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Vita, morte e pupazzi: l'animazione in stop-motion di Murata Tomoyasu

Categorie: Asia orientale, Giappone, Arte & Cultura, Citizen Media, Media & Giornalismi
tomoyasu murata

Immagine tratta da 木ノ花ノ咲クヤ森 (Ki-no Hana-no Sakuya Mori) di Murata Tomoyasu.

Murata Tomoyasu è un artista e animatore in stop motion giapponese; i suoi cortometraggi e le sue installazioni esplorano i temi della vita e della morte.

Murata, nato nel 1974, produce film dal 1998 e recentemente ha cominciato a farsi notare al di fuori del Giappone. Le sue opere sono apparse sul servizio di cinema d'autore MUBI [1] [en, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione] e, a febbraio del 2019, i film di Murata sono stati proiettati in Nord America per la prima volta dalla Japan Society [1] di New York.

Murata usa pupazzi e animazione in stop motion invece della CGI e i suoi film surreali generalmente mischiano realismo e fantastico, a cavallo tra il mondo dei vivi e l'aldilà.

L'ultima serie di film di Murata si focalizza sul Terremoto del Tōhoku [2], la scossa e lo tsunami del 2011 che distrussero dozzine di città sulla costa, uccidendo almeno 20.000 persone e creando un incidente nucleare [3] che ha contaminato numerose comunità rurali.

Nel primo di una trilogia di cortometraggi sul disastro del 2011, Ki-no Hana-no Sakuya Mori (木ノ花ノ咲クヤ森, “Il bosco degli albero in fiore”), un lupo che ha perso la memoria ripercorre il suo passato e sfugge ai cacciatori.

In un saggio [4] per MUBI, Murata scrive:

The Japanese archipelago is a unique island formed by about 2000 active faults. They cause huge earthquakes all over in Japan in 100-year, 300-year, 500-year and 1000-year units. The earthquake caused the most serious damage in Japan on March 11, 2011 is one of the huge earthquakes that occur at intervals of a hundred years [sic]. Everyone was just stunned by the images we have never seen before of a tsunami attacking. Nearly 18,000 people died. I felt rather powerless and prayed deeply for the victims of the tragedy.

L'arcipelago giapponese è un'isola unica formata da circa 2000 faglie attive. Queste causano enormi terremoti in tutto il Giappone a intervalli di 100, 300, 500 e 1000 anni. Il terremoto che ha causato i danni più seri in Giappone l'11 marzo del 2011 è uno dei grandi terremoti che avvengono a intervalli di 100 anni [sic]. Tutti erano semplicemente scioccati dalle immagini di un attacco di uno tsunami che non avevamo mai visto.  Sono morte quasi 18.000 persone. Mi sono sentito impotente e ho pregato molto per le vittime della tragedia.

L'emittente pubblica giapponese NHK ha prodotto nel 2017 un breve documentario su Tomoyasu Murata [5] che si può vedere online con sottotitoli in inglese e in cinese.

Altri esempi delle opere di Murata si possono trovare sul suo canale YouTube [6], su Vimeo [7] e sul suo sito ufficiale [8].

Anche una casa di distribuzione cinematografica ha caricato una selezione di filmati delle opere di Murata.