo è stata pubblicata [1] [en] da Prachatai, un nuovo sito indipendente in Thailandia, ed è stato editato e ripubblicato da Global Voices nell'ambito di un accordo di condivisione dei contenuti.

La protesta scoppiata a Bangkok contro il governo thailandese accusato di aver gestito male [2] [en] la pandemia della COVID-19 è stata accolta dalla violenza della polizia, nella giornata di sabato 7 agosto. La polizia ha usato contro i manifestanti idranti, proiettili di gomma, gas lacrimogeni e ha arrestato almeno 18 persone.

La protesta è stata organizzata dal gruppo di attivisti ‘Free Youth’ e altre organizzazioni partner, che hanno avanzato tre richieste [3] [en]: le dimissioni del Primo Ministro Gen Prayut Chan-o-cha, la riassegnazione dei fondi monarchici e militari verso l'assistenza COVID-19 e la sostituzione dei vaccini Sinovac COVID-19 con vaccini mRNA. Questa è una delle tante [3] [en] proteste che si sono tenute in relazione alla risposta del governo al COVID.

Gli organizzatori si sono incontrati al Monumento alla Democrazia [4] [it] con l'intenzione di marciare verso il Grande Palazzo Reale. A mezzogiorno, due ore prima dell'orario di inizio previsto per le 14:00, circa 100 manifestanti avevano iniziato a radunarsi al Monumento alla Democrazia, ma si sono trovati di fronte linee di polizia per il controllo della folla che bloccavano il percorso stabilito.

Alle ore 12:25, la polizia ha ordinato ai manifestanti di porre fine al raduno e la polizia posta al controllo delle folle ha iniziato ad avanzare verso di loro. È stato riferito che sono stati utilizzati proiettili di gomma e che due manifestanti sono stati arrestati.

Sul luogo si sono sentiti come suoni di petardo. Secondo quanto riferito, i manifestanti hanno anche sparato fionde e lanciato bottiglie di vetro e sassi contro la polizia. Gli agenti avvistati nelle vicinanze indossavano giubbotti antiproiettile e portavano fascette, manganelli e scudi antisommossa. Alcuni portavano anche armi da fuoco con proiettili di gomma.

A causa della polizia posta al controllo della folla e di altri blocchi anti-protesta, i manifestanti sono stati ripetutamente reindirizzati durante la marcia, ma alla fine sono riusciti a raggiungere il Monumento alla Vittoria. La Free Youth ha annunciato tramite il loro canale Telegram che i manifestanti si sarebbero incontrati al Monumento alla Vittoria prima di marciare verso il quartier generale del 1° reggimento di fanteria, dove vive il Primo Ministro Prayut.

Tuttavia, i manifestanti hanno trovato chiuse le vie vicino al quartier generale del 1° reggimento di fanteria, in quanto la polizia aveva dichiarato il divieto di accesso nella zona. La polizia ha ordinato ai manifestanti di tornare al Monumento alla Vittoria, ma questi si sono rifiutati, scatenando la scintilla che ha portato allo scontro.

Durante il conflitto, agli agenti è stato detto che avrebbero potuto usare proiettili di gomma se i manifestanti si fossero avvicinati alle linee della polizia. Lo scontro è durato almeno due ore, nel mentre la polizia ha sparato proiettili di gomma e gas lacrimogeni contro i manifestanti. Intorno alle 17:20, la polizia ha iniziato a usare gli idranti.

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Gas lacrimogeni sono stati sparati contro i manifestanti all'incrocio di Din Daeng. Foto di Prachatai.

Tra gas lacrimogeni, proiettili e idranti, i manifestanti sono stati costretti a ritirarsi al Monumento alla Vittoria e gli organizzatori hanno annunciato la fine della protesta alle 17:35.

Tuttavia, gli scontri sono continuati al Momumento alla Vittoria  per tutta la serata, dove la polizia per il controllo della folla ha continuato a sparare gas lacrimogeni contro i manifestanti rimasti. Ci sono state anche segnalazioni di gas lacrimogeni sparati dal sovrapassaggio sopra il monumento, così come è stato segnalato l'utilizzo di idranti mentre la polizia avanzava verso il monumento. Gli scontri sono proseguiti fino alle 21:00 circa.

Numerosi commissari nazionali per i diritti umani si sono espressi sulla protesta. Per quanto riguarda le potenziali violazioni del diritto alla libertà di espressione, il commissario Wasan Paileeklee ha affermato che anche se potrebbe esserci un quadro giuridico a sostegno dell'operazione della polizia, le loro azioni devono essere proporzionate.

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File di container hanno bloccato la strada all'incrocio di Nang Leong. Foto di Prachatai.

