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Resistere al colpo di stato e al patriarcato: intervista a Nandar, attivista femminista del Myanmar

Categorie: Asia orientale, Myanmar (Burma), Citizen Media, Diritti umani, Donne & Genere, Guerra & conflitti, Politica, Protesta, Myanmar Spring Revolution
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Nandar durante una protesta anti-golpe in Myanmar. Fonte: Twitter [1]

I cittadini di tutto il Myanmar si sono mobilitati per organizzare la resistenza [2] [en, come tutti i link seguenti salvo diversa indicazione] contro il governo militare del Myanmar, inclusi, artisti e femministe, come era prevedibile. Tra gli oppositori anche la rinomata sostenitrice dei diritti delle donne Nandar [3].

Nandar ha fondato il Purple Feminists Group [4] (Gruppo Femminista Viola), ha co-diretto una produzione [5] di I monologhi della vagina [6] [it]  in Myanmar e ha tradotto [7] una versione birmana del libro di Chimamanda Ngozi Adichie “We Should All Be Feminists”. I suoi podcast [8] “Feminist Talks” e “G-Taw Zagar Wyne” affrontano argomenti che riguardano [9] le donne in Myanmar.

Come riconoscimento del suo lavoro [10], nel 2020 è stata inclusa nella lista della BBC [11] delle 100 donne più influenti e ispiratrici di tutto il mondo. È stata selezionata [12] per l'Index on Censorship 2021, il premio per la libertà d'espressione.

Ha partecipato in prima linea [13] alle proteste durante le prime settimane del colpo di stato fino a quando una pesante repressione del governo l'ha costretta a tornare al suo villaggio nel nord del Myanmar. Ha lasciato il paese a marzo, ma ha continuato a opporsi al golpe promuovendo al contempo l'emancipazione delle donne.

In una video intervista con Global Voices, Nandar ha ricordato il difficile cambiamento che ha dovuto affrontare dopo aver lasciato il paese:

…choosing to get out was a very difficult choice-emotionally and physically. It was such a painful process with the COVID-19 restrictions and all. As soon as I got out, I started working so much that at one point, I wasn't taking care of my own mental and physical health. I felt extremely sick many times but kept working. Most parts of this also were fueled by survivors’ guilt and [the] grieving process that I was going through heavily after leaving the country.

…decidere di andarsene è stata una scelta molto difficile, emotivamente e fisicamente. È stato un processo piuttosto doloroso con le restrizioni COVID-19 e tutto il resto. Appena uscita dal paese ho iniziato a lavorare così tanto che a un certo punto non mi prendevo più cura della mia salute mentale e fisica. Spesso mi sono sentita molto male, ma ho continuato a lavorare. Gran parte del mio malessere è stato alimentato anche dal senso di colpa dei sopravvissuti e dal processo di lutto che stavo pesantemente attraversando dopo aver lasciato il Myanmar.

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Il podcast di Nandar affronta problemi delle donne spesso trascurati. Foto usata dietro autorizzazione.

Il colpo di stato non ha impedito al Purple Feminists Group di continuare la loro opera di sostegno e, sebbene non possano gestire gli stessi programmi di un tempo, trovano ancora modi per promuovere la pace e l'emancipazione delle donne attraverso la letteratura, i podcast e una serie di laboratori virtuali. Hanno in programma di organizzare un concorso di letteratura femminista e stanno conducendo una campagna di auto-cura per aumentare la consapevolezza sulla salute mentale in Myanmar. Hanno anche creato una serie di workshop di “scrittura per guarire” per insegnare alle persone come usare la scrittura per far fronte a traumi e problemi di salute mentale.

Ha sottolineato il ruolo vitale che le donne e le femministe hanno svolto nella sfida al golpe:

With the help of digital and internet advancement as well as the progress that the feminists in Myanmar have made, women in Myanmar gradually realized that hiding their ability to do things will not necessarily help their society or the country. Therefore, it is time for them to be themselves. That's when the game changed, I would say. When women and girls decide that they are part of this community that has been taken away and ruled by dictators. So, they must do something about it.

I remember asking random women in the protests [15] about why they think they should be here in the protests along with these men and if the politics is really for women out of curiosity of getting their insights, they said this beautifully which I think can answer your questions about how and why it is valuable that feminists and women are challenging not only the dictatorship system but also the patriarchy system. They said, “if the country is continued by the dictators, it is not just the men who would suffer, we would also suffer under it. That's why it is important for women to be part of this revolution.”

