Altre voci chiedono il rilascio di Zhang Zhan, la giornalista cinese che rischia di morire in una prigione della Cina continentale

Uno screenshot dal canale YouTube di Zhang Zhan.

Da mesi le associazioni internazionali per la tutela dei diritti umani esortano la Cina a liberare la giornalista locale Zhang Zhan. Lo scorso 9 novembre il governo degli Stati Uniti si è unito all'appello [en – come link successivi, salvo diversa indicazione] in seguito all'aggravarsi delle condizioni di salute di Zhang, la quale potrebbe non sopravvivere al prossimo inverno in prigione.

A febbraio del 2020, la giornalista cinese 38enne ha pubblicato più di un centinaio video clip [zh] girati a Wuhan, in Cina, nelle prime settimane della diffusione dell'epidemia di COVID-19. A maggio del 2020 è stata arrestata.

All'inizio della pandemia, Wuhan è stata in lockdown per più di tre mesi. Solo i media affiliati allo stato potevano riferire notizie in merito alle politiche sulla pandemia intraprese dal governo, con conseguente copertura decisamente unilaterale che elogiava esclusivamente le autorità. Ciò nonostante, le notizie dei giornalisti locali erano essenziali all'opinione pubblica per comprendere ciò che stava realmente accadendo nella città. Almeno tre giornalisti cinesi, tra cui Chen Qiushi [it] e Fang Bin, sono stati arrestati per via del loro lavoro, ma finora Zhang è stata processata e sentenziata.

Da circa 18 mesi, Zhang sta facendo uno sciopero della fame a intermittenza per protestare contro il suo arresto. A dicembre del 2020, la Corte di Shanghai l'ha condannata a quattro anni di carcere per “aver seminato discordia e provocato problemi” – un'accusa comune in Cina contro i manifestanti e i dissidenti politici. Stando ai documenti dell'accusa, i “problemi” riguardavano la diffusione di false notizie e la concessione di interviste ai mass-media stranieri.

Secondo l’Amnesty International, è stata torturata per più di tre mesi come punizione per il suo sciopero della fame ed è stata obbligata a nutrirsi con una sonda gastrica prima del processo. L'8 dicembre del 2020 è stata portata in tribunale su una sedia a rotelle. 

Secondo il suo avvocato, Zhang avrebbe rifiutato di appellarsi alla decisione della Corte perché non crede nel sistema giudiziario cinese. Al contrario, avrebbe scelto lo sciopero  della fame a intermittenza per dimostrare la sua innocenza. Ad agosto del 2021 è stata ricoverata per 11 giorni a causa di una grave malnutrizione. Il 30 ottobre, Zhang Ju Broke, fratello di Zhang, ha rotto il silenzio e ha scritto su Twitter che sua sorella non sopravviverà all'inverno, se rimarrà in prigione:

Zhan is 177cm tall, now she has less than 40kg wt. She may not survive the coming cold winter. I hope the world remember how she used to be.

pic.twitter.com/6hJ5AxBH88

— Ju Zhang (@Jeffreychang81), October, 30 2021

Nonostante le autorità cinesi avessero avvertito la famiglia di non rilasciare dichiarazioni alla stampa, i media sono stati sempre aggiornati sulle sue condizioni.

Le parole della madre di Zhang ad un giornalista di Radio Free Asia:

She can't walk unassisted now, and her head keeps drooping as she speaks. She will be in huge danger if they don't release her on medical parole. I cried for several hours straight after I got out [of a call with her].

Non può camminare senza assistenza e la sua testa continua a cadere mentre parla. Sarà in grave pericolo se non le concederanno la libertà vigilata. Ho pianto per diverse ore subito dopo aver terminato [una chiamata con lei].

Tuttora la famiglia di Zhang chiede la libertà vigilata. Tuttavia, il 6 novembre, quando l'avvocato Xie Yang ha provato a recarsi [zh] a Shanghai per offrire alla famiglia la sua assistenza legale, il suo codice sanitario è improvvisamente diventato rosso e gli è stato proibito di prendere il volo nazionale. Il sistema di codici sanitari a tre colori rientra nell'ambito di un provvedimento per contenere la diffusione del Covid-19 che limita i movimenti individuali in funzione delle condizioni di salute della persona e dei suoi contatti. Alcuni dissidenti hanno dichiarato [zh] che le autorità hanno abusato del sistema per il controllo politico. 

Dallo scorso dicembre numerose organizzazioni internazionali chiedono il rilascio di Zhang. Recentemente l'Amnesty International ha lanciato una petizione online e, nel comunicato stampa del gruppo di novembre, l'attivista Gwen Lee ha constatato che la detenzione di Zhang si oppone alle garanzie internazionali in materia di diritti umani. 

Zhang Zhan is a victim of the Chinese government’s zero-tolerance approach to criticism and opposing views. She has been imprisoned solely for peacefully exercising her right to freedom of expression, and she must be immediately and unconditionally released

Zhang Zhan è una vittima dell'approccio di tolleranza zero del governo cinese alle critiche e alle opinioni contrastanti. È stata imprigionata unicamente per aver esercitato in modo pacifico il suo diritto alla libertà di espressione e deve essere assolutamente ed immediatamente liberata

Anche Human Rights Watch (HRW) ha seguito da vicino il caso di Zhang. Dopo che il fratello di Zhang ha sollevato preoccupazioni sullo stato di salute di sua sorella, l'HRW ha illustrato le condizioni brutali e gli alti tassi di morte in cui versano molte carceri cinesi:  

Conditions in China’s detention facilities and prisons are poor, usually with minimal nutrition and rudimentary health care. In recent years, a number of prominent dissidents in China have become seriously ill in detention, been denied adequate care, and died either in detention or shortly after being released.

Le condizioni nei centri di detenzione e nelle carceri cinesi sono precarie, generalmente caratterizzate da una scarsa nutrizione e da un'assistenza sanitaria rudimentale. Negli ultimi anni, diversi dissidenti eminenti in Cina, a cui sono state negate cure adeguate, si sono gravemente ammalati durante la detenzione e sono morti in carcere o poco dopo essere stati rilasciati.

Gli attivisti deceduti elencati nella lista dell'Human Rights Watch sono: l'attivista tibetano Kunchok Jinpa, l'attivista del Fujian Ji Sizun, lo studioso islamico Muhammed Salih Hajim, il vincitore del premio Nobel per la pace Liu Xiaobo, il venerato lama tibetano Tenzin Delek Rinpoche e l'attivista per i diritti umani Cao Shunli.

Il comunicato di inizio novembre di Reporters Without Borders sollecita a uno sforzo globale congiunto per fare pressione sulla liberazione di Zhang:

We call on the international community to apply pressure to the Chinese regime and secure Zhang Zhan’s immediate release before it is too late. She was only performing her duty as a reporter and should never have been detained, not to mention receive a four-year prison sentence.

Chiediamo alla comunità internazionale di fare pressione sul regime cinese e assicurare il rilascio immediato di Zhang Zhan prima che sia troppo tardi. Stava solo compiendo il suo dovere di giornalista e non avrebbe mai dovuto essere detenuta, per non parlare della condanna a quattro anni di carcere.

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