Attivisti aggrediti dagli agenti prima della protesta

Gli agenti di polizia hanno perquisito le case di diversi attivisti prima della protesta. Gli Avvocati Thailandesi per i Diritti Umani (ATDU) hanno riferito [5][th, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] che sabato 7 agosto tre agenti in borghese e un agente in uniforme hanno perquisito l'appartamento dell'attivista Chukiat “Justin” Sangwong alle 7:30. Chukiat ha detto che gli agenti hanno anche chiesto di vedere il suo computer, ma lui si è rifiutato e gli è stato detto che sarebbe stato accusato se avesse condiviso le immagini del mandato di perquisizione. Gli ATDU hanno detto [6] [th] che anche la casa di uno studente dell'Università Thammasat a Pathum Thani è stata perquisita da tre agenti in borghese e un agente in uniforme.

L'attivista Piyarat Chongthep ha affermato [7] che almeno due membri del gruppo di guardia della protesta chiamato ‘We Volunteer’ sono stati seguiti da agenti di polizia che hanno cercato di perquisire le loro case prima della protesta. Gli agenti sono venuti anche al quartier generale di We Volunteer e Piyarat in seguito ha detto [8] agli ATDU che all'incirca 10 agenti erano stazionati fuori dall'edificio, minacciando che potesse essere arrestato se se ne fosse andato per unirsi alla protesta.

Piyarat ha detto [9] anche che i due membri del gruppo di guardia We Volunteer sono stati arrestati presso la casa di un amico la notte del venerdì 6 agosto. La casa è stata perquisita e i due detenuti sono stati successivamente rilasciati dal momento che non è stato trovato nulla di illegale.

Gli ATDU hanno riferito [10] che sabato mattina oltre 15 agenti di polizia hanno fatto irruzione nella residenza di un membro di We Volunteer, sostenendo di aver ricevuto una segnalazione di attività illegali. Hanno arrestato almeno tre persone, le hanno portate alla stazione di polizia e hanno confiscato loro le auto e i telefoni cellulari. Nessun mandato di perquisizione è stato presentato.

Il percorso della protesta bloccato con petroliere

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Petroliere bloccano il percorso verso il Grande Palazzo Reale. Foto di Prachatai.

Sabato mattina, container e petroliere sono stati posizionati lungo Sanam Luang per bloccare il percorso originale della marcia verso il Grande Palazzo Reale. Ai container è stato appeso uno striscione con la scritta “I soldati del re e la polizia del popolo (buono) hanno unito le forze, pronti a proteggere Wat Phra Kaew e il Grande Palazzo Reale”. Anche le strade vicine sono state chiuse.

Successivamente gli ATDU hanno pubblicato [11] una lettera del Vice Capo della polizia Pol Lt Gen Kraiboon Suadsong indirizzata alle Ferrovie dello Stato della Thailandia, in cui si chiedeva di poter utilizzare vagoni ferroviari e petroliere dismessi per prevenire attività a rischio diffusione della COVID-19.

L'Unione dei Lavoratori delle Ferrovie dello Stato della Thailandia (ULFST) ha quindi rilasciato [12] una dichiarazione in cui chiedeva di non utilizzare il materiale rotabile dismesso come barriere e di avviare un'indagine su come siano stati presi i vagoni del treno. Hanno anche espresso disaccordo con l'uso dei vagoni ferroviari, poiché il diritto all'assemblea pacifica è sancito dalla Costituzione thailandese e dal diritto internazionale sui diritti umani.

L'ULFST ha affermato che esiste il rischio della presenza di oggetti pericolosi all'interno dei vagoni e nelle petroliere, che potrebbero potenzialmente causare danni.

Almeno 18 persone arrestate

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Un manifestante è stato arrestato al Monumento alla Democrazia (Foto da iLaw).

Gli ATDU hanno riferito [13] che almeno 18 persone sono state arrestate prima e durante le proteste di sabato. Gli ATDU hanno anche detto [14] che due manifestanti arrestati al Monumento alla Democrazia avevano le mani legate con delle fascette e uno di questi mostrava segni di aggressione durante la custodia cautelare. Gli ATDU, in seguito, hanno dichiarato [15] che gli agenti di polizia hanno anche arrestato dopo la protesta l'autista di un furgone con quattro altoparlanti, spingendolo a terra prima di portarlo via.

Otto membri di We Volunteer arrestati prima della protesta sono stati accusati di essere membri di una società segreta ai sensi delle sezioni 209 e 210 del Codice Penale thailandese, mentre le restanti 10 persone sono state accusate di aver violato il decreto di emergenza.