Grazie al progresso digitale e quello di Internet e ai passi avanti compiuti dalle femministe in Myanmar, le donne del paese hanno gradualmente capito che nascondere le loro abilità non aiuterà automaticamente la società o il paese. Pertanto, è tempo per loro di essere sé stesse. Quello è stato il momento in cui il gioco è cambiato, ovvero quando donne e ragazze decidono di far parte di questa comunità che è stata portata via e governata da dittatori. Quindi, devono fare qualcosa al riguardo.

Ricordo di aver chiesto a donne a caso durante le proteste [15] il motivo per cui pensano che sia giusto che debbano partecipare alle manifestazioni di protesta insieme agli uomini e se la politica è davvero fatta per le donne desiderose di acquisire una più ampia visione di sé stesse. La risposta che hanno dato potrebbe perfettamente fare luce su come e perché è fondamentale che le femministe e le donne mettano in discussione non solo il sistema della dittatura, ma anche il sistema del patriarcato. Hanno affermato: “se il paese fosse mantenuto dai dittatori, non sarebbero solo gli uomini a soffrire, anche noi soffriremmo sotto di essi. Ecco perché è importante che le donne siano parte di questa rivoluzione”.

In un webinar condotto dall'Associazione per i diritti delle donne nello sviluppo, Nandar ha parlato [16] di come le femministe stiano definendo la mentalità feudale di alcune manifestanti anti-golpe:

Even among protestors, as I was mentioning, women are judged for how they are dressed during the protest by male protestors. [They are] being questioned about how they are dressing while protesting. I think these are irrelevant questions to be asking while standing up for democracy. You are not supposed to question a female body, whatever she is wearing or however she is protesting. It’s solely her body. There has to be freedom for women to be themselves and to protest. So I think this is something women have to go through, specifically for being women. These problems should be highlighted by the media as well.

Persino durante la protesta, come accennavo, le donne vengono giudicate per come sono vestite dai manifestanti maschi. [Vengono] interrogate per come si vestono mentre protestano. Penso che queste siano domande irrilevanti da porsi mentre si difende la democrazia. Non si dovrebbe mettere in discussione un corpo femminile, qualunque cosa indossi o in qualsiasi modo stia protestando. È solo il suo corpo. Le donne devono avere la libertà di essere sé stesse e di protestare. Quindi penso che questo sia qualcosa che le donne devono affrontare, in particolare per essere donne. Questi problemi dovrebbero essere sottolineati anche dai media.

Nandar ha spiegato come la comunità internazionale può sostenere il Myanmar e il movimento per la democrazia:

Solidarity can mean you sending a text to a friend or someone you know from the crisis place. It can mean you sharing your expertise to someone who needs that. It can mean you giving a hug to someone. The foundation of solidarity really means you care about the people who are victims of the crisis situation. I want people to know that showing solidarity isn't an expensive act. It can be done in so many ways if you don't limit yourself.

Solidarietà può voler dire inviare un messaggio a un amico o a qualcuno che conosciamo proveniente da un luogo di crisi. Può significare condividere la propria esperienza con chi ne ha bisogno. Può significare dare un abbraccio a qualcuno. Il fondamento della solidarietà vuol dire in particolare preoccuparsi della gente vittima della crisi. Voglio che le persone sappiano che mostrare solidarietà non è un atto costoso. Se non ci poniamo dei limiti, può essere fatto in tanti modi.

Ha anche un messaggio per i donatori e le agenzie internazionali che stanno fornendo assistenza a gruppi e individui in Myanmar:

Donors must learn to design their funding to have room for flexibility so that feminists who are working in the crisis using the fund don't have to go through painful procedures and time consumptions to get the funding so that they can do what they need to do. The donors must take responsibility to do better with their funding design.

I donatori devono imparare a programmare i finanziamenti per garantire flessibilità e fare in modo che le femministe che stanno fronteggiando la crisi, servendosi dei fondi, non debbano seguire procedure gravose e sprecare il loro tempo per ottenere i finanziamenti e fare ciò che è necessario fare. I donatori devono impegnarsi a fare di meglio con i progetti di finanziamento.